All’ostello Monte Barro a febbraio paghi “quanto vuoi”, per finanziare la difesa del suolo
Fare una vacanza e contemporaneamente sostenere la battaglia a tutela del suolo. Succede all’ Ostello Monte Barro, struttura turistica ecosostenibile all’interno del omonimo Parco Regionale. Siamo in Lombardia, in provincia di Lecco, in un luogo incantevole incastonato tra i laghi di Como, Garlate e Annone. Un centro di ospitalità che sorge su un eremo francescano del 1440, (trasformato nei secoli) e che l’Ente Parco, nel 2013, ha affidato in gestione a Legambiente di Lecco.
Alessio Dossi, coordinatore dell’ostello e presidente di Legambiente Lecco, ci spiega l’impostazione green che l’associazione ambientalista ha voluto imprimere alla struttura ricettiva: “Riuso, riciclo, arredi con materiali di recupero, politiche contro lo spreco idrico ed energetico, pulizie con prodotti eco-sostenibili e il bar honesty, dove c’è un contributo minimo consigliato per le consumazioni, ma si basa sulla fiducia delle persone”.
Un concentrato di pratiche ecologiche e sociali a cui, nel mese di febbraio, si è aggiunta la formula “Pay What You Want” ovvero “Paga quanto Vuoi”. Il metodo è semplice: “rispetto al prezzo standard si può pagare l’80 o il 120% in base al giudizio sulla qualità e sostenibilità del servizio”, spiega il coordinatore. Ma perché pagare di più? “L’eventuale ricavato è destinato a promuovere una campagna per la tutela del suolo”. Stiamo parlando di People4Soil, un’iniziativa che mette insieme oltre 400 organizzazioni e chiede all’Europa – attraverso una petizione da 1 milione di firme da presentare al Parlamento Europeo – una normativa che consideri il suolo come risorsa non rinnovabile e, quindi, da preservare.
Un vero e proprio sostegno militante degli ospiti dell’ostello, ma pure un nuovo metodo di “ecovalutazione” dell’offerta ricettiva. Una messa alla prova del grado di sostenibilità dei servizi offerti dalla struttura espressa attraverso il portafoglio. “Il pagamento non è più solo uno scambio di denaro, ma anche di valori - spiega Dossi – L’ospite può decidere di premiare o meno la qualità dei nostri servizi”. Questa la teoria, ma i risultati dopo due settimane dall’inizio della sperimentazione? “Abbiamo raddoppiato le presenze. Poi alcuni ospiti hanno imbarazzo a decidere come e cosa pagare e in media hanno corrisposto il prezzo standard cioè il 100%. Al di là di questo abbiamo avuto attenzione e visibilità”.
L’Ostello è anche un laboratorio di pratiche sostenibili, un punto di riferimento per la didattica ambientale, grazie alle proposte della cooperativa Eliante, un centro estivo dove è possibile conciliare il gioco e lo svago a contatto con la natura. Sono i risultati dell’attività dell’Ente Parco: ” è nato solo nel 1983 ma sta facendo ottime cose generando lavoro, sostenibilità e bellezza. Risorse su cui si investe poco di questi tempi – sottolinea il presidente di Legambiente - Se non fosse diventato parco chissà cosa sarebbe diventato, non oso immaginare... E’ il parco più piccolo della Lombardia, ma conserva la più grande biodiversità. Al suo interno è inoltre presente il maggior scavo archeologico dell’epoca Gota in Italia”. E poi il Museo Etnografico dell’Alta Brianza, la Stazione Ornitologica di Costa Perla, il Centro Flora Autoctona… Un piccolo grande mondo tutto da scoprire, a prezzi accessibili a chiunque.
Gian Basilio Nieddu