Turismo Natura: è boom di presenze
La stima è di 101 milioni e 799 mila presenze, con un aumento dell’1,8 per cento rispetto al 2011. Il 2012 è l’anno in cui il Turismo Natura supera, per la prima volta dall’inizio del rilevamento, la soglia delle 100 milioni di presenze nelle strutture ricettive in tutta Italia, con un indice di internazionalizzazione al 39% contro il 38% del 2011. A stimarlo è il 10° Rapporto Nazionale Ecotur sul Turismo Natura, scritto a più mani da ricercatori Istat, Enit e Università dell’Aquila e presentato a Chieti, durante la 23° edizione della borsa internazionale del turismo natura, dal presidente di Ecotur Enzo Giammarino, dal coordinatore scientifico del Rapporto, Tommaso Paolini, e da Laura Leoni della direzione centrale statistiche economiche congiunturali dell’Istat.
«Segno evidente di come la crisi economica stia portando alla riscoperta di un turismo sostenibile e a chilometro zero – spiega Giammarino, che è anche direttore della Confesercenti abruzzese – e sempre più fuori dalle nicchie». Il fatturato complessivo del turismo natura in Italia è infatti ormai ad un passo dagli 11 miliardi di euro, ammontando nel 2011 a 10 miliardi 929 milioni di euro. E’ stato di 1 miliardo e 139 milioni il fatturato turistico nei Comuni aderenti ai “Borghi più belli d’Italia”. A spingere italiani e stranieri sempre di più verso i parchi, le riserve, le oasi, i borghi e le destinazioni natura in genere è il bisogno di godere una vacanza attiva: le attività sportive sono la principale motivazione di vacanza, con una quota di mercato pari al 48%, seguita dal relax al 23%, dall’enogastronomia al 15% e dalla riscoperta delle tradizioni all’11%. Fra le attività sportive, il 2012 è l’anno del boom delle due ruote: il biking supera infatti per la prima volta tutti attestandosi al 31%, seguito da escursionismo (21%), trekking (15%), animal watching (13%), sci di fondo (8%), equitazione (7%) e climbing (3%).
Una tendenza, quella della crescita del turismo natura, che viene confermata anche dalle rilevazioni dei tour operator, che nel 65% ei casi hanno registrato nel 2012 un aumento, nel 31% una domanda stabile e solo nel 4% una diminuzione. Tanto che il 57% di loro ha inserito i prodotti della natura in misura maggiore nei propri cataloghi cartacei e online.
Secondo i tour operator il turista natura ha un alto indice di scolarizzazione (il 41% ha una laurea, il 46% un diploma e solo il 13% un titolo inferiore: l’indice più basso negli ultimi tre anni) ed una capacità di spesa media nel 61% dei casi. Secondo i gestori di parchi e riserve, è un pubblico prevalentemente giovane: il 51% ha meno di 30 anni, ed il 35% fra i 31 ed i 60 anni. L’aumento della sensibilità verso i temi della natura sta spingendo sempre più scuole a scegliere il turismo verdeblu come luogo per le gite scolastiche (nel 26% dei casi, in aumento rispetto al precedente rilevamento), e cresce anche il peso delle famiglie e dei gruppi di amici nel “paniere” complessivo (rispettivamente il 25% ed il 13%), mentre scendono i gruppi organizzati, le coppie e i singoli.
All’aumento delle presenze corrisponde una crescita del peso della ricettività alternativa: se un quinto dei turisti natura continua a preferire gli hotel (in calo, tuttavia, di 3 punti rispetto al 9° Rapporto) ed il 19,5% sceglie gli agriturismi (che registrano un -1.2 per cento), crescono le case private (dall’11,8 al 14%) e vive una seconda vita anche la vacanza in camper, che balza dal 6,5 all’11 %. Crescono di mezzo punto percentuale anche i campeggi all’8,5%, mentre calano i b&b (dal 21 al 18,5%). Sempre di più la vacanza natura si concilia poi con il weekend o con il weekend lungo, scelto nel 42% dei casi, mentre la settimana di vacanza diventa sempre meno classica (13%). «E’ importante capire che la provenienza dei turisti natura sta mutando – spiega Paolini, docente di economia del turismo all’università dell’Aquila – tanto che la provenienza europea ormai è il 22% del totale e quella del resto del mondo il 12%: sono i valori più alti mai registrati nel tempo dei nostri Rapporti, e mettono in evidenza come i Parchi italiani siano sempre più noti e apprezzati fuori dai confini nazionali».
Ed ecco, dunque la graduatoria dei parchi più richiesti dai tour operator. Sul podio due conferme e una new entry: resta primo il Parco Nazionale d’Abruzzo e resta secondo il Gran Paradiso, mentre al terzo posto il Parco dello Stelvio scalza le Cinque terre che diventano il quarto parco. Entra fra le destinazioni più richieste il Parco delle Dolomiti Bellunesi, che fino allo scorso rilevamento era fuori dalle più ambite, mentre al sesto posto c’è il Parco del Pollino, seguito da Casentino, dalla Majella e dalla Sila. Cambiano le cose invece per i tour operator stranieri, che indicano maggio, giugno e settembre come i mesi più richiesti e una graduatoria che vede in testa le Cinque Terre (erano in testa anche nel 9° Rapporto), seguite dalle Dolomiti Bellunesi (erano seconde nel precedente rilevamento), dall’Arcipelago Toscano che guadagna una posizione facendo scendere l’Appennino Tosco-Emiliano, dal Vesuvio, dall’Abruzzo-Lazio-Molise, dal Gran Paradiso (tutti stabili). Entrano invece il Cilento, che era 11°nel 9° apporto, ed il Gargano, che era 13°.