“Divestment”: la campagna contro le fonti fossili sbarca in Italia, con #DivestItaly
La campagna Divestment è sbarcata nei giorni scorsi in Italia, in un appuntamento tutto milanese: davanti alla Borsa con un flashmob dominato dal nero con ombrelli protagonisti per ricordare alluvioni e precipitazioni e il dissesto idrogeologico derivante, per attirare l’attenzione degli operatori su un messaggio forte: “Se è eticamente sbagliato distruggere il pianeta, allora è anche sbagliato trarne profitto. Perciò chiediamo di disinvestire dalle fonti fossili”.
La campagna di disinvestimento dai combustibili fossili è incentrata su concetti semplici e chiari: investire nel settore dei combustibili fossili è sbagliato. Il cambiamento climatico è ingiusto. Negli ultimi due anni centinaia di università, città e comunità si sono unite attorno all’idea di abbandonare gli investimenti nell’industria fossile. La prima adesione in Italia è arrivata dai Missionari Comboniani con una dichiarazione diramata dalla sede di Bologna: “Io, P. Giovanni Munari, superiore provinciale dei Missionari Comboniani in Italia, con questa mia esprimo la mia totale adesione alla Campagna Disinvestimento a nome del gruppo che rappresento. Noi Missionari Comboniani siamo da sempre impegnati nella difesa dei diritti umani e dell’ambiente. Riteniamo importante aderire ad una iniziativa che è in profonda sintonia con i valori in cui crediamo e che cerca di dare una risposta concreta all’appello del Papa Francesco nella sua più recente enciclica Laudato Sii, in cui ci chiede di fare una conversione ecologica.”
La campagna #DivestItaly invita tutte le istituzioni ad allineare gli investimenti con i loro principi morali e inviare un chiaro messaggio: le azioni dell’industria fossile sono incompatibili con un pianeta vivibile, quindi assumiamo una netta posizione contraria e non le finanziamo.
Occorre collegare i punti tra cause e conseguenze del surriscaldamento globale: il cambiamento climatico che è sotto gli occhi di tutti, causato dai gas serra emessi nell’atmosfera a ritmi sempre più vertiginosi. Il nostro territorio italiano è fragile e l’aumento sia in frequenza che intensità delle precipitazioni trasformatesi in eventi estremi ha portato un aggravarsi del dissesto idrogeologico. Alluvioni e frane continuano a causare danni alle vite di moltissime persone, alle loro comunità, al settore agroforestale e alle aziende della nostra penisola. Fatti che coinvolgono tutti chiedendo un’attenzione sempre maggiore e un conseguente allineamento degli investimenti.