Slow Food: il cibo è il primo motore del cambiamento
“Il cibo è il primo motore per avviare il cambiamento ecosostenibile e l’agricoltura deve segnare il passo nel passaggio dalle produzioni a energia legata al petrolio verso quelle rinnovabili, il solare in particolare”. A dirlo, il presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese presso l’enoteca regionale Palatium di Roma in un evento promosso con l’Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura nel Lazio) e lo chef Umberto Vezzoli .
Slow Food ha voluto celebrare la coincidenza del Terra Madre Day e del proprio 20° anniversario con il vertice sul clima di Copenaghen. Le aspettative dell’associazione “per il sostegno del reddito del mestiere di agricoltore e per lo sviluppo di una produzione primaria eco-sostenibile” ha dichiarato Burdese, sono infatti molto alte.
Intanto il Terra Madre Day ha registrato un grande successo, con 1.005 iniziative ufficiali, incentrate sul tema del potere della conoscenza, su tutto il territorio nazionale e in 150 Paesi nel mondo, a cui si aggiungono quelle spontanee delle 2000 “comunità del cibo” legate all’associazione braidese. Di particolare rilevanza a livello internazionale il Seminario sul Cibo Globale e sullo Stato delle Terre, organizzato dal Convivium di Sognefjordare, in Norvegia, e la Giornata Slow Food per l’informazione tenutasi in India.
Un’internazionalità che porta alla mente le parole con cui Carlo Petrini chiude il suo nuovo libro sul fenomeno Terra Madre: “Noi di Terra Madre siamo più “global” di tutti, perché siamo ben consapevoli di essere parte viva, attiva, creativa di quel globo meraviglioso che è la nostra madre Terra.”
Ilaria Burgassi