Giovanni De Gennaro: “scivolare sull’acqua è leggerezza e libertà. I love Mella!”
Giovanni De Gennaro sta stabilmente in acqua da quando ha 8 anni. Culla a Brescia, classe 1992, fa il canoista e già da adolescente vince svariati titoli italiani e nel 2010, a soli 18 anni, si laurea Campione del Mondo Junior. Poi le ottime posizioni agli Europei e in Coppa del Mondo sale sul podio più alto nel 2016 ad Ivrea. Vola in Brasile e partecipa alle Olimpiadi di Rio dove chiude al settimo posto. Dal 2017 fa parte del gruppo sportivo dei Carabinieri. Ha un grande passione ambientale e il 22 marzo scorso, Giornata Mondiale dell’Acqua, ha disceso il fiume Mella, nel bresciano, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di preservare i corsi d’acqua…
D) Giovanni, un fiume da salvare, il Mella di Brescia, anche pagaiando. Come e quando ti è venuta questa idea?
R) E’ nata molto tempo fa, quando andavo a scuola e dicevo ai miei compagni di classe, ai miei amici che andavo a fare questo fiume. Ed era una sfida, il traguardo da tagliare e raggiungere. E tutti mi prendevano in giro e dicevano “ma come, vai a fare il fiume che è la fogna di Brescia”... Io ho voluto svelare ai cittadini il Mella, mostrare la sua bellezza, illuminare un’altra faccia di questo sito naturale. (L’iniziativa è stata possibile anche grazie a Fondazione ASM, Provincia e Comune di Brescia, Comunità Montana Valle Trompia, Azienda Servizi Valle Trompia, Canoa Club di Brescia, Beretta SpA, Trafilerie Ghidini SpA e l’agenzia Joydis, NdR).
D) Pensi che iniziative sportive come la tua possano sensibilizzare e stimolare cambiamenti nelle comunità interessate? Almeno quelle locali?
R) Non penso, in realtà, che le imprese sportive possano cambiare la mentalità dei cittadini e delle grandi industrie, credo però che anche se si tratta di poche persone qualcuno potrebbe recepire il messaggio orientato a non sprecare e farsi qualche domanda in più sulla propria relazione con l’ambiente. Con la mia discesa del fiume non ho mai pensato di cambiare il mondo, ma di mettere in luce e sotto i riflettori le sue condizioni di fragilità, provando ad incidere sulla realtà…
D) C’è l’imbarazzo della scelta nell’indicare i problemi ambientali, ma ce n’è uno su tutti che senti più urgente?
R) La siccità senza dubbio. Negli ultimi anni ho notato come la portata dei fiumi in Italia e nel mondo è calata. Ormai abbiamo quasi abbandonato anche i fiumi dove ci si poteva allenare tutto l’anno. Questo è un fenomeno che mi tocca molto da sportivo. Come dite voi, ci sono tanti altri problemi ambientali, sia chiaro, ma questo l’ho proprio vissuto sulla mia pelle, personalmente. Senza dimenticare l’inquinamento dei fiumi: ti assicuro che vedere le condizioni di certi corsi d’acqua italiani è davvero sconvolgente!
D) La tua attività agonistica è, in tutta evidenza, orientata anche al discorso di tutela ambientale, ma tu cosa fai ogni giorno per l’ambiente?
R) Io nel mio piccolo, nel quotidiano, cerco di evitare gli sprechi, in particolare l’ acqua, poi faccio la raccolta differenziata. Cerco di avere il minor impatto possibile sull’ambiente e lasciare qualcosa di positivo per le generazioni future, oppure di meno peggio di quello a cui, purtroppo, sembra che stiamo andando incontro…
D) Andare in canoa oltre ad un’attività sportiva sarebbe anche un modello di mobilità sostenibile (già abbondantemente usato nel passato)… Lo consiglieresti ai lettori di Greenews.info?
R) Certo! Io lo consiglio a tutti perché mette strettamente a contatto con la natura e l’ambiente. Se si ama l’outdoor e se si vogliono visitare e conoscere dei luoghi non raggiungibili con altri mezzi è fortemente consigliato praticare la canoa ed il kayak. Per chi ama invece l’aspetto sportivo è una di quelle attività che ripaga molto. Si ha una sensazione di scivolamento, di leggerezza davvero invidiabile e difficile da riscontrare in altri sport…
Gian Basilio Nieddu