Mobilità smart con Solopattino, il monoruota elettrico portatile che sta in valigia
Una ruota, un motore, una batteria, un circuito elettrico per gestire l’ equilibrio e due pedaline dove appoggiare i piedi. E’ Solopattino, il monoruota elettrico pensato e realizzato da Giuseppe Gioda, ingegnere quarantenne di Torino, che con i due soci della Bright Side of Life S.r.l. – Tito Petronio e Antonio Scaramuzza – offre una rivoluzionaria soluzione di mobilità per le nostre città intasate e assediate dal traffico automobilistico.
Solopattino è nato “per caso”, ci racconta Giuseppe: “ho visto questo oggetto, brevettato negli USA, e con i miei due soci ci siamo subito incuriositi e poi abbiamo preso il largo verso questa impresa”. La caratteristica innovativa del mezzo è la sua facilità di trasporto. Pesa 10 chili, può affrontare salite fino a 30 gradi, ha un’autonomia di 10 chilometri e raggiunge una velocità di 18 km/h, ma quando si raggiungono i 12 km/h parte un segnale sonoro perché “è già una bella andatura!”.
Un compagno di viaggio leggero, silenzioso, ecologico e a portata di mano così da essere complementare ai mezzi pubblici e, come ama dire Giuseppe, “tiene le mani libere: è come portarsi dietro l’ombrello o la borsa”. Libertà anche dal parcheggio, e tranquillità dai ladri, perché Solopattino ci accompagna fin dentro l’ufficio, la palestra, in classe o al cinema, visto il minimo ingombro. Veramente minimo: “si può custodire nell’armadietto della piscina e sta nel carrello della spesa” spiega l’Ing. Gioda.
E in tempi di crisi economica Solopattino fa pure risparmiare perché la spesa per il carburante è veramente minima, “bastano cinque centesimi e un’ora di tempo per ricaricare la batteria e ripartire“. Utile e comodo in città. Ma i soci della Bright Side of Life hanno pensato anche agli spostamenti durante le vacanze “in particolare per i camperisti e i velisti che arrivati alla meta possono muoversi in autonomia”.
L’idea è ottima, ma funziona commercialmente? “Abbiamo fondato l’azienda a febbraio 2015 e dopo una fase di progettazione, abbiamo cercato i fornitori, lo produciamo in Cina, e a maggio siamo andati in produzione. C’è stato un altissimo riscontro in termini di apprezzamento, più lente le aspettative di vendita. Lo scoglio è l’acquisto perché si ha difficoltà a capirne l’uso”. Ma il nostro Campione d’Italia pensa positivo “come tutte le innovazioni stenta a decollare, pensiamo alla travagliata storia della bicicletta e dello smartphone! Noi crediamo che rappresenti il futuro della mobilità, è la nuova bicicletta, avrà la stessa diffusione d’uso“. C’è da superare qualche timore iniziale (“muoversi su una ruota sola genera paura”, confessa Giuseppe), ma il team torinese è fiducioso e punta sui giovanissimi, più aperti ai nuovi trend.
Per coinvolgerli anche emozionalmente è stato organizzato un originalissimo guinness dei primati: il primo salto al mondo con un monoruota elettrico. Un bungee jumping di 152 metri dal Ponte Colossus, nel biellese, per di più in giacca e cravatta, come si vede nel video virale girato al Bungee Center di Veglio.
C’è da lavorare per conquistare il mercato, ma ci sono altri lati positivi che possono permettere di sfondare, per esempio “si muove bene negli spazi stretti e si possono attraversare Ztl e altre aree a traffico limitato“. Giuseppe, naturalmente, lo usa tutti i giorni “per andare al lavoro. Poi quando prendo il treno per recarmi in un’altra città mi permette di raggiungere facilmente le mie mete”.
Una scommessa tutta da vincere, ma non mancano i piani per il futuro “Stiamo per uscire ad ottobre con un mezzo con caratteristiche potenziate, raggiungerà una velocità tra i 30 e i 40 km/h e con un’autonomia di 30 chilometri. Come l’evoluzione dalla bicicletta alla moto”. Ma con una ruota sola.
Gian Basilio Nieddu