Home » Rubriche »Very Important Planet » Marco Berry: 53.334 mattoni per dare il sorriso ai bambini somali:

Marco Berry: 53.334 mattoni per dare il sorriso ai bambini somali

giugno 14, 2013 Rubriche, Very Important Planet

Nella nostra rubrica V.I.P. – Very Important Planet, non troverete mai due interviste allo stesso personaggio. Mai dire mai, però! Per Marco Berry, illusionista, conduttore televisivo ed ex inviato delle Iene, abbiamo deciso di fare un’eccezione, perché l’impegno della sua Onlus in Somalia merita una puntata a sè. Lo abbiamo incontrato in una serata di beneficenza organizzata da Edilcantiere alla Fornace Carena di Cambiano, in provincia di Torino, in cui si raccoglievano fondi per completare l’Ospedale MAS CTH (Mohamed Aden Sheikh Children Teaching Hospital) che la sua associazione ha contribuito a realizzare.

D) Berry, partiamo dalla sua associazione. Come è nata e con quali obiettivi?

R) La Marco Berry Onlus è nata nel 2011 da un gruppo di persone che volevano ridare indietro un pezzo di tutto ciò che la vita aveva regalato loro. Ci sentiamo tutti molto fortunati, e vogliamo impegnarci per aiutare chi sta peggio di noi. In particolare, i bambini: l’obiettivo principale è riportare il sorriso sui loro volti, indipendentemente dalla nazionalità e dal colore della loro pelle. Lavorando al progetto dell’ospedale, ricevendo le foto dei bambini curati, ci siamo accorti che quando dai agli altri, in realtà ricevi in cambio molto più di quello che hai dato.

D) Parliamo appunto del progetto dell’ospedale pediatrico, che anche la sua onlus ha contribuito a costruire. Innanzi tutto, perché proprio in Somalia?

R) In quel Paese c’è il tasso di mortalità infantile più alto del mondo. Quando ho visto i dati mi hanno fatto venire i brividi: 250 bambini su mille muoiono prima dei 5 anni per dissenteria, meningite, infezioni respiratorie. L’ospedale si trova ad Hargeisa, capitale del Somaliland, una regione che 25 anni fa si è autoproclamata stato, senza però essere riconosciuta a livello internazionale.

D) Il progetto come è nato?

R) E’ una lunga storia: tutto nasce dal sogno del medico Mohamed Aden Sheikh, che era stato anche ministro della Sanità in Somalia negli anni Settanta. Durante la dittatura di Siad Barrè venne incarcerato per sei anni. La moglie Felicita, torinese, insieme ad Amnesty International riuscì a farlo liberare e,uscito dalla prigione, Mohamed venne in Italia. Il suo sogno era quello di premiare lo sforzo di pacificazione della regione del Somaliland. E così, alla sua morte, nel 2010, i medici Piero Abbruzzese, primario di Cardiochirurgia del Regina Margherita, e Daniele Regge, primario di Radiologia oncologica dell’IRCC di Candiolo, hanno pensato di onorare la sua memoria costruendo un ospedale a lui intitolato proprio ad Hargeisa. Hanno coinvolto la fondazione della Stampa Specchio dei tempi, poi la nostra onlus.

D) A che punto è la costruzione dell’ospedale?

R) L’ospedale è già stato costruito. Il primo mattone è stato posato il 29 gennaio 2012, e la prima metà della struttura, pari a 800 metri quadrati di ambulatori e stanze, con 18 posti letto, è stata inaugurata il 26 gennaio 2013. Stiamo raccogliendo fondi per rifinire e gestire l’altra metà dell’ospedale. In meno di cinque mesi di attività, sono già stati visitati 3.500 bambini. Inoltre, il MAS è anche un teaching hospital: la onlus omonima gestirà l’ospedale per sei anni prima di lasciarlo allo stato, formando prima i medici somali. Ogni mese, un primario, due medici e alcuni infermieri vanno ad Hargeisa per seguire i colleghi africani.

D) Qual è stata la reazione delle persone quando avete inaugurato l’ospedale?

R) All’inizio c’era molta diffidenza: una struttura costruita da bianchi che dava cure gratuite, quando nell’altro ospedale della città, peraltro fatiscente, bisogna pagare tre euro solo per entrare, sembrava una cosa strana. Ma poi quando abbiamo iniziato a informare le persone nei campi profughi l’atteggiamento è cambiato. Adesso, ogni mattina, all’apertura, c’è una fila di 200 bambini in attesa di farsi visitare.

D) Avete altri progetto in Somalia?

R) Vorremmo costruire anche un blocco operatorio, perché quando i bambini hanno bisogno di interventi chirurgici per adesso non possiamo fare niente. Nell’ospedale, infatti, ci sono ambulatori e stanze, e quindi dobbiamo limitarci ai day hospital.

D) Quanto siete riusciti a raccogliere fino ad oggi con la sua onlus, e in che modo?

R) Abbiamo raccolto oltre 200.000 euro, soprattutto con spettacoli e iniziative di ogni tipo che ci inventiamo di continuo, dalla staffetta su sci, ciaspole e tavola, alla gara di golf con trucchi di magia. Inoltre, stiamo continuando la vendita di simbolici certificati di proprietà dei mattoni necessari per la costruzione dell’ospedale: abbiamo calcolato che in tutto ne sono serviti 53.334, e ne mancano solo 8.000. Con i fondi che via via raccogliamo contribuiamo alla gestione e al completamento dei lavori.

D) L’ospedale è costruito seguendo criteri di sostenibilità?

R) (A quest’ultima domanda risponde l’architetto Giorgio Rosental, che ha progettato l’edificio) Anche se con grandi difficoltà, abbiamo utilizzato tutti materiali del posto, a partire dai mattoni che vengono costruiti lì, per evitare trasporti di merci dall’Italia all’Africa. Anche l’impresa che ha realizzato l’ospedale è del luogo. La copertura per il momento è in ghiaia, ma appena avremo dei soldi la faremo in terra e erba, in modo che essa garantisca l’isolamento termico. Ci sono inoltre già le predisposizioni per i pannelli fotovoltaici e solari termici, che saranno installati non appena troveremo dei prodotti semplici da riparare e a un buon prezzo.

Veronica Ulivieri

Marco Berry riceve l'assegno di solidarietà alla Fornace Carena di Cambiano, Courtesy of Edilcantiere.it

 

 

 


Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live

PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende