Frankie Hi-nrg la canta a tutti. “Cultura e ambiente non possono andare al risparmio”
Un rapper italiano che piace anche ai mostri sacri come Run DMC e Beastie Boys, che lo hanno voluto sul palco per aprire i loro concerti. A Frankie hi-nrg mc, classe 1969, (al secolo Francesco Di Gesù), non serve la pagellina per confermare il suo estro musicale. Un punto di riferimento della scena hip hop italiana, ma aperto alle contaminazioni – una intensa collaborazione con Fiorella Mannoia - e una forte attenzione ai temi sociali. E ora musica e arte insieme con Artune: 10 musicisti italiani che compongono la prima guida emozionale alle opere dei musei italiani. Una delle sue tante idee originali di cui ci parla in questa intervista.
D Frankie ci spieghi questa iniziativa?
R) E’ una formula di promozione artistica dove una forma d’arte si sposa con un’altra. Abbiamo chiesto a dieci artisti cinque brani a testa e di associare una loro canzone, a piacimento, ad un’opera d’arte. Una guida emozionale con un commento dell’artista che in questo modo introduce lo spettatore alla visione. Hanno aderito al progetto Elisa, Simone Cristicchi, Giuliano Sangiorgi, Paola Turci, Andrea Mirò, Neri Marcorè, Andy Fluon (Bluvertigo), Dario Vergassola, Claudio Coccoluto.
D) L’obiettivo?
R) Aiutare le persone a superare il timore reverenziale per l’arte, il senso d’inadeguatezza che certa scuola ci lascia addosso. Uno spunto, un pretesto per avvicinare tutti alla bellezza. Si devono aiutare le persone in quanto ignoranti. Si può fruire di questa nuova forma di racconto su Spotify, la piattaforma di streaming musicale, o con lo smartphone davanti alle opere selezionate dagli artisti. Ci si può collegare su www.artune.it.
D) Di quale bellezza parliamo?
R) La ricerca del bello, non del cosiddetto bello. C’è un concetto di bellezza proprio e un altro basato sull’adeguarsi, sull’omologarsi ai gusti imperanti. Ti faccio un esempio: uno dei cosiddetti sex symbol degli anni scorsi era Serena Grandi, ma deve il suo successo a come è stata proposta, c’è dietro un gran lavoro perché fosse considerata una delle donne più belle. Il gusto collettivo è, dunque, andato in quella direzione. E’ necessaria, invece, la tranquillità di osservare un’opera con il candore del fanciullo, quelli che meglio di tutti si pongono davanti all’arte.
D) I musei educano alla bellezza per come sono gestiti oggi?
R) Con grande difficoltà, si ha più la tutela delle opere che il lavoro di crescita culturale. Sono gestiti spesso da volenterosi operatori culturali che sacrificano tempo e capitali per organizzare eventi mentre il Ministro Franceschini considera il museo come una scatola dove la gente deve pagare per vedere delle opere. Poi ha il coraggio di chiedere di suonare gratuitamente per la “Festa della Musica” quando già si suona a gratis…
D) Vedo che non corre buon sangue con i “piani alti” della cultura nazionale…
R) Gli faccio io una proposta: si smetta di far aspettare 1 anno e 4 mesi per essere pagati dalla pubblica amministrazione! Nel prossimo futuro spero che arrivi un ministro vero…
D) Parliamo di ambiente, mi indichi l’emergenza ambientale più grave secondo te?
R) Un’emergenza di natura psicologica che appartiene a tutti noi, non è visibile, c’è l’abbiamo dentro la testa ed è da affrontate molto velocemente. Si tratta di una straordinaria chiusura verso gli altri, verso la novità, la creatività, il bello. Sento parlare quasi esclusivamente di denaro, il soggetto sono sempre i soldi, questa è l’emergenza ambientale più grave e della quale meno ci accorgiamo.
D) E’ dunque una brutta economia quella che rovina tutto. Vedi altre emergenze che possano essere risolte più nell’immediato?
R) L’inquinamento delle coste, delle falde acquifere, il dissesto idrogeologico. Per fare esempio: Genova ogni anno smotta. Il problema è che queste emergenze vengono non affrontate, cioè affrontate al risparmio; ma non si può andare al risparmio su un’eventuale catastrofe! Finché ci sarà, tra virgolette, “voglia di risparmiare” sulle cose necessarie si andrà sempre peggio. E infine, per capirci, quando i soldi ci sono tanti si rubano!
D) Riflessioni importanti sullo stato del pianeta e dell’economia, ma tu cosa fai ogni giorno, nel tuo piccolo, per rispettare l’ambiente?
R) Non rispondo alle provocazioni…
Si chiude così l’intervista con Frankie, che sale sul treno – anche questa è una risposta concreta all’ultima domanda – per andare alla mostra, a Palazzo Madama a Torino, ”Da Poussin agli Impressionisti. Tre secoli di pittura francese”, che ha contributo a rendere più piacevole al pubblico con la forza della musica.
Gian Basilio Nieddu