Marchi di qualità, biocombustibili, emissioni e ancora PAC. Le anticipazioni 2013 dall’Europa
“La forza della produzione agricola europea risiede nella sua diversità, nel know-how degli agricoltori, nel suolo e nei territori di produzione. Gli agricoltori, che sono sotto la pressione della crisi economica e della concorrenza globale, hanno bisogno di strumenti per comunicare meglio la qualità dei loro prodotti ai consumatori“. Il Commissario Europeo Dacian Cioloş ha così commentato l’entrata in vigore del “Nuovo quadro per i sistemi di qualità in agricoltura”.
I lavori delle Istituzioni europee sono infatti ripresi e, dopo la pausa natalizia, la prima novità arriva dal Consiglio UE, che ha formalmente adottato il Regolamento sui regimi di qualità dei prodotti agricoli ed alimentari. Sulla base della proposta presentata dalla Commissione Europea nel 2010, il testo è un compromesso molto equilibrato tra la posizione dei tre organismi UE: Consiglio, Parlamento e Commissione. Il nuovo documento abrogherà la normativa precedente, i Regolamenti CE 509 e 510 del 2006, delineando un regime semplificato, ovvero mettendo i diversi sistemi di qualità sotto un unico strumento giuridico.
Le nuove norme – in attesa che si sblocchi la riforma della PAC – sono tese a incoraggiare la diversificazione della produzione agricola, proteggere i nomi dei prodotti da abusi e imitazioni e aiutare i consumatori a ricevere informazioni sulle caratteristiche del prodotto e le modalità di produzione. Gli elementi chiave della nuova disciplina sono una maggiore coerenza e chiarezza dei regimi di qualità dell’UE, un rafforzamento delle esistenti denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette (DOP e IGP) e la revisione delle specialità tradizionali garantite (STG). Per quanto riguarda i “marchi d’area” DOP e IGP, si prevede anche la possibilità di indicare in etichetta la rappresentazione della zona geografica di origine e il testo, una grafica o un simbolo.
La maggiore novità del Regolamento è, però, rappresentata dalle cosiddette “Indicazioni facoltative di qualità”, per esempio “prodotto di montagna“. La Commissione avrà la facoltà di riservare nuovi termini e di modificare le condizioni di utilizzo di quelli esistenti, mediante atti delegati. Il testo chiarisce poi l’obbligo del “controllo ex ufficio”. Gli Stati membri dovranno cioè mettere in atto, sul proprio territorio, le necessarie azioni amministrative e giuridiche per prevenire o fermare l’uso improprio delle indicazioni geografiche. Infine, il nuovo Regolamento chiede alla Commissione di presentare una relazione al Parlamento Europeo e al Consiglio, entro il 4 gennaio 2014, sulla vendita diretta e lo schema di etichettatura, per aiutare i produttori nella commercializzazione dei prodotti a livello locale.
La seconda novità europea di rilievo del nuovo anno riguarda, invece, la ricerca nel campo dei biofuel. È, infatti, nato ITAKA (Initiative Towards sustAinable Kerosene for Aviation), un progetto per la produzione di biocombustibili sostenibili da destinare al comparto aereo. Con la collaborazione dell’industria aerospaziale europea, l’obiettivo del progetto, il primo nel suo genere, è quello di sostenere lo sviluppo dei biofuel per il trasporto aereo in modo che sia maggiormente sostenibile dal punto di vista economico, sociale e naturalmente ambientale, migliorando, inoltre, la disponibilità della tecnologia e delle infrastrutture esistenti. ITAKA sarà finanziato dall’UE con 10 milioni di euro, provenienti dal Settimo Programma Quadro, che daranno il via a collaborazioni tra società private e centri di ricerca. I prodotti saranno poi testati nei sistemi logistici esistenti e durante le operazioni di volo nei cieli d’Europa.
È previsto poi il collegamento tra domanda e offerta, attraverso l’incoraggiamento di relazioni tra coltivatori, produttori di carburanti, distributori e compagnie aeree. La Commissione ha, non a caso, affermato che ITAKA è nato proprio con lo scopo di coinvolgere le principali parti interessate e di fare un primo passo significativo nella creazione di una rete europea per il carburante sostenibile nel settore dell’aviazione. Nello specifico, ITAKA ha individuato, come materie prime, l’olio di camelina e l’olio da cucina (UCO). Per quanto riguarda il primo, nei tre anni di durata del progetto, le parti coinvolte si occuperanno di analizzare la produzione e l’uso della camelina – un vegetale utilizzato anticamente nell’alimentazione e detto anche “falso lino” – come materia prima per i biocarburanti rispetto al suo contributo nel mercato alimentare e in quello dei mangimi. Valutando, inoltre, il potenziale impatto sul cambiamento indiretto di destinazione dei terreni (Indirect land use change impacts of biofuels). L’olio da cucina, invece, verrà lavorato per ottenere un bio-kerosene capace di ridurre di almeno 60% le emissioni di gas a effetto serra rispetto al JET A1, di origine fossile. ITAKA contribuirà, infatti, a raggiungere l’obiettivo dell’iniziativa “European Advanced Biofuels Flight path” che mira alla produzione di due milioni di tonnellate di carburante rinnovabile da utilizzare da parte dei vettori aerei ogni anno entro il 2020. La ricerca si concentrerà, infine, sulle implicazioni economiche, sociali e regolamentari dell’utilizzo dei biofuel nel settore dell’aviazione su larga scala. La conoscenza generata avrà lo scopo di individuare e affrontare gli ostacoli all’innovazione e alla distribuzione commerciale.
Restando ancora in tema di emissioni, dal 31 dicembre 2012 è entrata in vigore, su tutto il territorio UE, la “norma Euro VI“. Si tratta di una nuova legislazione europea che limiterà dell’80% le emissioni di ossidi di azoto e del 66% quelle di particolato nei nuovi modelli di autobus e camion. Salute dei cittadini e tutela ambientale gli obiettivi principali del recente dettato normativo, ma anche un forte impatto sull’industria. Il documento introduce, infatti, test e regole armonizzate su scala mondiale, che dovrebbero rappresentare la spinta alle esportazioni dell’industria automobilistica europea, come sottolineato dal Vicepresidente della Commissione UE e Commissario all’Industria, Antonio Tajani.
La legislazione dell’UE relativa ai veicoli a motore è ora, per altro, più semplice e diventa operativa più velocemente: i Regolamenti hanno, infatti, rimpiazzato le Direttive eliminando così i tempi richiesti per il loro recepimento. Tuttavia, nel settore dei trasporti un nodo fondamentale dovrà essere al più presto discusso: i nuovi limiti alle emissioni di CO2 delle automobili. Un tema che però non compare tra quelli che verranno discussi dal Parlamento Europeo nella prima Sessione Plenaria del 2013, in programma dal 14 al 17 gennaio. In quella occasione gli Eurodeputati si occuperanno, infatti, principalmente di pesca. Voteranno il Piano pluriennale per gli stock di merluzzo bianco del Mar Baltico e discuteranno, dello sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel Mar Mediterraneo.
Il 23 e 24 gennaio la Commissione Agricoltura del Parlamento, voterà, invece, l’attesissima e controversa riforma della Politica Agricola Comune (PAC), con gli emendamenti “migliorativi” apportatati alla proposta della Commissione: greening e 30% di aiuti diretti legati al primo pilastro della PAC.
Beatrice Credi