Cocoons, le ciambelle di cartone con tecnologia “plant & forget” per riforestare i terreni degradati
Cocoon, incubatrice biodegradabile brevettata dall’azienda olandese Land Life Company, potrebbe aiutare a riforestare i territori italiani colpiti da siccità e incendi rivitalizzando ecosistemi degradati e comunità, come sta già succedendo in 24 Paesi nel mondo.
Sono infatti due miliardi gli ettari di terreno degradati nel mondo, un’area più grande di quella dell’intero Sudamerica. Tanto che il “degrado ambientale” è una delle più grandi sfide della nostra epoca secondo le Nazioni Unite. La soluzione più immediata al terreno degradato è la riforestazione. Tuttavia quando il suolo è arido, i tassi di sopravvivenza dei nuovi alberi sono molto bassi.
La ciambella in polpa di cartone, inventata dalla Land Life Company e chiamata Cocoon, sta però cambiando la prospettiva. Nelle aree dove i Cocoons sono stati utilizzati finora – come Arabia Saudita, Kenya, Messico, California – i tassi di sopravvivenza sono tra l’80% e il 95%, ben al di sopra del 10% tipico degli alberi piantati manualmente.
La tecnologia ‘Plant and forget’ dell’azienda di Amsterdam, in sostanza, aiuta la crescita degli alberi appena piantati in condizioni climatiche aride e semi-aride e riduce la quantità di acqua di cui gli alberi hanno bisogno per sopravvivere e crescere. Nonostante i costi per ogni albero piantato con Cocoon siano superiori, il risparmio idrico nel tempo e il buon risultato finale pareggiano il maggior investimento iniziale.
Eliminando l’irrigazione quotidiana, i Cocoons stanno dunque spingendo la riforestazione con l’appoggio di governi, ONG e aziende in 24 Paesi. Sono stati ad esempio utilizzati per la riforestazione post incendio a Los Angeles e in Michoacan in Messico dove gli incendi forestali sono una delle più importanti cause di degrado del territorio.
UNHCR e Land Life Company, infine, stanno realizzando insieme in Cameroon l’innovativo Green Refugee Camp: i quarantamila alberi da piantare insieme alla comunità dei rifugiati serviranno a ripristinare i terreni fortemente degradati intorno al campo profughi, fornendo ombra, cibo e terreno fertile alle comunità rifugiate.