Canale Ecologia, ovvero come un’associazione può difendere e valorizzare il territorio
Una piccola associazione di cittadini, locale, ancorata al territorio, senza ramificazioni nazionali, ma che riesce ad acquistare 230.000 metri quadrati di terreno da preservare, tutelare e offrire agli studenti delle scuole per lezioni all’aria aperta, sottraendoli ad “altri” utilizzi e finalità che rischierebbero di danneggiare l’ambiente. I “Campioni di Italia” di oggi sono i soci e attivisti di Canale Ecologia, l’associazione con base nel Comune di Canale, nel suggestivo territorio vitivinicolo del Roero, in Piemonte, che dal 1991 è riuscita a creare ben due parchi: quello chiamato Parco di Mombirone (50mila metri quadri) e l’Oasi di San Nicolao (230mila metri quadri) nelle Rocche del Roero. Un grande risultato per i 160 associati, che in quasi tre decenni di vita non si sono limitati ad acquistare terreni, ma sono saliti sulle barricate per piccole e grandi battaglie ecologiste sul territorio e profuso un grande impegno sul fronte dell’educazione ambientale.
Ma qual è il “modello di business” adottato per riuscire a reperire le risorse necessarie all’acquisto dei terreni e gestire tutte queste attività? “Ci siamo ‘quotati‘, abbiamo organizzato iniziative, ricevuto il sostegno di enti locali e di banche ed avuto anche delle donazioni di terreni. Sono stati preziosi i contributi di Euronatur (Fondo Europeo per la Natura) e del Consorzio di riforestazione Roero Verde”, ci spiega Gino Scarsi, il portavoce dell’associazione, che affianca il presidente Giovanni Bosio e che aggiunge, con una punta di orgoglio: “Non penso che esistano in Italia associazioni locali come la nostra che siano riuscite a tagliare i nostri traguardi! Per il Parco di Mombirone ben 300 Canalesi hanno permesso l’acquisto dei terreni”.
In questa partita lunga 26 anni, lamenta Scarsi, in realtà, avrebbero addirittura potuto fare di più, ma in Italia mancano le leggi a sostegno dell’associazionismo ambientale. “Un metro quadro di terreno ci costa 1 euro, per duemila metri spendiamo 2.000 euro, però ce ne sono quasi altrettanti che se ne vanno in carta“, ovvero parcella del notaio e tasse varie: “per essere precisi, duemila metri quadri ci costano più o meno 1.500 euro in atti notarili, timbri e registri! Non abbiamo nessuna facilitazione, altrimenti oggi avremmo il doppio della terra – che è un bene comune. Sciolta l’associazione il patrimonio resta infatti pubblico“.
Con i propri investimenti contro il consumo di suolo Canale Ecologia ha anche aiutato l’economia del territorio legata alle eccellenze enogastronomiche: “Si è permessa la salvaguardia e la tutela di numerose e importanti tartufaie storiche, prova ne siano i sentieri continuamente battuti. Ed è riconosciuto da tutti i ristoratori che i migliori tartufi bianchi arrivano proprio dall’Oasi di San Nicolao, nel 2007 riconosciuta anche come area della rete Wilderness italiana”.
Non vanno sottovalutate nemmeno altre piccole ma importanti attività economiche che si possono mettere in moto con queste buone pratiche. “All’ingresso dell’oasi, nelle Rocche tra Canale e Cisterna d’Asti, c’è una piccola costruzione che veniva utilizzata come immobile di un campo di tiro a volo, un’attività che ha provocato la reazione degli abitanti, infastiditi dal rumore. Ora è la nostra sede, l’abbiamo ribattezzata Casa Natura ed è diventata la base di tutte le escursioni, un centro di appoggio per gli studenti del territorio che qui fanno ‘scuola all’aperto’. Qui vengono anche gli scout a fare campeggio ed organizziamo le nostre attività e manifestazioni culturali”.
Una delle manifestazioni più seguite è infatti “Film a Casa Natura“, dove sullo schermo all’aperto, nel periodo estivo, prendono vita le immagini di importanti film dedicati al tema ambientale. Una rassegna che esiste da sei anni e in questa ultima edizione è stata aperta dalla proiezione di “Resistenza Naturale“, il lavoro del regista americano Jonathan Nossiter, molto conosciuto da queste parti per il documentario “Mondovino“, girato in Italia e dedicato ai nostri viticoltori che hanno scelto produzioni naturali e senza chimica. Nelle prossime settimane sono in programma anche Cowspiracy, la “Zuppa del Demonio” e “Samsara“.
Tante azioni e iniziative propositive, dunque, ma gli associati di Canale Ecologia non hanno paura di dire anche no e “salire sulle barricate”. “Siamo stati in prima fila contro la centrale a biomasse, abbiamo fatto la nostra parte sul referendum per l’acqua pubblica, partecipato alla marcia per la terra ad Alba durante la giornata internazionale. A livello nazionale abbiamo aderito al movimento di opinione Stop al Consumo di Territorio e al forum dei movimenti Salviamo il Paesaggio. Ci muoviamo su tutti i fronti ambientali e non in teoria, siamo pratici e con i piedi ben piantati a terra“. Le sfide future in agenda sono ancora tante, a iniziare dalla richiesta di riconoscimento del proprio parco come Parco Naturale Regionale: “abbiamo iniziato a parlarne, qualche incontro, stiamo coinvolgendo i Comuni, c’è interesse e disponibilità anche se il cammino è lento”.Ci vuole pazienza, ma soprattutto determinazione.
Gian Basilio Nieddu