“Vengo via con te”, la storia dei beagle scampati alla vivisezione ora è un libro
“Quella di Green Hill è una bella favola che speriamo abbia davvero un lieto fine. Per il momento i risultati raggiunti sono molto soddisfacenti: i cani e le cucciolate nate in queste settimane sono liberi e affidati a mani premurose, lontano dalle gabbie e dai tavoli delle sperimentazioni che li avrebbero condannati ad una vita peggiore della morte”.
Questa frase apre la premessa del presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, al libro fotografico “Vengo via con te. La felicità oltre la collina di Green Hill“, che illustra la nuova vita dei tantissimi beagle liberati questa estate dal canile lager di Montichiari e affidati a tante famiglie che, nonostante le difficoltà quotidiane e la crisi economica in corso, si sono mobilitate per far valere le ragioni del vivere civile e del benessere animale.
Certo, questa storia non è finita: c’è una vicenda legale ancora completamente aperta e che vedrà Legambiente contrapposta a una grande multinazionale americana, ci sono migliaia di cani di cui prendersi cura, ci sono centinaia di famiglie affidatarie che vanno seguite e con le quali è stato stabilito un forte legame, c’è l’opinione pubblica che va tenuta informata e sensibilizzata. Eppure, questo libro, con le bellissime immagini dei cani coccolati dai loro nuovi amici, impegnati – finalmente – a rosicchiare oggetti o far capriole su un prato, testimonia il buon esito di una vicenda che ha visto Legambiente protagonista in difesa del più fedele amico dell’uomo, con la difficile missione di organizzare in tempi brevissimi la liberazione dal canile e la sistemazione migliore per oltre 2600 cagnolini destinati, nella migliore delle ipotesi, a vivere in gabbia, nel chiuso di un capannone di cemento, e nella peggiore (e più diffusa) a sperimentare sulla loro pelle gli effetti dell’orribile pratica della vivisezione.
“L’esperienza vissuta questa estate – ha dichiarato Nino Morabito, responsabile nazionale fauna e benessere animale di Legambiente, alla presentazione romana del libro – è stata tanto bella quanto faticosa, emozionante e coinvolgente. Ha mobilitato tantissimi volontari: esperti cinofili, semplici amanti dei cani, veterinari e tante persone di tutte le età che grazie al loro aiuto, ci hanno permesso di visitare, curare e affidare tutti i cani liberati e avviati a nuova vita. E come ogni favola che si rispetti, oltre ad un primo bellissimo lieto fine, questa storia ci ha insegnato alcune cose fondamentali, tra cui il fatto che la legge italiana vieta ogni forma di maltrattamento sugli animali e sta a tutti noi essere vigili per aumentare una vera cultura di rispetto per gli animali”.
Per Legambiente, inoltre, l’obbligo della sperimentazione animale ancora oggi imposto per legge per i farmaci, non solo produce sofferenza su altri esseri viventi ma rappresenta anche uno dei principali freni all’innovazione scientifica: quello che è stato definito il “miglior metodo” nella ricerca preclinica è stato infatti codificato quasi 200 anni fa, quando la tecnologia offriva ben altre condizioni e opportunità. Per questo Legambiente è impegnata a chiedere al Parlamento Europeo e al Parlamento Italiano di abolire l’anacronistico e generico obbligo di legge sulla sperimentazione animale in ogni ambito o settore.