Siena Carbon Free: a un passo dall’obiettivo “zero CO2″
Il traguardo è vicino: tra due anni – ma potrebbe mancare anche molto meno – la Provincia di Siena potrebbe diventare la prima area vasta d’Europa “CO2 neutral“. Merito del programma Siena Carbon Free, lanciato nel 2009 davanti a cittadini e amministratori ammirati quanto increduli, e oggi arrivato a pochi passi dalla piena realizzazione.
Tutto inizia nel 2006, con la stesura del primo bilancio delle emissioni certificato da un ente terzo: “Lì avemmo l’intuizione che il nostro territorio poteva puntare su un obiettivo così ambizioso. Il progetto vero e proprio è stato lanciato tre anni dopo, in concomitanza con la revisione del vecchio Piano Energetico e la redazione di quello nuovo, poi approvato a dicembre scorso”, spiega l’Assessore all’Ambiente Gabriele Berni. Secondo il bilancio 2010, verificato dall’ente di certificazione RINA, la capacità di assorbimento dell’anidride carbonica si attesta al 94%, ma nel 2011 – il verdetto definitivo dovrebbe arrivare in queste settimane – potrebbe essere aumentata in modo significativo, avvicinandosi al 100%.
Un risultato raggiunto coniugando incentivi e buone pratiche con una dotazione di partenza invidiabile. A partire dalla grande diffusione della geotermia, che da sola copre la quasi totalità del fabbisogno energetico, e dall’ampia superficie di boschi, pari quasi alla metà dell’estensione del territorio provinciale. L’assenza di grandi aree industriali, le performance energetiche e la presenza di molte foreste hanno quindi fatto partire Siena da una posizione avvantaggiata, se si conta che già nel 2009 la capacità di assorbimento del territorio era all’84%. Un dato superiore alla media regionale (32%), nazionale (13%) ed europea (variabile tra 8 e 15%).
I cardini della strategia messa in atto dalla Provincia toscana per raggiungere quota 100% sono, in sintesi, quattro: riduzione dei consumi energetici da fonti fossili, incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, aumento dell’efficienza energetica e gestione accorta del patrimonio forestale.
Accanto alla geotermia, si è scelto di promuovere la diffusione del fotovoltaico: “Dal 2009 ad oggi abbiamo finanziato quattro bandi, che prevedevano incentivi cumulabili con quelli del Conto Energia nazionale. I risultati sono stati molto positivi: quattro anni fa nei comuni senesi erano installati 100 Kw di pannelli fotovoltaici, oggi se ne contano 60 Mw”. Con benefici anche sul fronte economico: “Abbiamo calcolato che il valore dei bandi, pari a 1,3 milioni totali, ha generato un ritorno di dieci volte superiore”.
La partita dell’efficienza energetica, invece, si sta giocando in queste settimane: oggi è infatti prevista la firma di un protocollo d’intesa tra Provincia e Comuni, che dovranno inserire nei propri regolamenti edilizi norme per costruzioni a energia quasi zero. “In molti casi c’è già stato un passaggio in Consiglio Comunale e le regole sono già effettive. Riguardano l’isolamento termico e l’utilizzo di energia rinnovabile e varranno sia per gli edifici nuovi, sia per le ristrutturazioni che intervengono sull’involucro esterno, in accordo con la Direttiva Europea 31 del 2010”, che in Italia è stata recepita solo a giugno scorso.
Nel 2012 è partito anche il progetto Terre di Siena Green, che prevede l’assegnazione di un marchio di qualità a imprese, enti pubblici e privati pronti a presentare un programma volontario di azioni per la riduzione progressiva delle emissioni di CO2 delle proprie attività, impegnandosi a rispettarlo. Per le aziende non si tratta però solo di un bollino utile per il marketing o di un riconoscimento fine a se stesso: il marchio Terre di Siena Carbon Free, ottenuto già da alcune imprese (tra cui la Società Agricola Salcheto di Montepulciano, prima cantina al mondo scollegata dalla rete di distribuzione elettrica nazionale), prevede anche dei bonus, come agevolazioni per l’utilizzo del trasporto pubblico o uno sconto sulla tassa rifiuti.
Per quanto riguarda la gestione forestale, il tasso di incendi è stato ridotto allo 0,1%. Sul fronte della diminuzione dei consumi di fonti fossili per i trasporti – che pesano per il 45% sul totale delle emissioni – agli effetti della crisi si aggiungono invece sperimentazioni di mezzi pubblici elettrici e ibridi e progetti di mobilità dolce in via di definizione.
A differenziare l’esperienza senese da altri casi simili, è stata, fin dal 2006, la ricerca di una validazione scientifica dei risultati raggiunti. Il bilancio delle emissioni è curato dal gruppo di Ecodinamica dell’Università di Siena, mentre i dati sono certificati da un ente terzo secondo lo standard ISO14064. L’amministrazione provinciale di Siena è stata la prima, in Europa, ad essersi dotata, dal 2006, di un sistema di questo tipo che, unito alla certificazione EMAS, le è valso nel 2008 un riconoscimento da parte della stessa Unione Europea.
Veronica Ulivieri