ANIT presenta la “Guida alla sostenibilità in edilizia”
ANIT, l’Associazione nazionale per l’isolamento termico e acustico ha presentato la Guida alla sostenibilità ambientale in edilizia. Il progetto è nato dagli incontri e dal confronto su questi argomenti svolto insieme alle aziende associate, che hanno aderito al gruppo di lavoro sul tema.
La prima parte del libro consente di orientarsi tra i diversi protocolli di sostenibilità affermatisi in Italia e comprenderne i contenuti, il funzionamento e la compatibilità con i requisiti richiesti. La seconda parte è costituita da schede di rispondenza specifica della categoria dei materiali isolanti e dei serramenti ai criteri dei protocolli ITACA e LEED. “L’obiettivo, spiega l’associazione, “è fornire un supporto tecnico sul tema della sostenibilità applicata all’edilizia, da una parte alle aziende produttrici di materiali e sistemi per l’isolamento termico e acustico in edilizia e dall’altra ai professionisti che operano nel settore e applicano i principi dell’edilizia sostenibile”.
Il tema della sostenibilità applicata agli edifici, continua ANIT, “si può valutare da due punti di vista strettamente connessi tra loro. Da una parte infatti è possibile valutare l’impatto che la costruzione e gestione dell’edificio avrà sull’ambiente nella sua interezza, dall’altra è possibile scendere nel dettaglio delle tecnologie che costituiscono l’edificio analizzando l’impatto ambientale delle sue componenti e quindi di ogni suo materiale. I protocolli di valutazione della sostenibilità attualmente disponibili consentono di definire il livello di sostenibilità di un edificio nella sua interezza, risultando un po’ più carenti nella valutazione degli impatti ambientali che i singoli materiali usati in quell’edificio hanno“. La valutazione di sostenibilità di un prodotto, infatti, è complessa, non avviene in maniera scontata per la presenza di una o più caratteristiche “eco”, ma va sempre rapportata a tutti i fattori che interagiscono tra prodotto e ambiente durante il suo ciclo di vita. La questione si complica ulteriormente se si pensa che la valutazione della sostenibilità di un prodotto si riferisce al suo intero ciclo di vita, dalla materia prima alla dismissione del prodotto finito, ovvero “dalla culla alla tomba”, ove si riscontrano impatti ambientali differenti a seconda della fase considerata.
Quando un materiale può definirsi sostenibile? Un materiale “naturale” è automaticamente sostenibile? “La prima grande difficoltà nel rispondere a queste domande è definire cosa si intende per “sostenibile” e quindi stabilire un criterio o una soglia di valori che consenta di valutare univocamente l’impatto che quel prodotto ha sull’ambiente. I fattori che intervengono nella produzione di diverse tipologie di materiali pur appartenenti ad una stessa categoria, sono molteplici e di diversa natura, spesso comparabili a volte addirittura contrastanti, ecco perché risulta semplicistica e scorretta la diretta equazione naturale = sostenibile“.