Loredana Cannata, l’animalista vegana che vive con 10 litri d’acqua e non vuole figli
Loredana Cannata, classe 1975, è un attrice versatile e di talento, che ha studiato arte drammatica ed è stata interprete teatrale di opere di Pirandello e di Euripide, mentre nel piccolo e nel grande schermo ha lavorato con importanti registi: da Paolo Sorrentino a Ferzan Ozpetek e Aurelio Grimaldi, e poi ha girato documentari come “Insurgentes” dedicato alle lotte zapatiste e ”L’alba del Sesto Sole” sulla cooperazione dal basso. Non si tratta solo di recitazione però: Loredana è animata da una travolgente passione civica e politica “green”, come vegana e animalista convinta. Non a caso nella sua scheda online Wikipedia la definisce attrice ed attivista. Oggi, in occasione dell’Earth Day 2016, è testimonial di una campagna di Green Cross Italia, in collaborazione con Giorgio Armani, sul risparmio idrico.
D) Loredana, oggi partecipi alla sfida di Green Cross per Earth Day, l’iniziativa #1dayon10liters cioè vivere per una giornata con soli 10 litri di acqua, un decimo di quella che usiamo quotidianamente. Cosa ti ha convinto ad accettare?
R) La scarsità dell’acqua è una delle urgenze dei prossimi anni e mi è piaciuto il progetto. Poi Armani ha abbandonato le pellicce e quindi mi è diventato simpatico! A parte le battute purtroppo ora, anche in Italia, assistiamo a politiche di privatizzazione dell’acqua, contro lo spirito del referendum, e si tratta di un fatto pericoloso sia simbolicamente che concretamente. Ci sono già esperienze e cittadini che protestano perché l’acqua è diventata carissima, un bene pubblico che diventa di poche persone. Questo non può passare…
D) Tu fai parte del mondo dello spettacolo, solitamente considerato un po’”frivolo”, ma in realtà sei molto impegnata nel sociale…
R) Sono stata regista di un piccolo documentario e coproduttrice di un altro dedicato alle comunità zapatiste. Con la nostra associazione ”Sesto Sole“ andiamo a sostenere i progetti che loro stessi ci hanno chiesto di finanziare, ci siamo concentrati sulla salute perché è il settore più delicato. Manca completamente l’assistenza perché il governo combatte lo zapatismo: se sei zapatista non sei iscritto alle liste di assistenza pubblica e quindi è molto difficile l’accesso alle cure e alle medicine.
D) Oltre ad aver sposato cause politiche e sociali sostieni anche diverse battaglie ambientali. Sei stata anche denunciata per “oltraggio al pudore” per aver posato nuda in una campagna vegan e animalista.
R) Da quando sono diventata vegana, nel maggio del 2012, ho dato la priorità alla causa animalista. Gli animali se lo meritano perché loro, rispetto agli uomini, non si possono difendere. La performance a seno nudo con la scritta vegan è stata utile, fino a pochi anni fa in pochi sapevano dell’esistenza di questa parola mentre ora tutti la conoscono. La rivoluzione vegan serve a tutti, è indispensabile per la sostenibilità del pianeta. Sono andata a Parigi alla Conferenza sul Clima con un cartello “Gli ambientalisti climatici sono vegani” per provocare anche chi lotta insieme a me, sappiamo che una gran parte delle emissioni nocive arrivano dagli allevamenti degli animali. Ha letto il mio cartello Naomi Klein (la giornalista e attivista ambientale canadese, autrice di “Una rivoluzione ci salverà“, NdR) che mi ha detto che i pescatori di alcune isole oceaniche non hanno scelta, ma noi che andiamo a fare la spesa al supermercato abbiamo tutte le alternative possibili.
D) Secondo te qual è l’emergenza ambientale più urgente?
R) Il riscaldamento globale. Quei famosi due gradi che non si devono superare, in realtà sono già superati. Il fenomeno sta già esplodendo e penso che l’arma più potente e più efficace sia diventare tutti vegani e bisogna muoversi subito. Vediamo il riscaldamento come teoria, come un fenomeno lontano nel tempo ma il disastro è già cominciato…
D) Nessun segnale positivo?
R) Ci sono esempi di qualche passo in avanti come in Olanda dove vogliono proibire le auto inquinanti, o in Costarica che dovrebbe arrivare al 100% di energie rinnovabili. Ma non sono azioni sufficienti.
D) Parliamo di te. Al di là dell’impegno pubblico e delle grandi battaglie, quali sono i tuoi gesti quotidiani per rispettare l’ambiente?
R) Non ho l’auto, mi muovo con i mezzi pubblici o mi danno un passaggio i miei amici. In ogni caso non ho un mezzo di proprietà. Poi faccio la raccolta differenziata – anche se devo capire fino quanto il Comune (quello di Roma, NdR) poi rispetti la differenziazione. Ci sono forti dubbi che venga fatta realmente. Un altro comportamento che ritengo ecologico è questo: non ho figli, non ne voglio avere. L’essere umano è quello che inquina di più, soprattutto in questo momento dove nel mondo cresciamo sempre di più!
D) Impegnativo! Non tutte le eco-mamme sarebbero d’accordo… E i tuoi colleghi artisti? Secondo te fanno qualcosa per l’ambiente?
R) Gli artisti non fanno molto oltre a partecipare a delle campagne con foto e video… Ultimamente ho notato più interesse, ma sono pochi quelli che costruiscono dei progetti in modo autonomo.
D) Sei andata a votare al referendum contro le trivelle?
R) Assolutamente si, e anche presto al mattino! Poi, ironia della sorte, abbiamo assistito allo sversamento di petrolio a Genova…
D) Quale messaggio ambientale vorresti mandare ai nostri lettori?
R) Cambiare se stessi. Molti per senso di impotenza non fanno niente, invece come cantava Michael Jackson: “Se vuoi rendere il mondo un posto migliore. Dai un’occhiata a te stesso, e poi fai un cambiamento“. E’ necessario guardarsi allo specchio…
Gian Basilio Nieddu