L’UE presenta il “Pacchetto sull’efficienza” per razionalizzare i consumi
Mentre le trattative a Copenhagen sembrano stagnare il pacchetto sull’efficienza varato dall’Unione Europea (in vigore dal 2010), rinnova le speranze su una leadership ambientale da parte del vecchio continente.
Frutto dell’accordo raggiunto dal Consiglio e dal Parlamento Europeo, il documento stabilisce norme per razionalizzare i consumi domestici permettendo ai consumatori di fare scelte oculate e sostenibili grazie ad una etichettatura più chiara.
Con la nuova direttiva, tutti gli edifici realizzati dopo il 2020 dovranno rispettare gli standard energetici attraverso un decremento dei consumi di energia e il massiccio ricorso alle fonti rinnovabili. Attualmente, infatti, abitazioni e uffici sono responsabili del 40% del consumo energetico totale dell’Unione. Il settore pubblico dovrà dare il buon esempio rispettando i parametri già entro la fine del 2018.
Per quanto riguarda l’etichettatura energetica, si amplierà il campo di applicazione di quella precedente. Verde scuro e A continueranno ad essere le categorie più alte, ma, nell’auspicabile eventualità in cui la maggior parte dei prodotti sul mercato rientrasse già nelle classi più elevate, saranno introdotti fino a tre ulteriori gradi ( A+, A++ e A+++). In futuro l’etichetta sarà apposta non solo sui beni che consumano energia ma anche su qualsiasi prodotto che abbia, anche indirettamente, un impatto significativo sui risparmi energetici, ad esempio le finestre. Anche qui il settore pubblico dovrebbe essere il primo ad acquistare solo prodotti appartenenti alla classe con il migliore rendimento.
La terza parte del pacchetto, già formalmente approvata, è infine costituita da un regolamento sull’etichettatura dei pneumatici in relazione al consumo di carburante, l’aderenza sul bagnato e i livelli di rumorosità, in vigore a partire da novembre 2012. L’etichetta indicherà l’efficienza in termini di consumo su una scala da A (la migliore) a G (la peggiore) e le informazioni sull’impatto acustico con l’indicazione dei decibel. Questi dati compariranno su tutti i materiali pubblicitari e informativi presenti anche nei siti web dei produttori di gomme delle classi interessate (C1, C2 e C3, rispettivamente per auto, veicoli commerciali, rimorchi). Esonerati dall’obbligo di informazione i fabbricanti. La normativa infatti si riferisce ai prodotti proposti agli utenti finali vincolando dunque soltanto i distributori. Inoltre, entro giugno 2012 la Commissione si impegna a rendere disponibili sul suo sito Internet ec.europa.eu, (in particolare per le organizzazioni di consumatori e i fabbricanti di pneumatici) le informazioni esplicative relative a ciascuna delle voci.