WorldWarmWar, il terreno di scontro dei Giornalisti Nell’Erba
L’edizione del decennale di Giornalisti nell’Erba - il premio nazionale ed internazionale per 3-29enni aspiranti cronisti dell’ambiente - ha per oggetto il più noto dei temi ambientali, i cambiamenti climatici. Il titolo: WorldWarmWar.climatechange
Lanciato durante la decima Notte Europea dei Ricercatori, il Premio cade nell’anno di COP21, appuntamento mondiale per le decisioni sul clima in corso a Parigi. Scrivono gli organizzatori: “Consci che i numeri forniti dai report scientifici riguardanti il riscaldamento globale, le emissioni di CO2, lo scioglimento dei ghiacci, l’innalzamento del livello dei mari, la desertificazione, le migrazioni climatiche, sono tali da mettere a rischio la sopravvivenza della specie umana, compromettendo sin da ora la possibilità di condizioni di vita accettabili a buona parte degli uomini del pianeta, chiediamo a tutti i giovani e giovanissimi Giornalisti Nell’Erba o aspiranti tali, a coloro cioè che nel 2050 vivranno il nostro pianeta come adulti, genitori, educatori, decisori, di far sentire oggi la loro voce ai potenti del mondo, che a breve dovranno prendere decisioni per loro determinanti”. Un’ottima occasione, inoltre, per dimostrare che la scuola italiana d’eccellenza, nonostante non abbia sponde culturali e sia sempre più impoverita da parte dei governi, è capace, meglio che altrove, di informare, educare, insegnare la cultura ambientale alle nuove generazioni.
Sono molte le novità previste, a partire dalle sezioni di gara. “Durante la nona edizione – dice Paola Bolaffio, direttore di Giornalisti Nell’Erba e presidente della giuria – è stato chiaro che le categorie nelle quali dovevamo inserire gli elaborati erano osbolete: i modi e gli strumenti per raccontare le informazioni e le storie sono in continua evoluzione e i giovani gNe che hanno inviato lavori come fotoromage (a metà tra il fotoromanzo e il reportage), storytelling digitali su mappe digitali creative, infografiche…, difficili da adattare alle sezioni tradizionali, hanno dimostrato che il giornalismo può avere moltissime nuove forme”.
Ecco quindi che, oltre alla sezione del giornalismo tradizionale (articoli, interviste, scritti o in video) e a quella creativa (che raggruppa tutto ciò che non rientra nell’ambito giornalistico e che va dalle opere artistiche a quelle di comunicazione), si affiancano due nuove sezioni: graphic & data journalism (nuove tecniche di racconto giornalistico, dalle infografiche all’utilizzo ad esempio di tools per presentazioni, storytelling digitale…) e la sezione “Bufale”, che verosimilmente sarà molto divertente non solo per i partecipanti, ma anche per la giuria. Qui si presentano notizie “costruite”, inventate, in modo che sembrino vere. L’inserimento di questa sezione, oltre ad apportare al Premio una nota di ironia, consente ai partecipanti di operare un processo di analisi dei meccanismi di divulgazione delle notizie, di sezionare le sue parti, di sperimentarne le tecniche e, non ultimo, avere la capacità di individuare con più facilità le vere “bufale” quando le si incontra (visto che in giro ne circolano tante!).
Novità anche sul fronte delle fasce d’età. La prima va dai 3 ai 10 anni, ossia dalla scuola dell’Infanzia alla V primaria compresa. La seconda riguarda i ragazzi delle scuole medie. La terza, per le età delle scuole superiori. E l’ultima, dai 19 (finito il liceo) ai 29. Ciascuna ha a disposizione le 4 sezioni di gara più la sezione internazionale unica (inglese, francese, tedesco, spagnolo).
Tappe principali del Premio: l’iscrizione online entro il 15 febbraio 2016 (grazie alla proroga rispetto a quanto previsto dal regolamento) e l’invio dell’elaborato con le schede di partecipazione e le liberatorie entro la stessa data. Ad aprile, semifinale interregionale solo per i partecipanti delle regioni del sud Italia, con festival e premiazione dei finalisti nazionali a Bovino, in provincia di Foggia. A fine maggio, premiazione durante la Giornata Nazionale dei Giornalisti Nell’Erba (qui qualche notizia sulla giornata dello scorso maggio).
Al premio possono partecipare singoli, gruppi o classi. La giuria, composta da un comitato giuria (presieduto da Paola Bolaffio), da un comitato di garanti (presieduto da Luigi Contu) e da un comitato scientifico (presieduto da Sergio Ferraris), valuta tutti gli elaborati e esprime un giudizio insindacabile, tra febbraio ed aprile. Fondamentale leggere e approvare il regolamento. Qui tutte le informazioni su come funziona.