Forum della Comunicazione: la carta continuerà a cantare
E’sicuramente vero quanto dice Paola Marazzini, Agency & Strategic Clients Director di Google Italia, che da qui a 10 anni praticamente chiunque nel mondo avrà una connessione internet (con smartphones, tablet, pc o altro device). E che quindi tutti i fenomeni di digitalizzazione in corso (dematerializzazione, demonetizzazione, democratizzazione), secondo i guru della Silicon Valley, saranno amplificati all’ennesima potenza. Lo hanno confermato tutti i top manager (di Fastweb, Canon, Leroy Merlin, Oregon Scientific) al tavolo del workshop “Ridisegnare il Customer Journey“. Ma così come la televisione non ha ucciso la radio, né il fast food le trattorie (anzi!), è altrettanto vero che il digitale non ucciderà la carta stampata. Ne trasformerà l’uso.
Come ci conferma Luciano Cabrini, responsabile vendite Italia del gruppo cartario francese Arjowiggins Graphic, partner del Forum della Comunicazione tenutosi ieri a Milano, “le vendite di carta riciclata in Italia, negli ultimi quattro anni, sono cresciute del 60%“, con un picco nel 2015. Una crescita spinta dalla sempre maggiore sensibilità delle imprese agli aspetti di sostenibilità ambientale e corporate social responsibility. Ma anche dall’evoluzione tecnologica di questi prodotti riciclati, che non temono più la competizione qualitativa con la fibra vergine, nemmeno per le esigenze di comunicazione più sofisticate, come quelle dell’editoria d’arte o del packaging.
La richiesta di prodotti certificati FSC, incrementata dalle esigenze di green marketing delle imprese, ha per altro avuto l’effetto positivo di innescare anche la certificazione degli stampatori, contribuendo così ad una riduzione dell’impatto ambientale di filiera, la cui prossima frontiera – si può immaginare – sarà la ricerca e lo sviluppo di inchiostri a base vegetale e minerale, che contribuiscano ulteriormente ad abbattere l’impronta ecologica degli stampati.
“In Francia - aggiunge Aurélie Soly, Marketing Manager Southern Europe di Arjowiggins e membro del Comitato d’Orientamento di Green Cross France – l’ente Ecofolio, su mandato statale, ha sviluppato un calcolatore, Papermetrics, che permette di simulare l’impatto ambientale complessivo degli stampati e la relativa eco-tassa da pagare per legge, stimolando così comportamenti virtuosi da parte delle aziende, come fa anche il nostro calcolatore“.
Arjowiggins Graphic, che è partner del WWF e fa della carta riciclata con altissimo “punto di bianco” il proprio vanto – in quanto ottenuta senza cloro, ma grazie ad una selezione, a monte, del macero di qualità proveniente dagli uffici – sta lavorando anche a fianco degli stampatori digitali per ottimizzare la riciclabilità di quanto stampato in digitale, normalmente molto più difficile da recuperare, rispetto all’offset.
In Europa, i primi della classe quanto a utilizzo delle carte riciclate nella comunicazione, sono oggi Francia e Inghilterra (che hanno avuto il boom tra il 2008 e il 2011), seguiti dai paesi nordici, ma ora l’Italia sta accelerando la rincorsa.
Il senso della green economy è, in fondo, anche questo: non privarsi dei piaceri materiali (tra i quali l’intramontabile libro cartaceo), ma adattarli alle esigenze di sostenibilità dell’era contemporanea, inserendoli nella logica virtuosa di un’economia circolare. Ne è sicuramente convinto, a suo modo, anche Oliviero Toscani, che ieri è salito sul palco del Forum, per il suo Innovation Speech, con il tradizionale “foglietto degli appunti” cartaceo tra le mani ed è stato in silenzio per due lunghissimi minuti, fino a quando tutti in sala, hanno distolto lo sguardo da tablet e telefonini per vedere cosa stesse facendo: stava comunicando il suo fastidio per quell’eccesso di “virtualità” e conformità in cui le tecnologie digitali rischiano di far sprofondare la nostra vita. E ci è riuscito, come sempre, alla grande! Del resto, per lui, “dal primo vagito all’estrema unzione, tutto è comunicazione“…
Andrea Gandiglio