“Risparmia le energie” con COOP
Dai consumatori ai fornitori. Dalle fabbriche alle mura domestiche. Coop, il più importante marchio della grande distribuzione in Italia, consolida il suo impegno nei confronti dell’ambiente e rendiconta sulle campagne “Risparmia le energie”, iniziata a novembre 2008 e tale da coinvolgere per un anno 2.500 famiglie in tutta Italia, e “Coop for Kyoto”, progetto avviato nel 2006, che è riuscito a coinvolgere fino ad oggi 150 siti produttivi italiani, fornitori di prodotti Coop.
“Risparmia le energie”- Partita esattamente un anno fa, la campagna ha coinvolto 2500 famiglie in tutta Italia con lo scopo di monitorare le abitudini energetiche delle famiglie italiane e di migliorarle. La durata di un anno ha permesso alle famiglie partecipanti di apprendere e mettere in pratica comportamenti volti al risparmio energetico, partecipando a una vera e propria community on line sul sito www.risparmialeenergie.e-coop.it: 4000 mail ricevute dalle famiglie, una newsletter ogni 2 settimane contenente notizie sul progetto e vari stadi di avanzamento a partire da un grado zero che le famiglie erano chiamate a fotografare all’inizio del percorso per un totale di oltre 315.000 contatti attivati e circa 54.000 pagine visualizzate sul sito tra febbraio e ottobre 2009. C’è chi ha fatto a meno dell’auto privata a vantaggio dei mezzi pubblici, chi -una lavatrice dietro l’altra- preferisce il detersivo alla spina, chi preferisce i prodotti a basso impatto ambientale (km zero, Ecolabel, Fsc) e via di questo passo. Interventi virtuosi per famiglie dalla coscienza verde. A sovrintendere alla campagna un Comitato Scientifico (che è stato convocato anche per valutare i comportamenti delle famiglie) formato da rappresentanti delle più importanti associazioni ambientaliste -WWF, Greenpeace, Legambiente-, un membro del CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti) e un rappresentante del Ministero dell’Ambiente. Mentre Indica (un gruppo di professionisti per lo sviluppo sostenibile) è stato il consulente di Coop nella campagna.
Ad un anno di distanza, è stata fotografata la performance energetica delle 2.500 famiglie con risultati positivi. A confronto i dati rilevati con i questionari iniziali e i report finali. Dalle famiglie arrivano sostanzialmente buone notizie: crescono i consumatori attenti (erano l’89% a inizio campagna, ora salgono al 97%), diminuiscono gli ‘spreconi’ (erano il 10%, scendono al 2%), mentre la quota di consumatori efficienti –non solo attenti ma già virtuosi- rimane sostanzialmente immutata (dall’1% iniziale al 2% di fine campagna).
Ma guardiamo nel dettaglio come sono cambiati le abitudini e gli acquisti delle famiglie.
La maggior parte delle famiglie dimostra una grande attenzione per il risparmio energetico riguardante elettrodomestici (il 95% sostiene di avere tutti gli elettrodomestici in classe A o superiore) e sprechi energetici (il 94% afferma di stare molto attento all’eliminazione degli stand-by e degli sprechi in generale).
Nel campo della mobilità le famiglie nel 47% dei casi affermano di aver ridotto l’uso dell’automobile a favore di mezzi pubblici, bicicletta e passeggiate, ma l’86% del campione dichiara di non essere riuscito ad eliminare un’automobile in famiglia. L’automobile infatti resta il mezzo privilegiato per muoversi delle famiglie di “Risparmia le energie”, nonostante una piccola percentuale l’abbia “abbandonata” per i viaggi a scuola/lavoro (7%), nel tempo libero (10%) e nelle vacanze (5%).
Sul fronte acquisti, le famiglie dichiarano di acquistare più prodotti a marchio ecologico di quanto facessero all’inizio della campagna (23% per la carta igienica) e soprattutto il 19% afferma di bere acqua di rubinetto al posto della minerale, il 73% afferma di preferire i prodotti a km zero o altri prodotti a basso impatto.
Sul versante del risparmio idrico le famiglie si dimostrano molto sensibili nel ridurre gli sprechi (lo afferma il 99%) ed il 10% ha realizzato un sistema per raccogliere l’acqua piovana.
Nel campo dei rifiuti la stragrande maggioranza (97%) effettua la raccolta differenziata, ma la percentuale scende (88%) alla domanda se si fa attenzione durante gli acquisti a prodotti con pochi imballaggi, sfusi, ecc.
“Questa campagna ha dimostrato come l’informazione e la formazione possano cambiare le abitudini delle famiglie e incidere sui comportamenti concreti nella vita di tutti i giorni –spiega Aldo Soldi, presidente Coop-Ancc (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) – E’ l’altra faccia di Copenhagen, se vogliamo estremizzare. A fronte di un vertice mondiale ad oggi sostanzialmente inconcludente dal punto di vista dei risultati, le famiglie del campione hanno investito seriamente sul tema del risparmio energetico ottenendone anche dei vantaggi. Dopo un anno di campagna, il nostro obiettivo è da un lato quello di continuare a dialogare con la community che si è creata e dall’altra contribuire a diffondere le buone pratiche attivate mettendo a disposizione di tutti attraverso la rete l’esperienza fin qui fatta e le concrete indicazioni per risparmiare”.
Coop for Kyoto- L’iniziativa è partita nel 2006 quando Coop ha invitato i fornitori di prodotto a marchio a adottare azioni mirate alla riduzione dei consumi energetici in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra sancite dal Protocollo di Kyoto. Adesione volontaria, creazione di una Linea Guida contenente una serie di possibili interventi sia impiantistici che gestionali. All’inizio erano 99 (prodotti alimentari, plastica, detergenti e prodotti di carta), ma nel corso del 2009 ai 99 iniziali se ne sono aggiunti altri 51 (in prevalenza fornitori di carni e ortofrutta), in totale quindi ad oggi 150 stabilimenti produttivi in tutta Italia.
Nel triennio 2006-2008 l’effetto di Coop for Kyoto è evidente ed è stato misurato: produzioni aumentate (+6,8%), ma le emissioni di anidride carbonica sono calate passando da 641.846 tonnellate a 623.886. Ma se il sistema dei fornitori Coop avesse prodotto le quantità del 2008 mantenendo la stessa efficienza del 2006 le emissioni sarebbero state pari a ben 686.061 tonnellate; ovvero è stata evitata l’emissione di ulteriori 62.175 tonnellate di CO2. Come se 1.000 famiglie avessero rinunciato all’energia elettrica per 30 anni.
In questo triennio i fornitori di prodotto a marchio che si sono maggiormente distinti sono stati Cartiera Lucchese (-11.903 tonnellate di CO2), Grandi Salumifici Italiani (-3.055 tonnellate di CO2) e Orogel (-2.747 tonnellate di CO2). “Abbiamo scelto questa occasione di rendicontazione per premiare i 3 fornitori più virtuosi –conferma Maurizio Zucchi direttore Qualità di Coop Italia- Tutti e tre infatti hanno effettuato interventi significativi nei propri stabilimenti (ndr: si vedano i dettagli nella schede inserite in cartella). Ora ci accingiamo a proseguire nell’attività di sensibilizzazione in particolare ai nuovi fornitori entrati nel corso dell’anno nel progetto. Infatti abbiamo a che fare con fornitori che presentano situazioni non sempre efficienti tanto che le quantità di CO2 emesse da questi stabilimenti per chilogrammo di prodotto realizzato sono aumentate nel corso dell’ultimo triennio (+2,1%), così come sono aumentate le emissioni come valore assoluto (+5,8%). Ci impegneremo quindi per invertire i trend negativi e contestualmente continuare a stimolare e valorizzare i più virtuosi”.