Barbara Serra e l’informazione ambientale di Al Jazeera English
Che in Italia la televisione non lasci spazio all’informazione ambientale è un dato acquisito. Ma cosa succede all’estero? Abbiamo cercato un esempio di informazione “diversa” nel canale satellitare all-news Al Jazeera English.
La storia di Al Jazeera parte nel 1996, dopo che l’emiro del Qatar decide di dar vita ad un canale televisivo indipendente in lingua araba. L’emittente si impone a livello regionale in occasione dell’operazione militare statunitense Desert Fox del 1998 contro l’Iraq e nel 2000 con la copertura completa della seconda intifada in Palestina. L’ascesa a livello globale inizia nel 2001, dopo gli attentati alle Torri Gemelli e la successiva guerra in Afghanistan. In questo modo si afferma per la prima volta a livello internazionale una narrazione degli eventi fatta da un punto di vista non occidentale. Nel 2006 Al Jazeera si lancia alla conquista dei telespettatori occidentali. A novembre inizia la programmazione regolare del canale Al Jazeera English che trasmette solo in lingua inglese. La popolarità dell’emittente non viene tuttavia vista di buon occhio né dai regimi arabi né dagli Stati Uniti. Diversi sono gli ostacoli che Al Jazeera incontra nel corso degli anni. Dall’allontanamento dei giornalisti e la chiusura degli uffici di corrispondenza alle accuse di fare da cassa di risonanza del terrorismo islamico trasmettendo i messaggi di Osama Bin Laden.
Nella squadra di giornalisti di Al Jazeera English è presente anche una giornalista italiana, Barbara Serra, che lavora presso la sede di Londra.
D) Barbara Serra, quali sono le potenzialità di un mezzo di informazione come Al Jazeera?
R) Le potenzialità sono enormi. Abbiamo deciso di fare reportage che raccontino il mondo. Ci vuole molta volontà per prendere una decisione di questo tipo, perché si tratta di una scelta molto costosa. Chi guarda il nostro telegiornale si accorge che non abbiamo cose “leggere”. Trattiamo molto i temi di interesse sociale. Andiamo a prendere storie anche nelle parti del mondo più remote, dove spesso non ci sono corrispondenti. E queste storie le facciamo raccontare da persone che si trovano nel luogo dove avviene il fatto. È assurdo avere un corrispondente da Gerusalemme che affronta la crisi della Siria, è come parlare della crisi in Grecia da un altro paese europeo!
D) Secondo lei come vengono percepite le tematiche ambientali nel mondo arabo?
R) Il mondo arabo è molto diverso. Su questa domanda posso rispondere dal mio punto vista personale. Secondo me in questo momento hanno altre questioni da affrontare e, in particolare, non vivono le problematiche legate ad una possibile mancanza di petrolio…
D) Quanto spazio riserva Al Jazeera English all’informazione ambientale?
R) Al Jazeera English ha dato e sta dando molto spazio alle tematiche ambientali. Nel palinsesto, ad esempio, c’è un programma di mezz’ora che si chiama “Earthrise”. Il programma esplora soluzioni alle sfide ambientali di oggi con uno sguardo ottimista ai progetti tecnologici, alle novità scientifiche e di ecodesign provenienti da tutto il mondo. I giornalisti di Al Jazeera in questo modo incontrano e presentano individui e comunità che trasmettono un nuovo stile di vita in campo ambientale.
D) L’informazione ambientale di Al Jazeera English si limita al programma “Earthrise” oppure trova spazio anche nei telegiornali?
R) Oltre al programma specifico inseriamo le notizie ambientali anche nei nostri notiziari. Non saprei darle esattamente una statistica precisa di quanto spazio riserviamo all’ambiente rispetto agli altri temi. Tuttavia le faccio subito un esempio concreto. Due giorni fa nel corso del telegiornale che conducevo abbiamo mandato in onda un servizio sullo scioglimento del ghiaccio artico: nel corso dell’ultima estate si sono sciolti di meno rispetto all’anno precedente (grazie alle temperature più basse del solito, NdR) ma secondo gli esperti i ghiacci continueranno comunque a sciogliersi progressivamente, con il ritmo elevato osservato negli ultimi trent’anni. Al Jazeera cerca quindi di fare anche un’informazione ambientale puntuale. Del resto, se c’è un impatto globale, come nel caso dell’ambiente, è necessario informare il pubblico su questo fenomeno.
Giuseppe Iasparra