Dal 6° Forum Barilla esce la versione finale del “Protocollo di Milano”
Si è chiuso in questi giorni a Milano il 6° International Forum on Food and Nutrition. I numeri, meglio delle parole, illustrano i tre grandi paradossi di questi tempi: sono in aumento i bambini obesi rispetto ai bambini denutriti; solo il 50% della produzione agricola è destinata alla produzione del cibo per gli uomini, il rimanente 50% è usato per nutrire animali e produrre biocarburante; il cibo sprecato è sufficiente per nutrire le oltre 805 milioni di persone affamate su scala mondiale.
Il “Protocollo di Milano”, promosso da Fondazione BCFN, fissa sulla carta impegni concreti per bilanciare queste cifre in vista dell’appuntamento con Expo 2015.
“Con questa edizione, l’iter che ha accompagnato nel 2013 la stesura del Protocollo di Milano giunge a conclusione con la presentazione della versione finale del documento che viene consegnato alle istituzioni italiane e internazionali con l’obiettivo di promuovere il dibattito sui tavoli politici durante i prossimi mesi” – afferma Guido Barilla, Presidente della Fondazione BCFN – “Non dobbiamo perdere l’occasione per affrontare in modo serio questioni che sono fondamentali per il nostro futuro. I sei mesi di Expo 2015 devono lasciare un’eredità più profonda e duratura di una pur splendida vetrina con le migliori eccellenze alimentari”.
Esperti provenienti da tutto il mondo hanno discusso durante 6 tavole rotonde più un approfondimento, dedicato a “Milano capitale mondiale dell’alimentazione” in quanto sede dell’Esposizione Universale dedicata a “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” nel 2015. Le decisioni da prendere con urgenza riguardano i temi della piaga tragicamente attuale della denutrizione ancora diffusa in troppe aree della terra, dell’aumento dell’obesità, di sistemi che promuovono l’agricoltura sostenibile e di come porre fine allo spreco del cibo. Al centro del dibattito, la dignità dell’uomo, i risultati delle più recenti ricerche relative agli impatti economici – ma non solo – sulla società causati dallo spreco del cibo e dalla malnutrizione, ed esempi virtuosi di forme di agricoltura sostenibile e possibile, discussi da Ertharin Cousin, Executive Director World Food Programme, Adam Drewnowski, Professore di Epidemiologia presso l’Università di Washington, Jonathan Bloom, giornalista e attivista Americano, Philip Lymbery, CEO, Compassion in World Farming, Mark Little, a capo di Food Waste Reduction, Tesco, Johan Rockström, Executive Director presso il Centro Resilienza di Stoccolma, Ann Tutwiler, Direttore Generale di Bioversity International, Franco Sassi, OECD, Health Division, Directorate for Employment, Labour and Social Affairs, insieme al Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e a Livia Pomodoro, Presidente del Tribunale di Milano – che attraverso la realizzazione di una Food Policy e la costituzione del Milan Center for Food Law and Policy lanciano Milano quale luogo d’elezione per la conoscenza e l’elaborazione su legislazione e politiche alimentari mondiali, una legacy destinata a durare dopo Expo 2015.
Alla conclusione del Forum, il Protocollo di Milano è passato in consegna a chi potrà portarlo avanti nelle giuste sedi istituzionali, in particolare a Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, con delega ad Expo 2015, Giancarlo Caratti, Vice commissario generale per la partecipazione dell’Unione Europea a Expo 2015 e Paolo De Castro, coordinatore del gruppo S&D alla Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo e relatore permanente per Expo 2015 della stessa Commissione.