Paesaggio grigio e paesaggio verde: la metropoli protagonista della Biennale torinese
Torna a Torino, dal 16 al 19 ottobre, la Biennale Internazionale Creare Paesaggi, organizzata da Fondazione OAT, Ente di Gestione delle Aree Protette del Po e della Collina Torinese e Regione Piemonte. La rassegna, giunta alla sua settima edizione, prevede quattro giorni di appuntamenti per discutere di paesaggio urbano.“La scelta del tema”, afferma il presidente della Fondazione OAT Giorgio Giani, “nasce dalla volontà di sfatare uno dei pregiudizi più diffusi sull’argomento e cioè l’equazione paesaggio=verde. Nell’opinione comune, pianificare, progettare e tutelare il paesaggio significa spostare lo sguardo oltre i confini della città, verso la campagna o, al limite, nella porzione di spazio che il verde si ritaglia in città. Il paesaggio è invece parte intrinseca dell’ambiente urbano e si compone degli edifici, degli spazi aperti e chiusi, delle strade e delle piazze, delle visuali dall’alto, ma anche dal basso, del tessuto della città insomma, grande o piccola che sia. L’intento è dunque mettere in luce questi aspetti di fronte ad un pubblico di esperti, ma anche di gente comune, affiancando seminari e convegni a itinerari e visite guidate”.
Alla vigilia della nascita dell’area metropolitana e della programmazione regionale del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, si è voluto concentrare l’attenzione sulla scala vasta, il livello della metropoli: al convegno saranno presentate le esperienze della Grand Paris, con il racconto da parte di Bertrand Warnier della nascita e dell’inserimento all’interno dell’area metropolitana della città di Cergy-Pontoise, e della trasformazione di New York nell’ultimo decennio, con l’intervento di Enrico Fontanari che offrirà alcune indicazioni per lo sviluppo di Torino, mettendo in luce aspetti positivi e criticità del processo newyorkese.
Il contesto locale sarà invece approfondito da due tavole rotonde per addetti ai lavori che ereditano lo spirito di Paesaggio Zer0, l’iniziativa dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po e della Collina Torinese che dal 2012 è parte della Biennale Creare Paesaggi. “Paesaggio zer0” sottolinea Ippolito Ostellino, Direttore dell’Ente di gestione “ha costituito un’esperienza, nell’ambito delle attività dell’Osservatorio del Paesaggio, che ha avviato nel sistema piemontese delle aree protette le riflessioni sul rapporto fra le categorie paesaggio e parchi, partendo dalla pianificazione della fascia fluviale del Po, un esempio/modello ancora oggi di integrazione fra territorio, natura e paesaggio.”
I due appuntamenti per esperti (giovedì 16 ottobre) saranno dedicati ad analizzare le potenzialità della nuova Torino Metropolitana da due punti di vista; al mattino si discuterà di “paesaggio grigio”: di come costruire e conservare il paesaggio edificato della città, a partire dall’individuazione dei suoi valori e dei soggetti impegnati nella sua gestione e tutela, anche oltrepassando i confini comunali. Questi aspetti saranno inoltre messi in luce in occasione della passeggiata sulla collina torinese che analizzerà dall’alto le trasformazioni della città e il paesaggio che ne deriva (sabato 18 ottobre ore 10.30). Al pomeriggio si parlerà di “paesaggio verde”, del rapporto tra gli spazi agricoli e boschivi e la città, questione ancor più significativa con la nascita del nuovo soggetto istituzionale che vede nel proprio territorio un alternarsi di aree a vocazione molto diversa (agricoltura urbana e periurbana, aree industriali e residenziali, parchi, …).
“La Regione Piemonte si è posta un obiettivo ben preciso:” afferma l’Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia “utilizzare al massimo le risorse interne e quelle derivanti dell’Unione Europea in progetti che guardino sia alla conservazione delle biodiversità, delle aree agricole e dei paesaggi rurali, sia alla loro integrazione con il patrimonio culturale della regione. Il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 risponde perfettamente a queste esigenze, e il progetto Corona Verde è l’esempio più lampante del nostro impegno. Grazie al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale si è creata una rete di connessione tra spazi verdi e le residenze reali del territorio, generando una rinnovata capacità di fruizione di queste aree da parte dei cittadini, riqualificando sia l’area urbana torinese sia gli habitat naturali limitrofi. Un progetto che è stato in grado di fornire anche un esempio concreto di green economy e di creazione di vere e proprie infrastrutture verdi”.
Dalla scala vasta si passa a quella della città: durante il convegno internazionale del 17 ottobre un focus condotto dal Settore Arti Contemporanee della Città di Torino indagherà il modo in cui l’arte pubblica può generare o rigenerare il paesaggio urbano attraverso la presentazione di alcuni casi di città europee. Il tema sarà anche al centro dell’itinerario in bicicletta tra le opere d’arte pubblica sul passante ferroviario, che saranno analizzate dal punto di vista del loro inserimento all’interno del tessuto cittadino (sabato 18 ottobre ore 15.00). Inoltre la scala urbana sarà indagata nei due percorsi di visita ad Ivrea, uno al mattino e uno al pomeriggio, che osserveranno il paesaggio urbano della città storica e della città moderna olivettiana (domenica 19 ottobre ore 10.00 e ore 14.00). E infine si arriva alla scala micro, quella delle aree verdi interne al tessuto urbano, con la presentazione al convegno del lavoro di due studi di progettazione internazionali: Pablo Georgieff dello studio creativo Coloco porta la natura nel contesto della città promuovendo la partecipazione sociale con l’intento di favorire la “diversità urbana”, da un punto di vista biologico e culturale; Xavier Perrot dello studio Cao|Perrot è impegnato in piccoli interventi che si collocano a metà tra l’arte e il paesaggio, con uno spiccato interesse al valore estetico del design.