La campagna “SalvaItalia” arriva al Parco del Vesuvio
Una terra difficile e piena di contrasti: da una parte la bellezza del Vesuvio, dall’altra la mano della camorra per anni presente in questi luoghi. Ma Ottaviano, città in provincia di Napoli, ha saputo reagire riappropriandosi della bellezza del proprio territorio. Simbolo di questa rinascita è il Palazzo Mediceo, bene confiscato alla mafia, da tre anni sede del Parco Nazionale del Vesuvio.
Ed è proprio qui che Legambiente con la sua campagna nazionale “SalvaItalia” ha voluto continuare questo cammino di rinascita, realizzando due aule per l’educazione ambientale ed un capanno per il birdwatching, l’attività di osservazione degli uccelli selvatici nel loro habitat naturale, realizzato in collaborazione con la Fondazione Telecom Italia. La nuova area, accessibile anche ai disabili, è il risultato della campagna del Cigno Verde dedicata alle aree del nostro Paese penalizzate da fenomeni di degrado ambientale e sociale. Un progetto che consentirà di avere uno spazio idoneo per l’educazione ambientale di ragazzi e adulti, favorendo l’affluenza e l’accessibilità al Parco.
La nuova area è stata inaugurata l’8 novembre a Ottaviano. Tra i presenti Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio nazionale ambiente e legalità di Legambiente, Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, Antonio Musolino, prefetto di Napoli, Ugo Leone e Rino Esposito, rispettivamente presidente e direttore del Parco Nazionale del Vesuvio, Rosalba Beneventano, sorella di Mimmo Beneventano e presidente della Fondazione a lui dedicata, Lorenzo Clemente, presidente associazione familiari vittime innocenti criminalità organizzata, Pasquale Raia, responsabile aree protette Legambiente Campania e Antonio Nicoletti, responsabile aree protette Legambiente Nazionale.
“SalvaItalia – spiega Enrico Fontana di Legambiente – dimostra come l’impegno verso le comunità locali si possa tradurre in un riscatto sociale e di vittoria della legalità e dell’ambiente. La bellezza del territorio vesuviano e del suo parco consentono di avvicinare più facilmente giovani e famiglie alle tematiche ambientali e riflettere sul tema della legalità, proprio passeggiando in quella che è un tempo è stata la casa di un clan camorristico, ed ora è invece sede del Parco”.
La giornata inaugurale è stata anche l’occasione per riflettere sull’importanza della cultura della legalità, di cui per anni si sono fatti portavoce Mimmo Beneventano e Pasquale Cappuccio, consiglieri comunali della città campana, alla fine degli anni settanta, impegnati nella lotta alla camorra e alle sue infiltrazioni. Ritenuti due persone scomode, sono stati entrambi uccisi in un agguato camorristico. Il 13 settembre 1978 Cappuccio veniva freddato mentre tornava a casa. Due anni dopo, il 7 novembre 1980, Beneventano venne ucciso barbaramente sull’uscio di casa.
Ma il loro ricordo e il loro impegno rimangono vivi nella memoria della gente locale. E Legambiente ha deciso di rendergli omaggio inaugurando i progetti di “SalvaItalia”, proprio in concomitanza all’anniversario della morte di Beneventano e dedicando le due aule didattiche ai consiglieri comunali, uccisi dalla camorra. Il messaggio che ha voluto lanciare oggi l’associazione ambientalista è che il riscatto ambientale e sociale non è un’impresa impossibile. E Ottaviano ne è la prova.
Le tappe della rinascita della città campana sono state ripercorse anche attraverso i “Sentieri e gli orti della legalità”. E’ stata, infatti, organizzata una visita guidata ai “Sentieri della legalità”, una passeggiata per conoscere i beni confiscati alla criminalità organizzata e restituiti alla collettività. Primo fra tutti il Palazzo Mediceo, che per anni è stato la residenza del boss Raffaele Cutulo e il quartier generale della camorra. Nell’antico palazzo è stata presentata la mostra foto-illustrata “30 anni” dedicata a Mimmo Beneventano e la mostra “L’alfabeto dei diritti”, a cura della coop.sociale Ottavia. Inoltre una delegazione di bambini delle scuole elementari, insieme ai volontari di Legambiente, ha curato la messa a dimora di essenze vegetali negli “Orti di legalità” e negli spazi aperti del “Parco della Memoria e dell’impegno civile”.