#Reactroma: va in scena la qualità della vita di domani
#ReACT è un’iniziativa del Parlamento Europeo: una serie di cinque conferenze-dibattito interattive con lo scopo di creare una piattaforma per lo scambio di idee e nuove soluzioni a vecchi problemi. La quarta tappa di questo roadshow continentale, dopo Parigi, Francoforte e Varsavia, si è svolta a Roma, giovedì sera scorso, al Teatro 10 di Cinecittà, con un titolo che traccia un percorso lunghissimo: “Qualità della vita in Europa: passato, presente e futuro” e tre grandi temi che lo puntellano, indirizzando il dibattito: tutela della salute, qualità e sicurezza degli alimenti e sostenibilità ambientale. Tre questioni su cui il Parlamento Europeo si è espresso a più riprese, regolamentando e dettando indirizzi che esercitano un’influenza che supera i confini dell’Unione Europea. Ai tanti paesi che guardano all’Europa per scoprire la “via europea” alla tutela dell’ambiente, della salute e dell’alimentazione.
La cornice è quella della campagna d’informazione AGIRE.REAGIRE.DECIDERE, in vista delle elezioni europee che si terranno il prossimo 25 maggio.
L’evento, trasmesso in diretta streaming sul sito dell’Europarlamento, è stato moderato da Mario Tozzi, geologo e conduttore di “Atlantide” (La7), che ha accompagnato il pubblico particolarmente numeroso (oltre 350 persone in sala!) in un percorso di dialogo, interattivo e partecipato. Dal proprio posto, armati di telecomando, i presenti potevano rispondere alle domande lanciate dal palco, così da verificare, in percentuale, l’orientamento generale in sala. La serata, con un format a metà tra dibattito pubblico e vera e propria performance teatrale, ha visto cimentarsi in un breve monologo iniziale di “provocazione” il fisico e climatologo Riccardo Valentini, lo chef (ma lui ama definirsi un cuoco: “Chef non vuol dire nulla, significa capo, io sono un cuoco!”) Carlo Cracco, e lo storico conduttore televisivo di Elisir (programma di divulgazione scientifica e medica, giunto alla 500° puntata), Michele Mirabella.
“Un’agricoltura sostenibile e rispettosa della salute è una realtà o un’utopia?” si è domandato Valentini che, oltre ad essere stato un membro dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), è stato chiamato da Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, nel Consiglio Regionale, proprio a sovrintendere questi temi. Valentini ha illustrato gli scenari di una delle sfide più difficili che attendono il prossimo Parlamento Europeo: indirizzare le politiche agricole verso la sostenibilità climatica, riducendo le emissioni di gas serra e, nel contempo, garantendo una filiera alimentare di qualità. “Oggi, è molto interessante osservare come le nuove generazioni siano molto più pronte rispetto al passato nel raccogliere questa sfida”, ha detto, “un fenomeno che ha cifre impressionanti: in Italia, c’è una crescita straordinaria di imprese giovanili nel settore agricolo, un ritorno alla terra – lo potremmo definire – che prelude a un ritorno a un modello di vita sano, anche con riguardo ai rapporti umani. E io ho fiducia che questo diventi anche un nuovo modo di interpretare il mondo”.
“Siamo quello che mangiamo: è un fatto”, ha proseguito Cracco, “e non mangiamo più per fame ma per fare un’esperienza che passa attraverso la salute”. “Leggere l’etichettatura dei prodotti che acquistiamo, annusare la verdura e la frutta che scegliamo, significa mettere sulla propria tavola cibo di qualità e mangiare sano”. In fondo, ha spiegato lo chef (televisivamente) più amato dagli italiani, le direttive del Parlamento Europeo in materia di qualità e sicurezza degli alimenti assomigliano molto “alle regole che guidano quotidianamente la mia attività nell’alta ristorazione”: simili sono i criteri adottati per la selezione dei prodotti e dei fornitori e l’importanza della filiera per un’alimentazione di qualità. Una ricetta europea? “L’insalata russa: un piatto originariamente preparato da un cuoco francese alla corte dello zar. Un piatto che è stato riprodotto in tutti i paesi europei esattamente nello stesso modo”. Cosa vuol dire? “Vuol dire che la cultura e lo scambio continuo di idee aiuta a integrare i popoli”. E vuol dire che l’investimento prioritario è quello dedicato “all’educazione alimentare, partendo dai più piccoli”.
“Le decisioni del Parlamento Europeo influiscono sulla vita dei cittadini quando sono comunicate nei modi più corretti”, ha chiarito Mirabella, per il quale “il punto centrale è quello di diffondere in maniera capillare le informazioni che incidono concretamente sulle scelte delle persone, sugli stili di vita. E non farlo solo in prossimità delle elezioni politiche”. Con il solito gusto per l’ironia, il giornalista e autore teatrale, da sempre impegnato sul tema della tutela della salute, ha lanciato così un appello alle istituzioni europee: “Perché la democrazia trionfi davvero”, ha sottolineato, e l’accesso ai servizi sanitari nazionali da parte dei cittadini sia realmente universale, le decisioni europee devono diventare “patrimonio collettivo di tutti i cittadini europei”. Per farlo occorre realizzare una vera “integrazione” anche attraverso “organi di informazione che riescano davvero a parlare a tutti”.
Quel che è certo è che, dalle ultime elezioni, sono cambiate le regole del gioco: ora il Parlamento Europeo ha più potere nello stabilire le linee politiche che guidano l’Europa e nel prendere le decisioni che influiscono sui cittadini. E dal momento che il Parlamento Europeo è l’unica istituzione eletta direttamente dai cittadini, questo significa che ciascuno avrà più peso per incidere sui cambiamenti necessari alla protezione e promozione dei beni comuni. Appuntamento dunque al 22-25 maggio di quest’anno. Negli stessi giorni la nostra testata parlerà di questi temi nella quarta edizione del Workshop Nazionale IMAGE, dedicato al tema “Medicina ambientale e salute: verso la smart health“.
Ilaria Donatio