“Ride Green”: il Giro d’Italia 2016 avrà la maglia verde per i rifiuti
Il progetto si chiama “Ride Green” ed è stato pensato da RCS Sport in collaborazione con E.R.I.C.A., società cooperativa di Alba che si occupa di consulenze ambientali, per la “corsa rosa” più famosa del ciclismo, il Giro d’Italia. L’iniziativa, presentata ieri a Milano, prevede che per tutte le 18 tappe italiane, all’interno delle aree di partenza e arrivo, vengano differenziati tutti i rifiuti prodotti (carta e cartone, plastiche, metalli, vetro e organico) cercando di ridurre così al minimo i rifiuti non recuperabili. Su questo tema verranno sensibilizzati i cittadini, gli addetti ai lavori e i media.
Il progetto Ride Green rientra in un più ampio progetto sui temi ambientali che punta a far diventare il Giro un evento ecosostenibile. Già nel 2015 il WWF ha infatti realizzato uno studio sull’impatto ambientale del Giro d’Italia ed è stato stilato un piano di azione di cinque anni, con l’obiettivo di ridurre l’impronta e far diventare la “corsa rosa” un’eccellenza nel panorama degli eventi internazionali. Uno dei primi passi inseriti in questo progetto riguarda oggi la gestione dei rifiuti.
Il Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, Barbara Degani, presente all’anteprima stampa di Milano, ha dichiarato: “Con Expo abbiamo lanciato su scala internazionale un concept molto importante: quello degli eventi ecosostenibili. Sono felice oggi di poter continuare su questo filone presentando il lato green di uno dei più popolari eventi sportivi italiani: il Giro d’Italia. Affidare ad un evento che raggiunge capillarmente tutto il territorio italiano un messaggio virtuoso di rispetto per l’ambiente, per l’ecologia, per la cultura e le bellezze italiane veicolando il messaggio che la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti sono buone pratiche che tutti e ovunque devono perseguire è per noi di importanza strategica. Sono convinta, così come è stato per Expo, che anche il Giro d’Italia grazie a questa svolta green, avrà molti altri follower a livello internazionale ma si potrà fregiare di essere stato il primo evento sportivo a dare il buon esempio”.
Paolo Bellino, Direttore Generale di RCS Sport, ha ribadito che “il tema della sostenibilità ambientale del Giro d’Italia è un argomento che ci sta a cuore, in particolare per la raccolta differenziata dei rifiuti ed i benefici che apporta ai territori che attraversiamo. Questo è uno dei progetti che rientrano nella sfera della Responsabilità Sociale che RCS Sport sta sviluppando ormai da anni con altre iniziative, come ad esempio Biciscuola. Ride Green sarà la prima esperienza applicata ad un evento sportivo di tale portata e logisticamente non facile. Siamo certi che, grazie all’apporto di tutti i soggetti coinvolti, questa nuova esperienza sarà un passo fondamentale per rendere il Giro sempre più ecosostenibile”.
Anche il WWF Italia, spiega il direttore generale Gaetano Benedetto, “crede che ovunque sia possibile ridurre il peso ambientale delle nostre attività: se grandi eventi come il Giro d’Italia iniziano a farlo il messaggio positivo e concreto che viene dato è destinato a trasformarsi in altre azioni altrettanto concrete”. “Già in passato – prosegue Benedetto – il Giro d’Italia è stato un formidabile alleato per la divulgazione di messaggi ambientali quali l’importanza delle aree naturali protette o la salvaguardia di specie simbolo quali il lupo, oggi la sfida è ancora attuale e riguarda la promozione del senso di responsabilità che tutti devono avere, esattamente come ci dicono le Nazione Unite e l’Unione Europea, esattamente come ci invita a fare Papa Francesco.”
A lavorare sul campo ci saranno 7 persone su tutto il Giro e oltre 216 volontari lungo il percorso delle 18 tappe. Le postazioni di raccolta saranno 77 divise tra partenza e arrivo, con 406 contenitori, 15.600 sacchetti e 40.000 stoviglie compostabili. “Gli obiettivi dichiarati – racconta Roberto Cavallo, amministratore delegato di E.R.I.C.A. - sono quelli di raccogliere più differenziata possibile, avviare a riciclo i materiali raccolti e misurarne le performance. Tutto attraverso un lavoro di sensibilizzazione e comunicazione che ci permetta di far passare questo importantissimo messaggio”.