Per sempre. Area C, la congestion charge milanese diventa permanente
Definitiva. Per sempre Milano avrà la sua Area C. Quel contrastato, poi voluto ticket da 5 euro per entrare in auto in centro a Milano, sarà senza ripensamenti il pegno da pagare per un aria più pulita. Dopo che il consiglio comunale ha approvato il Piano di Governo del Traffico Urbano (Pgtu) è arrivato anche l’ok della giunta di Palazzo Marino, che con una delibera ha reso definitiva la congestion charge – finora in vigore a titolo sperimentale – mantenendola inalterata.
Con 26 voti favorevoli, 7 contrari e 1 astenuto l’aggiornamento del Pgtu, il documento che definisce le strategie dell’Amministrazione per rendere Milano una città sempre più sostenibile, attraverso il potenziamento del trasporto pubblico e l’incentivo all’utilizzo di forme di mobilità dolce realmente alternative all’auto. “Milano ha intrapreso la strada verso la mobilità sostenibile, verso forme di mobilità nuova, e l’ha fatto attraverso la riduzione consistente del traffico in centro e l’utilizzo trasparente delle risorse prodotte, che sono andate a potenziare il trasporto pubblico, che attualmente garantisce l’offerta maggiore nella storia della nostra città”, ha dichiarato l’Assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran.
“Nel piano viene indicato con chiarezza che, se lo sforzo degli ultimi dieci anni è stato quello di concentrarsi sulla mobilità automobilistica la città ha oggi un nuovo obiettivo: tutelare pedoni e ciclisti. E questo sarà evidenziato in tutte le scelte progettuali dei prossimi mesi e anni. “Adesso, anche attraverso la redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), ci si confronterà sia per apportare eventuali modifiche ad Area C sia per progettare nuove iniziative, che ci permettano di raggiungere l’obiettivo che Milano ha, come ogni grande città europea, di ridurre ulteriormente il traffico e di migliorare sempre più qualità della vita ed efficienza della città”, ha concluso Maran.
In questo primo anno, rispetto allo stesso periodo del 2011, l’Area C ha ridotto il traffico del 30,7% e il numero totale in centro degli incidenti con feriti del 26,3% (del 23,8 % il numero generale di incidenti), ha permesso di aumentare la velocità commerciale e la regolarità del trasporto pubblico di superficie: l’incremento della velocità commerciale risulta mediamente del 4,9% per gli autobus e del 3,1% per i tram (con punte rispettivamente di +7,4% e +4,3% tra le 10 e le 12 del mattino). In questo primo anno, inoltre, il numero dei veicoli a basso impatto ambientale entrati nella Cerchia dei Bastioni è aumentato del 6,1% (rispetto alla settimana prima dell’entrata in vigore di Area C a gennaio 2012), passando dal 9,6% al 16,6% del totale dei veicoli in ingresso.
Anche dal punto di vista delle emissioni inquinanti, il confronto tra il 2012 e il 2011, evidenzia un’effettiva riduzione sulle medie giornaliere: -10% di Pm10 allo scarico, -18% di Pm10 totale, -42% di ammoniaca, -18% di ossidi totali di azoto e -35% di anidride carbonica. La riduzione si conferma, poi, anche per quel che riguarda le concentrazioni in atmosfera di Black Carbon, che all’interno della Cerchia dei Bastioni sono inferiori del 47% rispetto all’esterno. Il Black Carbon, inquinante primario emesso dallo scarico dei veicoli, è un indicatore degli effetti sanitari derivanti dal traffico veicolare riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla comunità scientifica internazionale.
L’altro passo importante della Giunta Pisapia è il nuovo Piano Urbano dei Parcheggi (PUP). Le “ferite della città”, furono definite le scelte sui posteggi dell’ultimo disegno generale di Gabriele Albertini. Ora dopo otto anni la svolta. “Il riesame del PUP deve contemperare le necessità effettive di parcheggi in città, l’elevato impatto sociale che la loro costruzione ha sulla vita dei cittadini, insieme a un’attenta tutela archeologica, ambientale e architettonica del territorio”, ha dichiarato la vicesindaco e Assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris. Si darà il via a un iter che durerà almeno un anno. Perché prima di scrivere il nuovo piano Palazzo Marino dovrà fotografare la realtà. Partirà da quella che, in gergo tecnico, si chiama “valutazione di impatto strategico”: uno studio per misurare i flussi di traffico e il bisogno di posti auto, capire se i posteggi esistenti funzionino, se ne servano altri e dove, e se sarà necessario rivedere anche le tariffe.
Francesca Fradelloni