Verso i “Green Days 2017″: il Trentino Alto Adige ripensa la mobilità per i passi dolomitici
La conferenza stampa di sabato 10 settembre al Passo Sella, in occasione del tour Alperia ECOdolomites 2016, segna un momento storico nella strategia di sviluppo turistico dell’area dolomitica: le Province autonome di Trento e Bolzano e i Comuni di accesso ai principali passi alpini delle Valli Gardena, Fassa e Badia, hanno trovato, con il supporto della Fondazione Dolomiti UNESCO, una formula partecipata e condivisa per sperimentare la mobilità montana del futuro. Tra vent’anni (forse prima) riguardando le immagini d’archivio del traffico automobilistico e motociclistico – che oggi sfregia i paesaggi Patrimonio dell’Umanità con rumore e inquinamento dell’aria – proveremo la stessa impressione di quando rivediamo le vecchie pubblicità delle linee aeree, in cui tutti fumavano a bordo… E la domanda spontanea sarà: “come abbiamo potuto permetterlo?“.
La presa di coscienza definitiva è arrivata con i dati di uno studio sui flussi di traffico commissionato, nel 2014, all’EURAC di Bolzano. Non previsioni e simulazioni, ma rilevazioni sul campo, con telecamere e stazioni di monitoraggio. Il risultato è allarmante: circa 1 milione di mezzi a motore (“metà del traffico del Brennero”, fa notare la direttrice della Fondazione Marcella Morandini) attraversa ogni anno i Passi Sella, Gardena, Pordoi e Campolongo, concentrati, per il 70%, durante il semestre “estivo”. Un’invasione che, come ricorda il sindaco di Canazei, Silvano Parmesani, pone anche seri problemi di sicurezza, oltre che ambientali.
E’dunque necessario ripartire dalle raccomandazioni della IUCN (International Union for Conservation of Nature), che richiede, per i Beni UNESCO, che il turismo venga gestito con “criteri di qualità e sostenibilità“. Per evitare quello che Michil Costa – storico albergatore di Corvara, presente alla conferenza stampa – chiama “il turismo pornoalpino“ (pubblicheremo l’intervista integrale a Costa nella rubrica VIP – Very Important Planet di Greenews.info venerdì 16 settembre).
“Il percorso descritto oggi – dice l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Trento, Mauro Gilmozzi – vuole essere un punto di partenza, un’assunzione di comune responsabilità da parte dei territori rispetto ad un processo di fruizione e salvaguardia di beni ambientali, paesaggistici, storici e culturali di quest’area dolomitica“. Un coordinamento che ha richiesto la condivisione di un principio di base: meno automobili e più persone, così da poter migliorare anche il giudizio dei turisti provenienti da Germania e Austria (il gruppo più numeroso dopo gli Italiani), che oggi, secondo lo studio, valutano la qualità dell’offerta locale come “mediocre”, proprio a causa dell’eccesso di traffico e dei problemi di parcheggio (punto sottolineato anche dal sindaco di Selva Val Gardena, Roland Demetz). Un boomerang inaccettabile per una regione con le risorse del Trentino Alto Adige.
Per questo parte ora la sfida dei “Green Days 2017″, in cui le amministrazioni e gli enti coinvolti, sono determinati a testare, in giornate ricorrenti del prossimo periodo estivo, forme di mobilità sostenibile che portino a potenziare il trasporto pubblico, regolamentare i flussi e stimolare la mobilità a ridotto impatto acustico e ambientale, da quella pedonale-escursionistica a quella ciclistica, fino a quella elettrica.
Ecco perché i tre giorni del tour ECOdolomites – organizzato dalla Let’s Move di Daniel Campisi - sono stati, sia per i partecipanti che per gli spettatori a bordo strada, un esempio concreto importantissimo di cosa possa significare la transizione alla mobilità elettrica in aree di particolare pregio naturalistico e paesaggistico. Bisogna provare, infatti, per capirlo fino in fondo: vedere (e sentire) una colonna di mezzi che si snoda lungo i tornanti di montagna senza emissioni nocive e in pieno silenzio – se non i campanacci delle mucche al pascolo – è un’esperienza “liberatrice” che auguro e suggerisco a chiunque!
In questi eventi ti rendi conto, inoltre, che la dimensione “pionieristica” di qualche anno fa sta, progressivamente, lasciando spazio a quella – fondamentale – della quotidianità. Non solo più mezzi avveniristici (a volte un po’strampalati e inaccessibili ai più) per spiriti curiosi e avventurosi, ma auto, moto e cicli che cominciano ad avere le caratteristiche per entrare nella nostra vita – privata e professionale – di ogni giorno. Ci sono le Zero Motorcycles costruite in California da una start up che in 10 anni è passata da negozietto di periferia ad azienda internazionale (con 150 dipendenti e vari concessionari nel mondo), i tricicli della tedesca Twike, le “berline” Nissan Leaf, BMWi3 e Renault Zoe. Anche le novità, come il cingolato Mattro, vengono proposte, durante il tour altoatesino, non come stravaganze per il divertimento di qualche milionario ma, come ci spiega il distributore locale, nella loro applicazione (ben più utile) all’attività agricola e turistica nelle vallate alpine.
I due nei rimangono ancora la diffusione dell’infrastruttura di ricarica e i prezzi. A spingere la prima sta contribuendo, tra gli altri, la milanese evway di Franco Barbieri (ex manager Fiat folgorato dalla visione di una mobilità elettrica europea interconnessa e accessibile a tutti), partner di ECOdolomites. Al problema dei prezzi dovranno invece pensare non solo i costruttori, ma soprattutto i politici nazionali e gli amministratori locali, con forme di incentivazione necessarie in questa fase iniziale. Deve essere infatti chiaro che non si tratta di favorire una lobby piuttosto che un’altra, ma di orientare i consumi verso quei prodotti e servizi che, oggettivamente, generano meno “esternalità” e portano, al contrario, benefici alla collettività facendo risparmiare lo Stato e gli enti locali sulle spese sanitarie, le bonifiche e molte altre voci di costo che potrebbero essere dirottate verso investimenti più lungimiranti.
Andrea Gandiglio
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