Bike Bar di Alessandria, maglia rosa di ciclismo ecoturistico
Un covo per ciclisti, un nido creativo per viaggiatori su due ruote, ma anche un centro di assistenza e in progetto c’è pure l‘e-commerce per soddisfare tutte le esigenze di chi ama viaggiare pedalando. I “Campioni d’Italia” di Greenews.info, nei giorni del Giro d’Italia, sono la coppia di imprenditori Ivano Rivera e Cristiano Cova, ideatori e gestori, dal dicembre 2014, del Bike Bar di Alessandria. Bevande e storie di ciclismo al bar nella patria del mitico Fausto Coppi e dove c’è tanta voglia di promuovere il turismo eco-sostenibile e gli itinerari naturalistici su due ruote.
Un’idea innovativa, il primo bike bar del Piemonte, uno dei pochi in Italia, ma dopo due anni quali sono i risultati? “L’attività sta andando molto bene, possiamo sostenere di aver avuto una buona risposta da parte degli appassionati di ciclismo. La nostra motivazione è legata alla valorizzazione del nostro ambiente naturale ricco di attrattive, quindi non tanto alla bici come mezzo agonistico ma turistico perché siamo convinti che i nostri luoghi abbiano grandi potenzialità”. Il rendiconto di Ivano e Cristiano è colorato di ottimismo e ci spiegano con convinzione la loro attività: “Da noi si mangia e si ascolta buona musica live, organizziamo eventi sul ciclismo e siamo partner di operatori di cicloturismo che valutiamo sul campo“. Una sorta di “certificazione” perché la reputazione aziendale è tutto per il Bike Bar, che si è fatto un nome nella consulenza per i clienti: “in altre parole testiamo le guide in bici per offrire la massima garanzia di professionalità a chi si rivolge a noi per scoprire pedalando il Monferrato“.
Possiamo parlare di funzione sociale (la bici fa bene alla salute e stimola l’aggregazione), ma pure culturale del Bike Bar, dove è molto intensa l’attività di promozione dei racconti di viaggio. Veri reportage del viaggiatore con rotte che attraversano tutto il pianeta “Abbiamo supportato dei nostri amici in un viaggio in Patagonia e al rientro hanno raccontato la loro esperienza, poi una pedalata in solitario nei Pirenei. I viaggi all’estero raccolgono molto successo, meno quelli in Italia – spiegano Ivano e Cristiano – poi in questo mondo ci sono tanti che pur avendo percorso itinerari particolari, per esempio in Alaska, hanno ritrosia nel condividerli pubblicamente”. C’è da fare animazione per lo storytelling del ciclista.
L’attività di barman biker è abbastanza varia e visitando il sito Internet si scopre anche l’angolo delle “bici in vendita” con esemplari tutti da ammirare come il “Kustom Bike Sanremo” completamente artigianale e tante creazioni degli anni Settanta. Ma il futuro è l’e-commerce “vogliamo costruire un vero e proprio negozio on-line abbinando al servizio di vendita quello di noleggio“. C’è da rafforzare la filiera della bici, che nella patria di Coppi soffre: “Secondo noi il ciclismo è bistrato ad Alessandria nonostante sia una zona ad alta e antica tradizione, c’è molto da lavorare per far decollare il settore in particolare attirando turisti da fuori zona“.
E’questo il programma (e la speranza) della coppia di imprenditori, che partecipa ad ogni progetto di valorizzazione del ciclismo e del recupero di una memoria storica fondamentale per la città. Oltre all’esperienza del Bike Bar non mancano infatti altri progetti di valorizzazione delle due ruote nel territorio, come una mostra molto interessante dedicata ai tantissimi artigiani che nel XX secolo hanno creato delle bici che sono delle vere e proprie opere d’arte e rappresentano una pagina storica tutta da riscoprire. Fare impresa con la bici è green economy ma pure cultura e storia.
Gian Basilio Nieddu