Esci a fare la spesa? Porta la Sporta!
“Perché usare per pochi minuti un oggetto che può durare anche cento anni?”
Questa la domanda alla base della campagna promossa dall’Associazione Comuni Virtuosi, insieme a Wwf, Fai, Adiconsum e Italia Nostra, Porta la Sporta: una campagna, leggiamo sul sito internet, “totalmente propositiva che vuole dimostrare come sia facile modificare stili di vita errati semplicemente diventandone completamente coscienti e attuando semplici accorgimenti per poterli prevenire.”
Di che si tratta ce lo spiega Silvia Ricci, responsabile della comunicazione e sostenitrice, in prima persona, dell’iniziativa: “l’Associazione dei Comuni Virtuosi ha voluto prendere in considerazione l’annoso problema dell’uso, o meglio dell’abuso, della busta di plastica che è l’oggetto che più abbonda nelle nostre case (provate a contarle…), che riveste e trasporta ogni nostro acquisto, ha voluto attirare l’attenzione sul fatto che un comune sacchetto usato per pochi minuti può creare inquinamento per decine di anni. Spesso ci viene dato gratuitamente ma il costo è nascosto in un pesante pedaggio che tutti paghiamo; in un inutile spreco di risorse energetiche non rinnovabili (deriva dal petrolio) ma soprattutto in termini di danno ambientale”.
Ciò che questa campagna, che culminerà nella settimana nazionale Porta la Sporta dal 17 al 24 aprile, vuole ottenere non è la demonizzazione di un oggetto, il sacchetto della spesa per l’appunto, quanto una diversa presa di coscienza da parte dei consumatori della possibilità di utilizzare borse e altri contenitori alternativi, handmade o riciclati, per trasportare ciò che acquistano. Per questo motivo Porta la Sporta si è ispirata e si affianca a molteplici iniziative internazionali che associazioni di diversa composizione, su base volontaria, stanno attivando in ogni parte del mondo – ad esempio il movimento Plastic Bags Free Town in Inghilterra o l’americano Reusable bags, sito internet che insegna come confezionare borse per la spesa e da cui è stata mutuata l’idea del conta-sacchetti utilizzati nel mondo (che campeggia e si aggiorna costantemente nell’homepage del sito).
“Un centinaio sono i comuni ad aver aderito, molti gli enti, le aziende e i supermercati che si sono impegnati nella promozione delle sporte ecologiche, ma la vera sorpresa sono stati i singoli cittadini, che sposando in prima persona la causa hanno contribuito alla diffusione dell’iniziativa nel proprio quartiere, nei propri negozi di fiducia e tra gli amici e i parenti. L’Associazione crede molto nella forza di persuasione che può venire dal comportamento virtuoso dell’individuo, solo cominciando ad agire e spiegando agli altri quali sono i benefici effetti di questo comportamento sull’ambiente circostante e sulla vita di tutti i giorni si ottengono i risultati migliori e più duraturi. Con le proibizioni o i bandi si ottiene poco. Ciò che vogliamo è realizzare un vero e proprio progetto di educazione ambientale, non imporre un’ideologia”, precisa Silvia Ricci.
Consapevoli che i “cambiamenti reali partono “dal basso”, da ognuno di noi” gli ideatori del dettagliatissimo sito internet della campagna invitano tutti, nella sezione appositamente dedicata, a entrare in azione: organizzando eventi di quartiere, stampando volantini, informando esercenti, cittadini, scuole e raccogliendo adesioni.
E non finisce qui, per chi ha voglia di cimentarsi con la macchina da cucire o con ago e filo, al grido di “portare la borsa è sempre IN mentre portare il sacchetto è inesorabilmente OUT”, basta seguire le istruzioni dei tutorial che troviamo in rete e che insegnano come creare una sporta personalizzata riciclando vecchie stoffe o rimodernando borse cadute nel dimenticatoio. Per essere eco e fashion sempre, anche al mercato.
Elena Marcon
Greenews.info, media partner dell’iniziativa Porta la Sporta, dedicherà, questa settimana, numerosi articoli al tema della plastica e del suo riutilizzo, per sensibilizzare i propri lettori e contribuire a creare una maggiore consapevolezza del problema.