Edimare: l’isolante per la bioedilizia fatto di lana e posidonia spiaggiata
E’ EDIMARE-Edilana il prodotto campione dell’edilizia sostenibile “buona, pulita e giusta, no oil“. L’isolante termico a base di 100% pura lana di pecora sarda e posidonia spiaggiata (risparmiandola alla discarica) è il vincitore, per la categoria “Prodotti” del premio Abitare Verde “Architettura e Agricoltura insieme per nutrire il pianeta”, promosso da Pentapolis Onlus nell’ambito del Salone del Gusto-Terra Madre, la manifestazione di Slow Food organizzata al Lingotto Fiere di Torino.
Tra gli oltre 100 isolanti naturali utilizzati per l’efficienza energetica degli edifici, più presenti nel mercato europeo e valutati dalla giuria, Edimare è stato giudicato miglior prodotto. Edimare è realizzato da Edilana, azienda sarda che si conferma leader dei materiali per la bioedilizia. Si tratta di un pannello di fibre 100% naturali composto da pura lana vergine di pecora unita alla “lana di mare” (fibra di legno delle foreste marine del Mar Mediterraneo) ottenuta dalla lavorazione industriale della posidonia spiaggiata.
Come riporta la motivazione, “Edimare-Edilana offre, tra tutti gli isolanti valutati, a parità di spessore, i migliori dati tecnici assoluti, con il più elevato risparmio energetico, per proteggere gli edifici dal caldo e dal freddo. A questo si aggiunge la resistenza del prodotto nel tempo, la tracciabilità totale delle materie prime, delle filiere, dei processi produttivi, la competitività economica, la custodia del territorio e della biodiversità. I prodotti Edimare hanno ottenuto la certificazione ANAB e ICEA, la medesima che certifica i prodotti bio dell’agroalimentare”.
“La giuria del premio Abitare Verde ha analizzato il nostro prodotto come si analizza un pomodoro, valutando il luogo di produzione e le persone che lo producono, la provenienza delle materie prime e le ricadute sull’ambiente e la filiera. Un approccio in cui ci riconosciamo, anche perché da sempre la nostra mission industriale è legata al produrre a km. corto e al trasformare le eccedenze dell’agricoltura in prodotti di eccellenza per l’architettura“, spiegano dal team di EDIMARE, guidato dall’ingegner Simona Ortu.