Icea lancia al Sana la prima App per testare i prodotti “bio”
Le application sbarcano anche nel mondo della certificazione bio. Icea, Istituto Certificazione Etica e Ambientale, ha presentato la sua al Sana di Bologna, il salone del vivere naturale in programma fino all’11 settembre. L’ICEA Check, il programma che permette a chiunque di valutare il grado di “naturalità” di un prodotto alimentare o cosmetico (nato due anni fa, conta finora 5000 download e altrettanti utilizzi online), sarà disponibile gratuitamente, nei prossimi giorni, anche nella versione App-smartphone. Al momento la potranno scaricare i possessori di iPhone e iPad (direttamente da iTunes o dal sito icea.info), ma presto sarà disponibile anche per i sistemi operativi Android.
Un buon indicatore di quanto un alimento industriale sia vicino ai requisiti della certificazione bio è il suo contenuto in additivi, come conservanti, coloranti e aromi. Tra le centinaia che la legge autorizza nella produzione degli alimenti e che l’autorità europea tiene sotto costante osservazione, il severo regolamento della produzione biologica ne ammette solo poche decine, quelli strettamente indispensabili. ICEA Check è semplice e rigoroso al tempo stesso: l’App e il programma aiutano a riconoscere gli additivi e a valutare il “carattere biologico” di un alimento. Inserendo negli appositi spazi il nome degli additivi alimentari contenuti nel prodotto acquistato (acido citrico, pectina, ecc), ICEA Check li divide, in “buoni” e “cattivi”. I “buoni”, visualizzati in verde, sono ammessi dal Reg. CE 834/07 per la produzione biologica. Tutti gli altri, evidenziati in rosso, pur essendo a norma di legge, vengono evitati dalle aziende più sensibili ai bisogni dei consumatori. L’applicazione smartphone permette di fare velocemente queste verifiche anche all’interno del punto vendita, al momento dell’acquisto.
Stesso discorso per i cosmetici, dove sono verificabili tutti i singoli componenti: ICEA Check riconosce ognuna delle quasi 9.000 sostanze (è già previsto un aggiornamento che arriverà a censire fino a 20.000 sostanze), in costante aggiornamento, registrate nell’Inventario europeo degli ingredienti utilizzabili dall’industria cosmetica (Inci). Per facilitare l’inserimento ed evitare errori di trascrizione è il programma stesso a suggerire i nomi degli ingredienti corrispondenti alle prime lettere digitate. Anche in questo caso quando si dà il via al processo di valutazione, ICEA Check divide gli ingredienti inseriti in “buoni” e “cattivi”. I “buoni”, in verde, sono quelli eco e dermocompatibili, i meno impattanti sull’ambiente e meno tossici, che non producono effetti indesiderati sul corpo umano. Fanno cioè parte delle circa 3.500 sostanze ammesse dai criteri della certificazione bio-ecocosmetica. Tutti gli altri, evidenziati in rosso, sono quelli che, pur essendo a norma di legge, non sono utilizzati dalle aziende più sensibili alla salute dell’ambiente e dei consumatori (petrolio, petrolati, parabeni ecc.).