Siniat dà (lunga) vita al cartongesso riciclato
Anche i rifiuti speciali non hanno il destino segnato: lo smaltimento in discarica, in molti casi, può sembrare la strada più breve, ma si moltiplicano i tentativi per reimmetterli nel ciclo produttivo, recuperando così una ricchezza che altrimenti andrebbe perduta. A Corfinio, in provincia de L’Aquila, è attivo dal 2010 nello stabilimento di Siniat, azienda che produce lastre in cartongesso, un impianto per il recupero e il riciclo di scarti in gesso e cartongesso, da qualche anno passati nella legislazione italiana sui rifiuti da inerti a rifiuti speciali, con un aumento di oneri per aziende e privati che si trovano a dover gestire questi materiali.
Il progetto è iniziato, come spesso avviene in questi casi, dal recupero degli scarti interni: “Lo stabilimento è stato aperto nel 1993 e dopo qualche anno di attività si è cominciato a recuperare gli scarti di produzione. Poi, nel 2008, abbiamo iniziato a lavorare per realizzare l’impianto integrato per il riciclo dei pannelli di cartongesso”, spiega l’Environmental Manager Laura Verrocchi. Un progetto che ha richiesto molte energie: “L’azienda ha investito in Ricerca e Sviluppo molte risorse. E’ stato infatti necessario progettare l’impianto ad hoc, con macchinari realizzati appositamente per questo scopo”. Dopo due anni di lavoro, “ottenuta l’autorizzazione per il recupero e riciclo di rifiuti non pericolosi, essenzialmente materiali a base gesso, Siniat ha dapprima cominciato il recupero di rifiuti provenienti principalmente dal processo di desolforazione dei fumi delle centrali termoelettriche (il cosiddetto “gesso chimico”) , e da altre attività industriali, come gli stampi in gesso derivanti dall’industria ceramica. Poi, nel 2010, ha lanciato per i propri clienti PregyGreenService, un servizio di ritiro e recupero delle lastre in cartongesso, altrimenti destinate a smaltimento in discarica, per essere così recuperate nell’impianto di Corfinio”. E il servizio si è poi ampliato: “Abbiamo iniziato a ricevere subito molte richieste da parte di terzi, e così abbiamo pian piano cominciato a recuperare anche rifiuti provenienti direttamente da applicatori edili ed altri operatori del settore rifiuti”.
Il gesso, riciclabile all’infinito, viene completamente riutilizzato nei processi produttivi di Siniat. La carta – altro principale componente del cartongesso – viene in parte riutilizzata dall’azienda e, quella eccedente, riciclata in cartiera. Un vero e proprio ciclo integrato difficile da realizzare in questo settore: “In Europa ci sono altri recuperatori di cartongesso, ma tutti si affidano a terzi per il pre-trattamento”. Il successo del progetto, premiato dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile, da Klimahouse e da Confindustria Abruzzo, testimonia la bontà dell’idea, e allo stesso tempo la difficoltà di aziende e imprese edili nel gestire un rifiuto speciale. “Attualmente riceviamo cartongesso almeno da 15 province d’Italia, principalmente localizzate nel centro-nord“, continua Laura Verrocchi. Per posatori e rivenditori di lastre in cartongesso Siniat, PregyGreenService è gratuito, mentre in tutti gli altri casi il prezzo varia in base a diversi fattori: “Anche dal punto di vista economico PregyGreenService è un servizio che offre opportunità vantaggiose rispetto ai crescenti costi di smaltimento in discarica”.
Al servizio si è aggiunto Green Shaping, progetto che ha corredato tutte le lastre in cartongesso di una dichiarazione sulla loro riciclabilità e composizione, validata dall’istituto di certificazione ICMQ. “Come risulta dalle ultime asserzioni del 2013, almeno il 27 % del gesso che compone i nostri pannelli è riciclato. La carta è al 100% riciclata. Tutti i manufatti, inoltre, sono completamente riciclabili”. Caratteristiche grazie alle quali i prodotti Siniat permettono anche di ottenere crediti per la certificazione LEED delle costruzioni. Visto il successo di PregyGreenService, l’azienda sta ora cercando di costruire una filiera del riciclo di pannelli: “Oggi abbiamo due rivenditori, uno a Firenze e uno a Padova, che funzionano anche da centri di raccolta degli scarti. Ci stiamo impegnando per crearne altri, sostenendo i rivenditori nell’iter amministrativo necessario per ottenere le autorizzazioni richieste dalla normativa vigente”.
Veronica Ulivieri