Il settore elettrico come informatica e telefonia mobile. La prossima rivoluzione europea
Circa un mese fa la Commissione Europea ha presentato la propria strategia per realizzare a livello UE il mercato unico dell’energia. Tra le misure descritte c’era anche quella dedicata al mercato dell’elettricità, che, secondo l’Esecutivo di Bruxelles, sarà riorganizzato al fine di renderlo “più interconnesso, più reattivo e più rinnovabile”. Circa questo ultimo punto l’energia prodotta a livello locale, anche da fonti rinnovabili, dovrà essere assorbita nella rete in modo efficiente aumentandone il ricorso.
L’Unione dell’Energia pone quindi notevoli sfide, anche al settore elettrico, il quale, sia in Italia sia in Europa, ha vissuto un rapido e profondo cambiamento che ne ha influenzato la struttura e le logiche competitive, rendendo necessario un nuovo assetto del mercato elettrico e della normativa.
Da questa considerazione si è sviluppato il dibattito durante il convegno dal titolo “Ripensare il mercato elettrico: evoluzione industriale e convergenza europea”, organizzato a Roma il 25 marzo scorso da assoRinnovabili in collaborazione con Althesys.
“Il settore elettrico – ha spiegato Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili – andrà incontro nei prossimi anni ad una rivoluzione simile a quella intervenuta nell’informatica e nella telefonia mobile”. Secondo il Presidente, due fatti paralleli accomunano il settore dell’IT a quello delle rinnovabili. Da una parte L’efficienza energetica delle energie rinnovabili sta vivendo la propria crescita esponenziale nel solare e eolico. Dall’altra, come nell’Internet delle Comunicazioni che vede oggi connessi oltre 3 miliardi di persone (il 40% della popolazione mondiale), dove i costi fissi per la costruzione dell’infrastruttura sono rilevanti, ma il costo marginale di scambiarsi le informazioni è praticamente nullo, anche nell’Internet dell’Energia che sta prendendo piede i costi fissi sono significativi, ma il costo marginale di produrre energia solare o eolica è prossimo allo zero. Internet, energie rinnovabili e generazione distribuita presto si fonderanno, creando un Internet dell’Energia che cambierà il modo in cui si produce e si distribuisce l’elettricità.
In questo scenario, quindi, le fonti rinnovabili saranno il punto di partenza dal quale si declinerà l’intero settore dell’elettricità. Anche perché hanno soddisfatto nel 2014 quasi il 40% del fabbisogno elettrico nazionale. Un obiettivo del tutto in linea con quello UE di ridurre le emissioni di gas a effetto serra almeno del 40%, incrementare l’energia da fonti rinnovabili almeno del 27% e migliorare l’efficienza energetica almeno del 27%.
Tuttavia, per fare ciò, occorre ridisegnare il mercato del settore elettrico italiano che, nel rispetto del target europei, deve essere in grado di adeguarsi alle mutate caratteristiche di generazione, di trasmissione e di consumo e deve saper cogliere le novità.
A questo proposito, durante l’incontro, è stato anche presentato lo studio “Il settore elettrico italiano, quale market design?” commissionato all’economista Alessandro Marangoni, CEO della società di analisi economiche Althesys.
In cui Marangoni sostiene che la veloce trasformazione vissuta dal settore elettrico italiano, tuttora in corso, richiede sì una pluralità di interventi, ma nel quadro di un processo complessivo e strutturato di ripensamento del mercato. Fondamentale, secondo l’economista, è che a monte di ciò ci sia un atto di legislazione primaria che comprenda tutti gli aspetti normativi ad esso collegati, quali ad esempio quelli fiscali. Allo Stato pare, invece, mancare una strategia organica di riforma del mercato, con l’indicazione di una chiara direzione sulle modalità con cui le rinnovabili dovranno essere integrate nel sistema.
Qualsiasi revisione del sistema deve, inoltre, fondarsi sul principio basilare di tutela degli investimenti esistenti, prevedendo un assetto del mercato equilibrato in tutte le sue componenti, per assicurare un’adeguata prosecuzione al naturale percorso di integrazione delle fonti energetiche rinnovabili. Secondo l’economista potrebbe, quindi, essere utile un sistema di raccolta di informazioni e di best practice degli operatori ad opera di un soggetto terzo indipendente, al fine di adottare le migliori soluzioni, minimizzare gli oneri per gli operatori puntando alla massima efficienza del sistema. L’equilibrio tra gli obiettivi di politica energetica ed ambientale, la sostenibilità gestionale ed economica e l’interesse generale di ottimizzare il funzionamento di tutto il sistema devono, infatti, essere il principio cardine su cui fondare il futuro ridisegno del mercato.
Beatrice Credi