Alessandra Sensini: “in sintonia con la natura per vincere in gara”
Medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sydney, con decine di altri successi olimpici, mondiali ed europei, alle spalle Alessandra Sensini è uno dei volti noti e motivo di orgoglio del windsurf italiano. Oggi Direttore Tecnico del settore giovanile della FIV e componente della giunta nazionale del CONI, Alessandra si occupa di formare le nuove leve della squadra nazionale giovanile.
D) Alessandra, lei ha dedicato molti anni della sua vita al windsurf: cosa le ha insegnato?
R) Mi ha insegnato moltissimo: è stata la mia vita, 20 anni in cui sono cresciuta e maturata, mi ha insegnato a stare al mondo ed è la mia passione.
D) Pensa che lo sport aiuti a sviluppare il rispetto per l’ambiente e una coscienza ambientale?
R) Assolutamente sì. So per esperienza personale che insegna a instaurare un rapporto di rispetto reciproco, oltre all’attenzione per il senso civico e per le regole. Vivere a contatto con il mare mi ha dato energia e regalato voglia di vivere.
D) Quali sono le brutture ambientali che le è capitato di incontrare nei suoi viaggi?
R) Ovviamente la mia esperienza è legata direttamente al mare e a luoghi dove purtroppo non vigono controlli rigidi sullo smaltimento dei rifiuti. Sono stata in posti come i Caraibi, dove l’acqua è trasparente, ma persino lì, se si nuota con la maschera e si osserva il fondale, si scopre tanta immondizia depositata sul fondo. In Italia ci sono zone molto trafficate per motivi commerciali, altre più stagnanti oppure zone più aperte. Il Mediterraneo è un mare chiuso che va sicuramente salvaguardato. Bisogna cercare di avere regole e normative puntuali che proteggano l’ambiente, da abbinare all’azione del singolo, che nel suo piccolo può fare tantissimo.
D) Praticare windsurf dipende molto dalle condizioni ambientali…
R) Quando sei in regata devi arrivare a capire velocemente le condizioni del mare, come soffia il vento, qual è la conformazione della costa. Sono tutti elementi che servono per trovare il tuo ritmo, per scegliere come vestirsi per affrontare al meglio la gara in base alla temperatura dell’acqua e dell’aria.
D) Qual è il suo rapporto con il mare e con la natura in generale?
R) Ormai abito a Roma da un paio di anni, per questo mi piace molto uscire appena posso, ritrovare il contatto con la natura. Se non riesco ad andare in acqua, vado in montagna o in mountain bike: la natura mi piace, mi rilassa e mi ricarica.
D) Quali sono le azioni quotidiane che compie per rispettare l’ambiente?
R) Sono spesso in viaggio, ma cerco di fare sempre attenzione alla raccolta differenziata e agli sprechi, doso molto i consumi di acqua ed energia, che sono poi le piccole cose che aiutano a ridurre il nostro impatto.
D) Che tipo di coscienza ambientale ha riscontrato fra i windsurfer italiani? E quelli stranieri?
R) C’è molto rispetto per l’ambiente in questo sport. Per esempio, quando sono stata l’ultima volta a Maui ci siamo incontrati tutti alla spiaggia, siamo entrati in acqua con le maschere e abbiamo raccolto le attrezzature che ci capitava di rompere e che poi rimangono sul fondo. È successo anche a Banzai, uno spot da surf da onda vicino Roma: un’associazione di surfisti si è ritrovata per pulire la spiaggia dai rifiuti abbandonati.
D) Ci può raccontare un episodio di gara in cui ricorda in particolar modo la comunione con il mare e la natura?
R) Tutte le volte che in gara vai bene è perché sei riuscita a instaurare una buona sintonia con l’ambiente e con il tuo movimento, quindi mi è capitato spesso. Ma è capitato anche di non sentire l’ambiente intorno, non è stato bello in quelle occasioni!
D) Fra mare e vento, cosa sceglie?
R) Scelgo il mare, perché è il primo amore, poi c’è stato il vento.
Daniela Falchero