Massimo Sirelli, il “supereroe della vita quotidiana” in tour con i robot d’acciaio (riciclato)
Da writer che colorava i muri di Catanzaro ad artista multimediale che crea “robot” con materiali di scarto, in giro per l’Italia. E’ il percorso biografico e professionale di Massimo Sirelli, classe 1981, che nel 2000 dalla Calabria atterra a Torino per studiare Digital Virtual Design allo IED, l’Istituto Europeo di Design, dove conquista la cattedra di “Tecniche di presentazione”. Sempre sotto la Mole ha tirato su la “Casa di adozioni di robot di compagnia” dove monta robot con pezzi di materiali orfani della civiltà dei consumi. Usa, infatti, solo acciaio di recupero. Metodo che ha suscitato l’interesse di RICREA, il Consorzio per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio. Amore a priva vista, dunque, e via al tour artistico-educativo nelle piazze italiane. Progetto che racconta a Greenews.info….
D) Massimo oggi sei a Trieste, sabato e domenica a Verona mentre a inizio mese sei passato per Lecce e Napoli. Dal Sud al Nord con i tuoi robot insieme a RICREA. Ci spieghi come si muove questo tour?
R) L’ iniziativa premia le città più meritevoli sul fronte del riciclo: si invadono con l’acciaio le loro piazze con un obiettivo formativo e di sensibilizzazione. La maniera più furba è stata quella di proporre un’attività ludica per coinvolgere attivamente i bambini e, dunque, le famiglie. Per questo abbiamo pensato ai laboratori per le scuole dove i bambini lavorano con gli imballaggi in acciaio: dai barattoli alle bombolette. In questo modo si trasmette il valore dell’upcycling. Il cuore del progetto sono i dodici robot giganti che ho costruito utilizzando esclusivamente imballaggi di acciaio riciclato.
D) Il gioco come strumento per far avvicinare i piccoli al riciclo. Un campo dove sei esperto, grazie al progetto Adotta un robot dove dai nuova vita agli “orfani del consumismo”… In concreto come funziona l’affido di queste creazioni ai “genitori” che li adottano?
R) Opero con materiale di recupero, in un contesto ludico, creando queste sculture empatiche. Un progetto artistico dove metto insieme pezzi di vita nelle sculture che affido a chi partecipa a questo gioco…
D) I filosofi dell’etica stanno ragionando su un “codice di comportamento” per l’intelligenza artificiale, i romanzi di fantascienza e i fumetti disegnano un futuro dove i robot andranno al potere e saranno brutti e cattivi, mentre i sindacati già temono i danni dell’automatizzazione di “Industria 4.0″. I tuoi robot sono human friendly?
R) Certo, sono da compagnia, pacifici, non fanno nulla, anzi cercano di strappare un sorriso!
D) Quando e perché è sbocciato questo interesse per gli oggetti abbandonati?
R) Nel momento in cui dovevo dare una nuova vita, un futuro, a tutta una serie di oggetti che hanno fatto parte della mia vita, a iniziare dalle scatole. Io dipingo, tra le altre cose, mi mancava l’esperienza con oggetti tridimensionali e mi sono avvicinato alla scultura. Così sono nati i robot.
D) Va bene la sperimentazione artistica, ma c’è indubbiamente una dimensione ecologica e ambientale…
R) Sono materiali trovati per strada, davanti al cassonetto. Voglio dare valore dell’oggetto in un contesto nuovo, valorizzare la materia povera e, sicuramente, ridurre gli imballaggi e i rifiuti.
D) La reazione del pubblico?
R) Quando si trovano di fronte i miei robot li prendono in braccio! Un’azione che spiega al meglio tutto quello che è stato fatto. Quando un oggetto inanimato viene rispettato come uno vivente, si è raggiunto il vero obiettivo…
D) Per le tue creazioni usi barattoli, scatolette, lattine, bombolette, tappi. Il tuo oggetto del cuore?
R) Le scatole dei prodotti, quelle della nonna!
D) Il pianeta soffre, quali sono i problemi ambientali più urgenti e prioritari?
R) Si continua a produrre in funzione della creazione di bisogni che non esistono. Si produce tanto, la vittoria del superfluo e di oggetti inutili. Ne abbiamo troppi. Discorso e ragionamento che vale anche per le case, sappiamo bene che le città sono piene di immobili vuoti. Troppa produzione, poca valorizzazione…
D) Questa è la critica al sistema, ma tu personalmente cosa fai per rispettare l’ambiente?
R) Non utilizzo l’auto – in verità neanche la bici dopo che mi hanno investito… Mi muovo a piedi. Curo in maniera maniacale la raccolta differenziata dei rifiuti, mi appaga proprio tornare dal supermercato e dividere gli imballi della spesa fatta. In questo modo mi sento un supereroe della vita quotidiana…
Gian Basilio Nieddu