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“Io faccio così”. Viaggio in camper alla scoperta dell’Italia che cambia

dicembre 1, 2015 Racconti d'Ambiente, Rubriche

Nonostante la crisi, i partiti, le tasse… c’è un’Italia che reagisce, che non molla, che va avanti e crede nel futuro. Daniel Tarozzi ha deciso di salire sul camper e andare a scoprirla e a raccontarla. Sette mesi on the road, senza scadenze o itinerari precisi, inseguendo le esperienze di chi ci prova a cambiare vita e a non rassegnarsi al peggio. La scoperta è che si sta creando una rete diffusa, dal Nord al Sud, di microeconomie che valorizzano il territorio e le competenze delle persone, spesso promuovendo lavori che le statistiche nemmeno rilevano: in città, in campagna, da soli, in gruppo. Sempre all’insegna dell’ecocompatibilità, del risparmio e della qualità della vita. Contadini, inventori, imprenditori, manager, artigiani, neolaureati, artisti: le loro storie non fanno più parte dell’aneddotica ma costituiscono una realtà che va raccontata e fotografata e dimostrano che un altro Pil, più vero e di qualità, è possibile. Per la rubrica “Racconti d’Ambiente” pubblichiamo  un estratto del libro “Io faccio così” edito da Chiare Lettere.

Sono partito nel settembre 2012. Ho incontrato centinaia di persone che rappresentano i mondi più disparati: imprenditoria sociale, ritorno alla campagna, movimenti per la difesa del territorio, esperienze di scuola alternativa, riscoperta delle tradizioni culinarie. Nella stragrande maggioranza dei casi, quando le persone da me interpellate affermavano di sentire che nel loro territorio, ultimamente, qualcosa stava cambiando, ponevo una semplice domanda: “Da quanto tempo?”. La risposta era quasi sempre la stessa: “Negli ultimi cinque o sei anni”. In molti fanno risalire questo spartiacque alla crisi dei mutui subprime che ha dato inizio ai dissesti economico-finanziari su cui tutti i giorni siamo fin troppo informati.

Io penso invece che in questi anni sia giunto a maturazione un processo dalle origini antiche: si è innestato un vero e proprio risveglio nelle coscienze, stimolato dalla crisi irreversibile di un certo stile di vita e di un certo modello di società. Forse, in conseguenza di questa messa in discussione, il vecchio sistema ha cominciato a vacillare mostrando le prime crepe proprio con la crisi dei mutui subprime. Quella che viene comunemente indicata come una causa, diventerebbe quindi una conseguenza. Nel 2007, infatti, l’Italia era stata solo sfiorata dalla crisi. Eppure il cambiamento era già in moto. Molte delle esperienze che ho incontrato, inoltre, sono in netto contrasto con la teoria che la gente si muove perché “obbligata dalla crisi”. Se cosi fosse, infatti, non si capirebbe come mai in un momento storico in cui la disoccupazione ha raggiunto livelli record, migliaia di persone scelgano di licenziarsi perché insoddisfatte della propria vita.

La crisi economica non spiega nemmeno perché, nei decenni precedenti, in cui il Pil cresceva gloriosamente e lo spread non si sapeva nemmeno cosa fosse, la vendita di droghe e psicofarmaci fosse in costante aumento, così come la depressione e il vuoto esistenziale. Le persone che ho incontrato vivono, per scelta, in modo completamente diverso e, seppur tra mille difficoltà, con una burocrazia che strangola e con la paura di fallire, hanno una luce negli occhi e una determinazione nei movimenti che manca a quell’altra Italia: quella rappresentata dai reality show, dai talk show e dai telegiornali. Le esperienze raccolte comunque sono state davvero tante ed era impossibile riportarle tutte in queste pagine. Le troverete sul sito del viaggio, insieme alla bibliografia e alle mappe dettagliate dei vari itinerari. Questo è un viaggio reale, nel paese reale. L’Italia cambia? Lo sto andando a scoprire…

Daniel Tarozzi*

*Direttore della rivista web “Il Cambiamento”, è autore e regista di diversi documentari, tra cui: SAMBIIGA, ALTRO FRATELLO e PRIMAVERE A SARAJEVO (entrambi con Andrea Boretti). È fondatore con Francesca Giomo di “Terranauta” e autore del libro OGM IN ITALIA. Cura un blog per “il Fatto Quotidiano” on line e continua il racconto dell’Italia che cambia su www.italiachecambia.org.

 

 

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