Anche la Lombardia tra i nuovi “progetti integrati” LIFE
Si chiamano “progetti integrati” e sono stati concepiti all’interno del programma LIFE per attuare la legislazione ambientale europea su scala più ampia e aumentare l’impatto dei finanziamenti per i piani elaborati a livello regionale, multiregionale o nazionale.
La Commissione Europea ha appena annunciato il finanziamento dei primi 6 “progetti integrati” a sostegno di Belgio, Germania, Italia (Lombardia), Polonia, Finlandia e Regno Unito in quattro settori: natura, acqua, aria e rifiuti. Da realizzare secondo un approccio onnicomprensivo che assicuri il coinvolgimento dei diversi portatori d’interesse e promuova l’intervento di almeno un’altra fonte di finanziamento, sia essa a livello UE, nazionale o privata.
I sei progetti scelti avranno, infatti, una dotazione di bilancio complessiva di 108,7 milioni di euro, 63,8 milioni dei quali cofinanziati dall’UE. Potrebbero però mobilitare e coordinare, in totale, più di 1 miliardo di euro in finanziamenti complementari provenienti sia da fondi agricoli e regionali dell’UE, sia da finanziamenti nazionali e privati.
In Belgio, Finlandia e Italia le iniziative contribuiranno a preservare l’ambiente naturale europeo su una scala molto più ampia rispetto al passato. Destinando, ad esempio, fondi alle infrastrutture per la gestione dei siti protetti Natura 2000, il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. La Direttiva 92/43/CEE “Habitat” ha, infatti, istituito una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.
Per l’Italia, il progetto – che verrà realizzato in Lombardia – si intitola LIFE IP GESTIRE 2020 e avrà l’obiettivo di sostenere strutture, management, politiche regionali, formazione e consapevolezza ambientale sulla conservazione della biodiversità, incentivando le connessioni ecologiche e contrastando l’invasione di specie aliene invasive, della flora e della fauna. Il piano verrà sviluppato attraverso la costituzione di una serie di comitati e gruppi di lavoro, veri e propri luoghi di regia e co-progettazione degli interventi. I quali si svilupperanno nell’arco di 8 anni con un partenariato composto da Regione Lombardia, Ersaf, Corpo Forestale dello Stato, Lipu, WWF, Comunità Ambiente. Nello specifico, gli obiettivi del progetto sono, in primo luogo, creare un sistema integrato di gestione che garantisca il raggiungimento degli obiettivi di conservazione di cui alle direttive habitat e uccelli. Assicurare poi la sostenibilità economica e tecnica dell’attività gestionale di Rete Natura 2000 dando attuazione al PAF (Prioritized Action Framework – Piano delle Azioni Prioritarie).
I progetti integrati in Germania e Regno Unito permetteranno, invece, l’attuazione di piani di gestione dei bacini idrografici, mentre in Polonia il programma sosterrà l’attuazione di un piano regionale per la qualità dell’aria.
Karmenu Vella, Commissario per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: “Ecco un esempio dell’Europa che investe direttamente nella qualità di vita dei suoi cittadini. Per affrontare al meglio le grandi sfide in materia di salute e di ambiente – dall’inquinamento idrico e atmosferico alla perdita di biodiversità – le politiche esistenti devono lavorare puntando a obiettivi condivisi. I progetti integrati vanno esattamente in questa direzione”.
Beatrice Credi