Fiabe ai bimbi, VIA ai grandi. La Commissione UE apre una consultazione sullo sviluppo sostenibile
I tempi cambiano, e con questi anche la legislazione UE. La Direttiva sulla valutazione dell’impatto ambientale dei progetti edilizi (VIA) ha contribuito a garantire, negli ultimi 25 anni, l’integrazione delle tematiche ambientali nel processo decisionale previsto prima che l’autorità competente dello Stato membro decida in merito all’approvazione dei progetti. Ciò ne ha migliorato la sostenibilità, responsabilizzando al contempo i cittadini e garantendo loro di essere informati (e talvolta consultati) prima che le decisioni vengano adottate. La Direttiva è stata più volte modificata ma, a seguito di una recente consultazione delle parti interessate, la Commissione Europea ha deciso che è giunto il momento di procedere a una revisione globale per colmare alcune lacune, in particolare per quanto riguarda la qualità del processo di valutazione.
Lo scopo dell’esecutivo di Bruxelles è quello di alleggerire gli oneri amministrativi, rendendo più facile la valutazione del potenziale impatto dei grandi progetti, senza però indebolire le tutele ambientali, i cui livelli – pare – verranno rafforzati. Il processo di valutazione dovrà “guardare al futuro”: si terrà cioè conto delle sfide emergenti per l’UE, in settori quali l’efficienza delle risorse, i cambiamenti climatici, la biodiversità e la prevenzione delle catastrofi. Ma i cambiamenti introdotti consentiranno alle aziende di godere di un quadro normativo più armonizzato.
In primo luogo la Commissione rivedrà la procedura per stabilire se occorre una valutazione ambientale. Solo i progetti con ripercussioni ambientali significative saranno soggetti a controlli approfonditi. Quelli di “portata limitata” dovrebbero essere approvati più rapidamente e a costi ridotti, lasciando più tempo alle autorità per valutare gli altri. Al centro della riforma c’è poi il rafforzamento delle regole per garantire un miglioramento del processo decisionale e per evitare danni all’ambiente. Gli impatti legati a proposte alternative dovranno essere soggetti a un esame più sistematico e le autorità competenti dovranno motivare le proprie decisioni con maggiore chiarezza. Al fine poi di razionalizzare le varie fasi della procedura di VIA, si prevede l’introduzione di scadenze e di un nuovo meccanismo che agevoli la procedura qualora siano richieste più valutazioni e siano coinvolte più autorità. Le azioni proposte dovranno ora essere prese in esame dal Parlamento Europeo e dal Consiglio per poi essere integrate nel diritto dell’UE.
Lo scorrere del tempo, però, non spinge solo a riformare gli strumenti legislativi dell’UE, ma anche ad adeguare alle nuove tecnologie i mezzi di sensibilizzazione rivolti ai cittadini. È il caso dell’educazione ambientale per i più piccoli che da oggi vede la nascita di una fiaba speciale. “Zoe va controcorrente” è, infatti, il titolo di un racconto digitale interattivo, fortemente voluto dalla Commissione Europea, per i bambini dai 7 agli 11 anni. I protagonisti della storia sono due curiosi ragazzini, Pedro e Zoe, che scoprono l’importanza dell’acqua nella società sotto la guida del saggio Federico I Principe Ranocchio. Zoe, passando attraverso il rubinetto di una vasca da bagno, finisce in un acquitrino inquinato, qui incontra Pedro e il Principe che mette in guardia i bambini dalle conseguenze dell’inquinamento di questa preziosa risorsa e mostra loro come evitarlo. Divertenti animazioni ed elementi interattivi si alternano a parti più serie, a valenza educativa, in cui i bambini approfondiscono le proprie conoscenze sul ciclo idrologico e sul trattamento delle acque.La versione online del racconto è, inoltre,corredata di note didattiche per promuovere attività progettuali in classe con gli insegnanti. Esiste anche una versione per smartphone e tablet scaricabile gratuitamente per dispositive sia Apple che Android. Sia l’app che la versione online del racconto sono disponibili in inglese, francese, tedesco, spagnolo, italiano e polacco.
L’elaborazione di questi strumenti rientra in una serie di iniziative sul tema dell’acqua. A metà novembre la Commissione presenterà, infatti, un Piano per la salvaguardia delle risorse idriche europee, con l’intento di orientare i futuri sviluppi della politica UE in questo campo da qui fino al 2020 e di perfezionare la legislazione esistente colmandone le eventuali lacune.
LA Commissione Europea è infine impegnata, per quanto riguarda i temi ambientali, su fronti internazionali. Dopo il controverso vertice mondiale delle Nazioni Unite “Rio+20” tenutosi a Rio de Janeiro nel giugno del 2012, per garantire il seguito della conferenza, l’Esecutivo di Bruxelles ha deciso di aprire online, fino al 15 gennaio 2013, una consultazione pubblica, per raccogliere idee e pareri sul tema dello Sviluppo Sostenibile e sviluppare così azioni mirate e misure concrete. Possono partecipare tutti dando il proprio parere: cittadini, organizzazioni, pubbliche amministrazioni, imprese, associazioni.
Con questa iniziativa la Commissione intende collezionare informazioni sulla base di cinque temi principali. Il primo, pone l’accento sulle politiche per un’economia verde inclusiva come motore dello Sviluppo Sostenibile nell’Unione europea e nel mondo. Il secondo, ha l’obiettivo di stabilire i settori di azione prioritari di queste politiche, dalla lotta alla povertà, all’agricoltura, all’uso dell’acqua e di un’energia pulita. Altro pilastro del sondaggio online è la definizione di obiettivi concreti legati alla sostenibilità e le modalità per monitorare i progressi compiuti nel raggiungerli. Senza dimenticare le opzioni per una strategia efficace di finanziamento che incoraggi gli investimenti in questo campo anche attraverso l’impiego di risorse già esistenti. Infine, la consultazione intende interrogare i cittadini dell’Unione Europea circa il rafforzamento del quadro istituzionale legato allo Sviluppo Sostenibile, sia nel contesto del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) sia in quello del Forum politico ad alto livello (HLPF). Lo scopo è quello di migliorare la partecipazione dei soggetti interessati. ”Rio+20 – ha, infatti, spiegato il Commissario UE all’ambiente, Janez Potocnik – ha solo dato l’impulso, ora spetta a noi far diventare realtà lo sviluppo sostenibile. Vogliamo invitare tutti a partecipare al dibattito sulle misure che devono essere adottate”.
I risultati del maxisondaggio via web saranno poi inclusi in una Comunicazione, prevista per il primo trimestre 2013, nella quale la Commissione UE farà il punto su Rio+20. L’iniziativa della Commissione va dunque di pari passo con le Conclusioni adottate durante l’ultimo Consiglio Ambiente UE. Nel quale la Presidenza ha riconosciuto (si tratta della prima posizione ufficiale da parte del Consiglio circa i risultati della Conferenza), che Rio+20 costituisce una solida base su cui lavorare nel campo dello Sviluppo sostenibile.
Beatrice Credi