ANARF e Federforeste: un protocollo per rilanciare la filiera bosco-legno tra pubblico e privato
ANARF (Associazione Nazionale delle Attività Regionali Forestali), presieduta da Alberto Negro, Direttore di Veneto Agricoltura, e FederForeste, con a capo il trentino Gabriele Calliari, hanno siglato nei giorni scorsi a Mestre, presso la sede di Coldiretti Veneto, un protocollo per la gestione del patrimonio forestale improntato, tra l’altro, al dialogo tra realtà pubbliche e private.
La ricaduta di questa importante intesa nazionale riguarda, per il solo Veneto, una superficie complessiva di 414mila ettari, molto diversificati dal punto di vista delle specie. La selvicoltura è tornata infatti ad essere praticata con un’attenzione particolare verso gli aspetti naturalistici, anche in considerazione del fatto che una parte considerevole del patrimonio boschivo nazionale rientra nella Rete Natura 2000 che ha per obiettivo, dettato dall’Unione Europea, proprio la conservazione della biodiversità.
Ma, come è stato ribadito durante la cerimonia di firma del protocollo, il bosco deve essere “governato”, non lasciato a se stesso, rilanciandone l’essenziale dimensione economica, cioè la valorizzazione della filiera foresta-legno.
Tra le azioni dell’intesa, in direzione di una maggiore tutela e sostenibilità, figura la qualificazione delle risorse mediante la certificazione PEFC, che significa non solo esaltare la produzione legnosa “a km zero”, ma anche poter accedere alle misure del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 con maggior successo. Sono per altro già molti gli agricoltori che si prendono cura dei boschi con l’accortezza di rigenerare le piante, secondo quella che è innanzitutto una buona prassi agricola, che coinvolge anche le società di boscaioli.
“L’accordo sottoscritto – ha detto Calliari – si inserisce perfettamente nel quadro impostato dalla nuova Politica Agricola Comune (PAC) orientata al sostegno prioritario delle iniziative bio e green. Sotto il profilo economico, invece, il potenziale delle aree boschive italiane rimane ancora inespresso mentre il mercato del legno dimostra una crescente dipendenza dall’estero poiché l’offerta nazionale, malgrado le estensioni, risulta insufficiente anche a soddisfare la domanda delle industrie di trasformazione. Ridare competitività a questo settore è un riconoscimento al valore del paesaggio, alla sua bellezza e conservazione”.
“Per Anarf – secondo il Presidente Negro – l’operazione ha una valenza soprattutto politica e interpreta un rinnovato equilibrio sperimentando una collaborazione pubblico-privato innovativa tra due mondi che in passato si sono poco confrontati. Prendersi cura dei boschi significa tutelare un territorio a favore della collettività ritrovando antiche professioni a cui le nuove generazioni guardano con interesse soprattutto in Italia dove la sostenibilità ambientale aumenta l’appeal del Made in Italy”.