Copenhagen, atto secondo
In vista dell’appuntamento del 31 gennaio, pubblichiamo un breve aggiornamento di Veronica Caciagli, Climate Change Officer della rappresentanza diplomatica britannica a Milano, che inaugura uno scambio di contenuti tra Greenews.info e il blog sui cambiamenti climatici del Consolato Generale Britannico in Italia.
Secondo l’Accordo di Copenhagen, siglato il 18 dicembre scorso, gli Stati aderenti dovranno formulare i propri target di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 31 gennaio – con l’obiettivo di arrestare l’aumento delle temperature globali entro i 2 gradi centigradi.
Ai Paesi industrializzati, chiamati “Annex I Parties” dal Protocollo di Kyoto, e’ richiesto di fissare degli obiettivi di riduzione quantificabili, espressi in termini percentuali rispetto a un anno base (“Quantified economy-wide emissions targets for 2020”).
I Paesi emergenti o “Non-Annex I” si impegneranno invece con azioni di mitigazione appropriate al caso specifico (“Nationally Appropriate Mitigation Actions”, o NAMA), che potranno consistere, ad esempio, nella riduzione della deforestazione di una certa percentuale, o nell’aumento dell’efficienza energetica.
Molti Stati hanno espresso le loro intenzioni rispetto agli obiettivi che intendono assumersi entro il 31 gennaio. Vediamo come apparirebbero le tabelle (oggi in bianco) nelle Appendici I e II dell’Accordo di Copenhagen, sulla base delle dichiarazioni fatte:
Bastera’ al mondo per scongiurare un aumento della temperature superiore ai 2 gradi centigradi? Secondo il Climate Action Tracker sviluppato da Ecofys questi propositi non sono sufficienti: implementando le attivita’ proposte dagli Stati, la concentrazione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera raggiungerebbei 650 ppm entro il 2100, a fronte degli attuali 390 ppm. A tali livelli di concentrazione, la temperatura crescerebbe di almeno 3 gradi, con un 25% delle possibilita’ che l’aumento ecceda i 4 gradi centigradi.
Risulta chiara, quindi, la necessita’ di impegni piu’ ambiziosi.
Veronica Caciagli
Climate Change Officer British Consulate General Milan