Idroelettrico, in mostra un secolo di energia rinnovabile alla Fondazione AEM
Ultimi giorni per visitare la mostra fotografica “Acqua e luce. Un secolo di energia rinnovabile per lo sviluppo del territorio”, che racconta, con immagini tratte dall’Archivio storico fotografico della Fondazione Aem, mezzo secolo di progetti che resero possibili la modernizzazione di Milano e l’ottimizzazione delle sue risorse energetiche. Una mostra iconografica e divulgativa in grado di sottolineare l’importanza di un utilizzo consapevole delle risorse naturali del territorio.
La mostra, a cura di Fabrizio Trisoglio, con la collaborazione di Ornella Selvafolta, Caterina Maria Carla Bona, Francesco Carlo Toso e Maurizio Introini e il coordinamento generale di Luisa Toeschi, è stata inaugurata il 21 maggio e proseguirà fino al 30 settembre 2015 presso la Casa dell’Energia e dell’Ambiente, in Piazza Po 3 a Milano.
Si tratta di un viaggio lungo tutto il Novecento fra la Valtellina e Milano sulla via dell’energia idroelettrica. Partendo dalle montagne, passando fra le dighe che incanalano il corso dell’acqua e le centrali che la trasformano in energia, fino ad arrivare a Milano. È in quest’energia, nata lontano dai territori urbanizzati, che Milano troverà infatti le risorse necessarie non solo per illuminare i luoghi simbolo della città, celebrare i grandi avvenimenti e successivamente dare luce alle periferie, ma anche per crescere come metropoli e diventare la capitale economica e industriale del Paese.
“La potenza sprigionata dall’acqua che diventa luce”, il lavoro dell’uomo al servizio del territorio e della città insieme al potere dell’energia che illumina il mondo emergono prepotentemente dalle foto scattate nel corso di un secolo dai fotografi chiamati ad immortalare una stagione epica e irripetibile. Fra questi alcune grandi firme della fotografia italiana storica e contemporanea: Vincenzo Aragozzini, Antonio Paoletti, Guglielmo Chiolini, Gianni BerengoGardin, Luigi Bussolati e Francesco Radino.
Un centinaio di scatti inediti provenienti dall’archivio storico di Fondazione AEM – Gruppo A2A che ripercorrono le tappe dello straordinario processo di innovazione messo in atto a partire dai primi del Novecento dall’Azienda Elettrica Municipale, grazie allo sviluppo dell’energia idroelettrica a Milano e nel territorio valtellinese; foto che documentano l’evoluzione e la metamorfosi della Valtellina, un territorio completamente ridisegnato dai “segni” dell’idroelettrico.
“Il percorso espositivo si apre con Il potere dell’acqua: energia per lo sviluppo della metropoli“, spiega Fabrizio Trisoglio, curatore e storico del patrimonio industriale dell’impresa. La prima sezione riunisce una selezione di immagini raffiguranti i progetti realizzati da AEM in Valtellina e a Milano a partire dall’inizio del Novecento fino agli anni del boom economico, illustrando mezzo secolo di progetti e realizzazioni. “Il binomio estetico acqua-luce come simbolo della modernità all’interno della tradizione celebrativa milanese – prosegue Trisoglio – è invece al centro della seconda sezione, che abbiamo chiamato La celebrazione della modernità: nella storia di Milano la luce è infatti più volte assunta come simbolo del progresso sociale, scientifico ed economico, diventando dall’Ottocento ai giorni nostri protagonista indiscussa di grandi manifestazioni pubbliche”. La mostra si chiude con Il paesaggio idroelettrico in Valtellina, sezione conclusiva focalizzata sull’evoluzione del territorio montano della Lombardia attraverso i “segni” impressi dall’idroelettrico sul paesaggio.