Toner alla soia e file non stampabili: ecco l’Ecoufficio di Johann Rossi Mason
Per la rubrica “Racconti d’Ambiente“, pubblichiamo oggi un estratto del libro EcoLogica, di Johann Rossi Mason, giornalista e saggista. Il volume, edito da Log edizioni, è una guida pensata per chi vuole mettere in atto piccoli comportamenti sostenibili: un circolo virtuoso che può diventare uno ‘tsunami’ ecologico. Il passo è tratto dal capitolo 11, intitolato “EcoUfficio“.
Passiamo la maggior parte della nostra vita in un ufficio, ovvio che il libro avesse un ampio capitolo sull’ecologia nel luogo di lavoro. Quando ho cominciato a scriverlo non pensavo si potesse fare così tanto per l’ambiente e spero che alcune pagine di questa parte siano fotocopiate e attaccate sulle bacheche delle aziende in modo che ciascuno possa adottare le proprie misure di salvataggio ambientale. Si può comunque tentare di chiedere alcune migliorìe come comprare stock di penne in Mater-Bi (il materiale ecologico derivato dal mais e biodegradabile), evidenziatori senza sostanze chimiche e sistemi per il risparmio energetico e lo stand-by delle attrezzature elettriche. In ufficio tutti possono contribuire a una piccola rivoluzione concettuale. Cominciamo a fare cambiamenti e gli altri seguiranno.
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PAUSA CAFFÈ
Usa una tazza di ceramica. Se possibile, sostituisci i bicchieri usa e getta per caffè e/o bevande con tazzine e bicchieri tradizionali riutilizzabili. Se proprio non è possibile usare i bicchieri di vetro scegli bicchieri in Mater-Bi, un materiale prodotto da materie prime vegetali, mais in particolare, e con completa biodegradabilità in diversi ambienti, come ad esempio in compostaggio e in suolo, che si può riciclare tra i prodotti umidi.
Bevi anche in ufficio caffè equo e bio. Le macchinette aziendali del caffè possono servire anche caffè equo e bio agli stessi prezzi e alle stesse modalità delle macchinette normali con un distributore in comodato gratuito, le cialde consegnate in sede e il servizio tecnico per eventuali guasti. Chiedi alla ditta che ti fornisce il caffè se ha cialde di caffè biologico e solidale, altrimenti, cambia fornitore. (…)
PC, STAMPANTI, ELETTRONICA
Stampa leggero con i caratteri ecologici. A volte capita di trovare, mentre navighiamo sul web, documenti che ci interessa stampare. Scarica www.ecofont.eu e risparmi il 20% dell’inchiostro. E se scegli di farlo con una stampante a getto d’inchiostro e non con una stampante laser risparmi il 90% di energia elettrica. (…)
Non stampare. Il WWF ha lanciato l’idea di un nuovo file che non si può stampare. Il concetto è semplice. Si tratta di un particolare formato elettronico molto simile a quello «.pdf» con una piccola ma fondamentale differenza: l’opzione di stampa è totalmente bloccata. L’obiettivo dell’iniziativa è contribuire a creare una nuova consapevolezza sull’utilizzo di carta e fornire uno strumento concreto per cambiare le proprie abitudini riducendo il proprio impatto sull’ambiente. In particolare, l’iniziativa è rivolta agli uffici di tutto il mondo che causano ogni anno elevate quantità di rifiuti cartacei, ma il software può essere usato da chiunque e può convertire diversi tipi di documenti. Basta andare su www.saveaswwf.com e scaricare il software in inglese o in tedesco.(…)
Rigenera il toner con la… soia. Destinato per ora al solo mercato americano, un domani arriverà anche da noi il Bioblack, un nuovo composto per rigenerare i toner delle stampanti laser ricavato dalla soia, il legume più ricco di proteine che ha mostrato infinite potenzialità. Su Internet invece potete provare ad acquistare col marchio SoyPrint (www.soyprint.net) cartucce compatibili con i più grandi marchi. È stato calcolato che, solo negli USA, vengono utilizzati 200 milioni di litri di petrolio all’anno per produrre l’inchiostro delle cartucce.
Leggere a pannelli solari. Ebook o non ebook, questo è il dilemma, ma per coloro che hanno già deciso, alcune aziende hanno pensato a una versione alimentata a pannelli solari. Ci permetterà di portare a spasso la nostra intera biblioteca senza tema di rimanere a secco e senza dover pensare a ricordare il caricabatterie, l’ennesimo accessorio che appesantisce il bagaglio di ogni manager con ambizioni giramondo. Il lettore si avvale di una piccola cella fotovoltaica che ha bisogno di poche ore di esposizione al sole per garantire una intera giornata di lettura.
Anche il packaging ha la sua importanza. La scatola e l’imballaggio vengono talora conservati per una futura vendita dell’usato ma più spesso vengono gettati via. Dell ha pensato a questo problema lanciando una nuova linea di packaging in bambù per imballare i suoi prodotti. Acquistando infatti un Inspiron™ Mini 10 o un tablet Dell Streak, si potrà scartare una confezione realizzata in bambù, una pianta che fa parte del gruppo delle graminacee, di grandi dimensioni,che permette di ottenere un materiale robusto, resistente ed ecologico, ma soprattutto dalle mille applicazioni; il bambù infatti è una pianta molto diffusa che cresce con facilità fino a 61 centimetri al giorno e che rappresenta una vera alternativa eco-sostenibile, capace di sostituire polimeri chimici e schiume inquinanti. (…)
Smaltisci correttamente i PC usati. Nei paesi industrializzati i rifiuti tecnologici aumentano in maniera esponenziale anche a causa del fatto che la loro vita media è sempre più breve, la spinta del mercato porta infatti a introdurre modelli sempre migliori, più potenti e a prezzi accessibili, forzando il ricambio. E ricambio significa smaltimento: nella sola Unione Europea si calcola che i cosiddetti «rifiuti grigi» ammontino a circa 6,5 milioni di tonnellate, tra i 14 e i 20 kg per cittadino, pari al 4% dei rifiuti urbani. Spesso questi rifiuti vengono inceneriti o recuperati senza alcun trattamento preventivo rilasciando nell’ambiente sostanze altamente tossiche come mercurio, cromo, cadmio. Un «prezzo ambientale» pagato spesso dai paesi in via di sviluppo dove i vecchi PC vengono mandati a smaltire a basso costo. Peggio ancora quando i materiali elettronici vengono abbandonati in campi o sulla riva dei fiumi a degradarsi rilasciando, anche qui, sostanze nocive per l’ambiente. La Direttiva UE 2002/96 sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche approvata nel 2003 obbliga i paesi a promuovere il riciclo e il recupero per ridurre i materiali da smaltire e ha introdotto il principio del «vuoto a rendere», il che significa che quando compro un PC nuovo il venditore si prende indietro il vecchio e lo avvia allo smaltimento. Alcune grandi catene di elettronica si sono organizzate in tal senso ma il problema non è risolto. Per informazioni utili visitare il sito www.consorzioremedia.it oppure contattare il Banco Informatico (www.bancoinformatico.it) che ripara, sistema e rende di nuovo operativi vecchi PC che sono poi inviati in scuole e paesi in via di sviluppo. Se invece volete fare da soli informatevi su dove si trova l’area ecologica del vostro comune. Si occuperanno loro di smaltire il vostro vecchio computer.
Johann Rossi Mason*
*Nata a Roma da padre americano e madre italiana, è giornalista dal 1990. Inizialmente tratta temi legati alla musica e al mondo dello spettacolo per poi dedicarsi a medicina e scienza dal 1996. Collabora con numerose testate: La Repubblica, Mente&Cervello, Yourself, Galileo, Elle. Ha condotto programmi in onda su RaiUtile.