Home » Idee »Progetti » Greenlies: il lato oscuro dell’economia verde diventa documentario:

Greenlies: il lato oscuro dell’economia verde diventa documentario

gennaio 14, 2013 Idee, Progetti

Green economy, ovvero un modello di business pensato per conciliare la sostenibilità ambientale con lo sviluppo economico e sociale. Una formula che in questi ultimi anni è sembrata davvero, in più occasioni (anche se mai decisive, finora) in grado di sostituire le vecchie logiche produttive. Ma quanto il nostro paese è capace di realizzare progetti di green economy, che siano “puliti” sotto tutti i punti di vista?

È la domanda che si è posto il collettivo SMKVideofactory, giovane gruppo di produzione video che ha deciso di orientare la propria attività indipendente verso l’inchiesta a tematica ambientale. Dopo aver firmato Tomorrow’s Land –  un documentario sull’attività del comitato di resistenza popolare nel villaggio palestinese di At-Tuwani Andrea Mariani, 29 anni, insieme alla coregista Angelica Gentilini, 26, si sta occupando della realizzazione di Greenlies, un reportage che vuole raccontare gli aspetti meno chiari e più contraddittori di alcuni casi italiani di green economy. La produzione è per altro realizzata tramite il crowdfunding, una modalità di finanziamento che da un lato garantisce un’informazione libera da condizionamenti e, dall’altro, in virtù della propria viralità comunicativa, diventa strumento di diffusione di cultura ambientale. Greenews.info ha intervistato i due registi.

D) Come è nata l’idea del progetto?

R) Tutto è nato da un contatto di Angelica Gentilini con alcuni comitati dell’Appennino bolognese che si stavano interessando della realizzazione di un impianto eolico in loco. L’idea iniziale era girare un documentario su questa storia. Dopo un set di tre giorni, a fronte del materiale raccolto, ci siamo resi conti che si poteva condurre un’inchiesta molto più ampia. Da qui abbiamo sviluppato un concept più articolato, che al momento prevede la realizzazione di quattro video, quattro puntate pilota di una serie dedicata ai progetti di energia verde. Il nostro intento non è mettere in discussione il fatto che le nuove produzioni energetiche siano preferibili a quelle tradizionali, ciò che ci interessa è riflettere sulle caratteristiche di queste produzioni e sulle contraddizioni che presentano.

D) Come sono stati scelti i quattro temi?

R) Come primo step abbiamo individuato quali potevano essere gli altri settori che caratterizzano l’energia verde. Successivamente abbiamo avviato una collaborazione con un centro di documentazione di Roma che ci ha aiutato a individuare le aree geografiche specifiche ed emblematiche per trattare una serie di contraddizioni: l’impianto eolico di Camugnano e le centrali geotermiche del Monte Amiata sono i protagonisti dei primi due video, nel corso del 2013 ci dedicheremo alla realizzazione anche dei documentari sui temi solare e biomassa.

D) Quali difficoltà avete incontrato durante la realizzazione?

È ancora presto per dirlo, al momento stiamo raccogliendo le interviste con le comunità locali. Desideriamo raccogliere testimonianze che possano fornire un quadro completo dei pro e contro, per aiutare a formulare un giudizio consapevole. Quando avremo un panorama di testimonianze che giudicheremo sufficientemente eterogeneo, entreremo in contatto con le aziende chiamate in causa. E crediamo che questa sarà la parte più difficile.

D) Quale sarà il passo successivo? Come e dove distribuirete i video?

R) Greenlies per noi è un esperimento. Prima di tutto perché rispetto al passato ci stiamo spostando più verso l’inchiesta e meno verso il documentario. Poi perché vogliamo tentare di realizzare un prodotto che si possa veicolare sia come pillole facilmente fruibili anche tramite internet, sia come lungometraggio, ovviamente riadattando il materiale nei tempi e nei modi del documentario, in modo da veicolarlo nei circuiti tipici del settore, come per esempio nei festival e nelle tournée ad hoc. La sfida per noi sta anche nel capire come soddisfare queste diverse esigenze di fruizione.

D) Quali aspettative avete da questo progetto?

R) Abbiamo avuto la fortuna di ricevere un’ottima accoglienza per Tomorrow’s land: per quanto fosse una produzione dal basso ha avuto un bel riscontro, ha fatto circa 150 tappe in Europa, ha partecipato a festival prestigiosi come il David di Donatello e Al Jazeera Film Festival. Questo successo ci ha permesso di avere un network di followers che già seguono la nostra attività. In più abbiamo riscontrato che, nel settore delle produzioni indipendenti, il tema ambientale è ancora poco trattato e riscuote parecchio interesse. Ci piacerebbe che il nostro lavoro stimoli e spinga altre realtà emergenti come la nostra a muoversi in questo campo.

D) Come vi state autofinanziando?

Noi siamo nati grazie al meccanismo di crowdfunding. Lo sperimentammo con Tomorrow’s land e rispetto ad allora oggi molte più persone lo conoscono, rappresenta veramente una nuove frontiera. Per noi è estremamente importante la coproduzione collettiva, non solo perché offre ai gruppi emergenti l’opportunità di fare cinema in un momento molto difficile per il settore in questo paese. Il crowdfunding offre anche indipendenza, un fattore fondamentale per chi vuole realizzare un’inchiesta. Infine, prendiamo in considerazione alcuni effetti secondari: con il crowdfunding si innescano dei meccanismi virtuosi per cui è possibile condividere un dibattito, scambiare opinioni, ottenendo un valore aggiunto altissimo. Poter discutere, in fase di produzione e montaggio, del proprio film tramite forum online o in occasioni pubbliche legate alla promozione del video permette di approfondire tematiche e risolvere perplessità che sono anche nostre.

D) Qual è la vostra visione della green economy alla luce di questa esperienza?

R) Al momento siamo influenzati dai casi che abbiamo raccontato, la sensazione è che non sempre sia tutto trasparente. Il nostro augurio è che le storie che raccontiamo siano eccezioni e non la norma. È necessario riflettere sul rapporto etica e profitto: quanto questi nuovi processi produttivi sono davvero sposabili con l’esigenza di business? È qui che si annida la contraddizione. Se si mette a punto una strategia a filiera e a grappolo per la produzione di energia su un territorio in maniera chiara e trasparente è la benvenuta, ma se c’è una sovrapproduzione energetica – che non è immagazzinabile nemmeno dalle reti nazionali – viene spontaneo chiedersi perché una grande azienda investa in un’operazione apparentemente antieconomica… Nel caso di Camugnano, perché installare pale eoliche in una zona dove non c’è vento, quando esistono già altre soluzioni energetiche? Pensiamo al caso dell’Amiata: è una delle falde acquifere più grosse del centro Italia. La realizzazione delle centrali geotermiche sta inquinando l’acqua. Abbiamo ripreso le fontane pubbliche su cui sono appesi i cartelli “acqua non potabile”. C’è qualcosa che non va…A nostro avviso, la mancanza di un piano strategico chiaro in questo ambito provoca una disorganizzazione che consente dei coni d’ombra. Una buonissima occasione, se gestita nel modo sbagliato, rischia di diventare un boomerang: nessuno ha il coraggio di dichiarare che una centrale a carbone sia meglio di una ad energia eolica, ma dipende come quest’ultima è stata realizzata. Senza contare il fatto che una sovrabbondanza di produzione energetica comporta anche una serie di impatti secondari sull’ambiente e sulla salute delle persone.

Daniela Falchero

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live

PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende