“Casa Comune”, la nuova sfida di Don Ciotti è una scuola ispirata all’enciclica del Papa
Il linguaggio, lo strumento comunicativo sulla natura più antico e tra i più efficaci, è quello religioso. La connessione tra natura e mondo del divino ha una fortissima valenza comunicativa. Lo sa bene Papa Francesco, che nel 2015 vi ha dedicato l’enciclica “Laudato Si’“. Un documento che ha messo in moto riflessioni, meditazioni, ma anche tante azioni virtuose a beneficio dell’ambiente. Don Luigi Ciotti descrive l’enciclica come un “canto d’amore per la Terra, ma anche un’esortazione agli uomini affinché ne abbiano cura”. E ora, dopo decenni di impegno sul fronte ambientale con i suoi volontari, il sacerdote veneto ha deciso di lanciarsi in una nuova sfida dal nome, appunto, di “Casa Comune“, una gemmazione del Gruppo Abele.
Una nuova avventura che ha preso il via, senza tanto clamore, in Val di Susa, ad Avigliana, a febbraio scorso, con l’obiettivo di diffondere il verbo della “Laudato Sì”, ovvero la coscienza ambientale tra i cittadini, attraverso il pensare ed il fare . “Per accendere questa ecologia dentro di noi abbiamo bisogno di un percorso di riflessione e conoscenza che non si fermi alla superficie delle cose – sottolinea don Ciotti – ma che ci consenta di guardare senza filtri ai grandi problemi e alle possibili azioni da intraprendere, insieme”.
Questa volontà di riflettere ed agire per l’ambiente si traduce in diverse iniziative, come i corsi di formazione. Uno strumento per saldare il sapere col fare, per utilizzare la filosofia del fondatore del Gruppo Abele: “trasformando il Laudato sì’ in un Laudato qui, la contemplazione in un’azione coraggiosa di custodia dell’armonia nel rapporto fra l’uomo e la natura, fra gli uomini stessi e fra le società umane”. La visione è chiaramente globale, come ci conferma la giornalista Mirta Da Pra, responsabile e coordinatrice dei moduli formativi della Casa Comune.
“Si tratta di una vera e propria scuola con diversi moduli, dove non mancano mai le lezioni dedicate a biodiversità, cambiamenti climatici, religione ed ecologia”. La religione della natura non è però catechismo, l’approccio è laico. Da Pra fa un esempio concreto per capire meglio metodo e mission: “Il modulo dal 10 al 12 giugno è dedicato al Pianeta Acqua e ci sarà un approfondimento sulla simbologia e su come le diverse religioni si rapportano ad essa”. A sfogliare titoli e competenze del corpo docente si scopre così che accanto al noto Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, c’è Mariachiara Giorda, storica delle religioni all’Università Roma Tre. E poi è confermata la disponibilità alla collaborazione da parte di Carlo Petrini di Slow Food e di Cinemambiente. Saperi distinti e solo apparentemente lontani. L’obiettivo è comune, ovvero far capire l’iniqua distribuzione dell’oro blu, l’inquinamento di fiumi e mari, lo sfruttamento e lo spreco. Come tutelare questa preziosa risorsa. “Un altro elemento chiave per capire questo tema è la riflessione su pace e migrazioni, perché per l’acqua si scatenano numerose guerre e le migrazioni sono determinate anche in relazione alle condizioni idriche ed ambientali”. Un modo per ricordare che i problemi sociali, spesso, poggiano anche su fondamenta ecologiche, soprattutto nel Sud del mondo.
“C’è la teoria, ma all’interno dei moduli si mettono in evidenza strategie operative reali”, ci spiega la coordinatrice, che elenca anche altre tematiche care all’associazione: “Il corso sul cibo, cibo e salute, e sulle grandi, medie e piccole aziende che hanno una certa responsabilità e possono contrastare o meno il cambiamento climatico con i loro metodi di produzione. Abbiamo trovato tante esperienze positive”… Come dire: c’è del buono ecologico anche nell’industria e nella produzione.
Tematiche delicate, che attraversano saperi e discipline diverse, compresa l’economia reale. “Per fortuna abbiamo trovato tanti esperti disponibili ad accompagnarci in questo percorso”, ammette Mirta. “La tecnica non basta da sola per salvare il mondo, ma non se ne può fare a meno, come indica la Laudato si’ che promuove il dialogo tra il linguaggio tecnico-scientifico e quello sociale e antropologico”.
Casa Comune è una scuola molto aperta al mondo, ma con spirito glocal. La suggestiva location è la “Certosa 1515” vicino ai laghi di Avigliana. Un luogo che si presta anche ad iniziative e laboratori immersi nella natura. “Un luogo di sosta e di pensiero. A fine luglio proponiamo una settimana di studio vacanza dove si fanno lezioni nel bosco, si studiano da vicino esperienze di bioedilizia, il recupero sostenibile delle dimore tradizionali e l’applicazione di sistemi a risparmio energetico”. C’è riflessione e meditazione, ma anche insegnamenti pratici per affrontare e attenuare i problemi climatici. I prezzi sono accessibili e per coinvolgere più persone gli organizzatori hanno pensato anche a soluzioni in sacco a pelo. L’importante è condividere sottolinea Da Pra: “Tutti insieme. L’enciclica ha un taglio laico e questo l’ha resa così popolare tra tanti gruppi e persone”. Anche la tutela dell’ambiente, in fondo, è vocazione e missione, ma non da soli.
Gian Basilio Nieddu