12 luglio: L’Oréal porta i dipendenti per strada
“Chi sono quei ragazzi col cappellino giallo sotto la nostra redazione? E la signora vestita di rosa?”, mi chiede il direttore. I primi sono dipendenti della L’Oreal e la seconda è la loro direttrice del personale. Oggi un dipendente su due di L’Oréal Italia non è andato al lavoro, perché il 12 luglio è la giornata che la multinazionale francese ha scelto di dedicare alle attività di volontariato: i manager, gli impiegati e i lavoratori della linea produttiva che lo vogliono, possono partecipare a una delle iniziative per contribuire al benessere della comunità in cui lavorano. Tra le quali la pulizia di parchi, piazze e aree protette, in collaborazione con Legambiente.
“Nel 2009 – spiega Filippo De Caterina, Direttore della Comunicazione Istituzionale, da noi contattato – abbiamo festeggiato, in tutto il mondo, i 100 anni dalla fondazione dell’azienda con una serie di iniziative. Dopo quell’esperienza, il direttore generale del gruppo ha pensato di dedicare ogni anno quella giornata ad attività che mettessero in primo piano i nostri valori. L’Oréal crede molto nel dovere di buona cittadinanza nei confronti delle comunità in cui si trovano le nostre sedi”. Che in Italia sono tre: uffici a Milano e Torino, e uno stabilimento a Settimo Torinese.
Così, dall’anno scorso, è nata la collaborazione con Legambiente, per una specie di “Puliamo il mondo” in piccolo: “Quest’anno ci stiamo dedicando a pulire la zona dei Murazzi a Torino, il parco dell’ex ospedale psichiatrico di Milano e l’area dei Molini di Gurone a Varese”, continua De Caterina, che mentre ci parla è impegnato nell’impacchettamento dei cibi al magazzino milanese del Banco Alimentare, la seconda delle attività proposte per la giornata di oggi. A cui si aggiungono altre iniziative per il decoro dei monumenti, in collaborazione con il Fai: “Oggi saremo anche al Castello di Masino, in provincia di Torino, e a Villa della Porta Bozzolo, vicino a Varese. L’anno scorso abbiamo ripulito e ritinteggiato una parte della Villa Panza di Biumo, sempre a Varese”.
In tutto sono circa 300, quasi il 50%, i dipendenti L’Oréal che oggi hanno lasciato scrivanie e linee produttive per lavorare, fianco a fianco, a progetti di pubblica utilità: “I nostri collaboratori sono entusiasti delle iniziative, comprendono benissimo il valore della buona cittadinanza nei confronti delle comunità. Hanno tutti apprezzato la possibilità di lavorare fianco a fianco con colleghi di altre funzioni o altri livelli per raggiungere risultati importanti e condivisi. Un’esperienza che senza dubbio contribuisce anche a creare gruppi di lavoro più coesi”.
Ma l’impegno per la sostenibilità del colosso mondiale della cosmesi, presente in 130 paesi con un fatturato di 20,34 miliardi di euro nel 2011, non si ferma alla pulizia di monumenti e spazi pubblici. Il gruppo, nel 2005, si è assunto l’impegno di dimezzare, entro il 2015, le emissioni di gas serra, il consumo d’acqua e i rifiuti generati per unità di prodotto finito. Il processo, che porterà a una riqualificazione anche delle sedi italiane, sta andando avanti e, assicura il Direttore Comunicazione, “siamo già al 70% del cammino”. Esempio virtuoso di questa strategia è lo stabilimento di Settimo Torinese, che si avvia a diventare il “primo impianto industriale di grosse dimensioni a emissioni zero”. Già a novembre 2011, continua De Caterina, “l’edificio ha ridotto del 35% le proprie emissioni grazie all’allacciamento alla rete di teleriscaldamento e teleraffrescamento del Comune di Settimo”. Entro la fine del prossimo anno, in collaborazione con la Energy Saving Company municipalizzata Pianeta, saranno realizzati due impianti per produrre energia rinnovabile: uno solare termodinamico, su un innovativo brevetto del CNR, e uno alimentato a biomasse locali. La combinazione di queste tre fonti energetiche garantirà, spiega l’azienda, “energia verde all’impianto senza interruzioni, anche la notte e in giornate in assenza di sole. Inoltre, l’autonomia dai combustibili fossili consentirà allo stabilimento di pianificare al meglio le proprie risorse e aumentare la produttività. Nel complesso, l’impatto ambientale positivo in favore della comunità locale e del territorio ‐ stimabile in termini di ‘mancata emissione in atmosfera’ ‐ è pari a 7.800 tonnellate/anno in meno di CO2”, spiega L’Oréal. Un risultato significativo, se si considera che lo stabilimento, attivo da oltre cinquant’anni, è il più importante del gruppo, con 400 dipendenti e circa 300 milioni di pezzi prodotti all’anno tra shampoo, balsamo e polveri cosmetiche. Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini l’ ha definito “uno dei casi più interessanti di investimento in buone pratiche industriali e ambientali, simbolo della green economy, che ormai è economy a tutti gli effetti”.
Veronica Ulivieri