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Treno Verde: Legambiente lancia il “Progetto Conversione”, obiettivo 20% di superficie bio entro il 2020

febbraio 19, 2015 Comunicati Stampa, Progetti

Edizione speciale per il Treno Verde 2015. La storica campagna nazionale di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato quest’anno cambierà “natura” e “declinazione” per dar vita ad un viaggio dedicato all’agricoltura e all’alimentazione in vista di Expo Milano 2015. Fino all’11 aprile il convoglio ambientalista farà tappa in 15 città italiane per far conoscere e far riscoprire la bellezza e l’eccellenza dei territori, ma soprattutto per raccontare le migliori esperienze dell’agricoltura italiana di qualità in viaggio verso Expo, l’esposizione universale su alimentazione e nutrizione in programma dal primo maggio nel capoluogo lombardo.

Motto di questa edizione sarà “Tornare alla terra per seminare futuro”, per sottolineare l’importante ruolo che l’agricoltura di qualità e delle buone pratiche ambientali e sociali ha e potrà avere anche di fronte alle sfide future. Per questo il Treno Verde durante il suo viaggio presenterà il “Manifesto della Nuova Agricoltura”: una nuova agricoltura sostenibile che è già all’opera, anche se la strada è ancora lunga e in salita. A praticarla sono molti coraggiosi agricoltori italiani e di tutto il mondo attenti ai processi naturali, alla complessità e specificità locale degli ecosistemi e che hanno detto no agli OGM. Secondo Legambiente questa agricoltura potrà dare un contributo importante nella mitigazione dei cambiamenti climatici, che potrà garantire cibo sano e di qualità (libero da OGM e da sostanze pericolose per la salute umana), un lavoro dignitoso; che potrà aiutare a valorizzare il territorio ed offrire fonti di energia rinnovabile, materiali e prodotti alternativi alla petrolchimica.

Oltre al Manifesto in questione, il convoglio ambientalista di tappa in tappa promuoverà e farà conoscere, insieme agli Ambasciatori del Territorio, le esperienze di chi vive il territorio, e lancerà il “Progetto Conversione”. Una sfida che coinvolgerà agricoltori, mondo scientifico, Ministeri di Agricoltura e Ambiente e tutte le Regioni e che si pone come obiettivo quello di aumentare le produzioni biologiche in Italia nei prossimi 6 anni, estendendole dal 9% al 20% della superficie agricola entro il 2020.

“Quest’anno il Treno Verde – dichiarano Rossella Muroni e Vittorio Cogliati Dezza, rispettivamente direttrice generale e presidente nazionale di Legambiente – sarà un viaggio tra i territori, le loro eccellenze e il ruolo che sono chiamati a svolgere in ambito internazionale anche in vista di Expo Milano 2015. Un evento sul quale si stanno accendendo i riflettori di tutto il mondo e dove purtroppo in questi mesi non sono mancati fatti di corruzione e malaffare. Ci auguriamo, invece, che l’Expo rappresenti, nel segno della legalità, un momento per far chiarezza su come combattere la fame nel mondo, favorire un’alimentazione sicura senza cibi OGM e un ‘agricoltura sostenibile e di qualità. Quella stessa agricoltura che racconteremo a bordo del Treno Verde e che può e deve giocare un ruolo chiave nella lotta al consumo di suolo, nella mitigazione degli effetti ai cambiamenti climatici, nel rilancio dell’economia del Paese, nello sviluppo di un’economia verde creando nuova occupazione. Un’agricoltura che merita di essere favorita attraverso una politica ad hoc che riesca a cogliere la domanda di cambiamento che i cittadini e le aziende agricole più innovative chiedono e per cui vale la pena che si spenda metà del bilancio Unione Europea”.

“Il treno è sviluppo responsabile e sostenibile, il treno è qualità del cibo e dell’aria, il treno è rispetto dell’ecosistema. Perché, rispetto alle altre modalità di trasporto, assicura un minor impatto ambientale nella realizzazione delle infrastrutture e minori emissioni inquinanti, minori consumi energetici e minori costi esterni. Sono questi alcuni plus del sistema ferroviario che Michele Mario Elia, amministratore delegato di FS Italiane ha voluto ricordare nel suo intervento alla presentazione del Treno Verde 2015. “Ecco quindi – ha proseguito Elia – che anche in occasione di Expo 2015, quando al centro dell’attenzione si pone l’alimentazione, la nutrizione e un futuro sostenibile, il treno mostra di avere tutti i requisiti per essere protagonista. Laddove il commercio di prodotti alimentari a chilometro zero non è possibile, la modalità ferroviaria riduce al minimo gli effetti negativi del trasporto. Lo fa senza inquinare le campagne e le città che attraversa”.

Il Treno Verde 2015 inizierà il suo viaggio da Caltanissetta per poi proseguire verso Palermo, Bari, Pescara, Battipaglia, Napoli Centrale. Ed ancora a Termoli, Latina, Perugia, Arezzo, Chiusi, Parma, Vicenza, Cuneo, per poi concludere il suo viaggio a Milano (Centrale e Piazza Garibaldi) il 10 e l’11 aprile. Sarà un viaggio intenso, ricco di novità e che porrà l’attenzione anche sul patrimonio agroalimentare italiano, che complessivamente rappresenta 8,7% del PIL nazionale.

L’Italia è tra i dieci maggiori Paesi produttori di biologico al mondo ed è seconda dietro alla Spagna, tra i Paesi europei, per superficie investita ad agricoltura biologica. La Penisola, inoltre, è al primo posto in Europa per prodotti tipici certificati che, ad oggi, sono pari a 264 tra Dop, Igp, Stg. A questi andrebbero aggiunti i 523 vini tra Doc, Docg e Igt e soprattutto le 4.813 varietà e specialità alimentari tradizionali italiane che sono espressione del patrimonio genetico e culturale di ogni singola Regione, al pari dei beni storici, artistici, architettonici. Dati negativi riguardano, invece, la superficie di terreni coltivabili: dal 1990 al 2010 la Penisola ha perso una superficie agricola paragonabile all’estensione della Lombardia. Mentre nel nord e centro Italia la perdita è stata costante e rispettivamente del 12% e 18%, nel Sud e nelle isole si sono registrate due fasi distinte. Fino al 2000 c’è stata una perdita rispettivamente del 14% e del 22%, nel secondo periodo invece si è assistito ad una perdita minore di suolo agricolo e, in alcuni casi, a un ritorno alla terra, come in Sardegna e Sicilia, in cui il recupero è stato del 10%, in Abruzzo del 5% e in Puglia del 3%. Nello stesso periodo, il settore agricolo ha ridotto le emissioni di gas a effetto serra del 17%, in termini di CO2. Tra i fattori che hanno contribuito a questa diminuzione ci sono: la riduzione delle emissioni di metano prodotte dagli animali allevati e delle emissioni di azoto reattivo provocate soprattutto dall’uso di fertilizzanti azotati, la generale riduzione delle superfici coltivate e di contro l’aumento delle superfici  agricole coltivate a biologico, nonché l’adozione di tecniche innovative ad alta efficienza per la gestione delle risorse naturali.

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