Expo 2015, Milano accelera su ambiente e agricoltura
Definizione di un piano straordinario per l’igiene del suolo, lo smaltimento dei rifiuti, la costruzione di nuovi percorsi di mobilità dolce, il miglioramento della qualità urbana della città con lo sviluppo delle vie fluviali (Darsena e Navigli) e rurale: sono le azioni ”ambientali” di “Milano Expo 2015 City Operations”, il cui master program è stato approvato all’unanimità venerdì 15 giugno dalla giunta comunale. Una visione sostenibile (finalmente?) dell’evento a cui si affiancano la creazione degli Orti Urbani e il recupero delle Cascine milanesi.
La valorizzazione agricola di piccole porzioni di territorio, la riqualificazione paesaggistico-ambientale degli spazi aperti del Comune di Milano e gli interventi di miglioramento fondiario, insieme al progetto di valorizzazione delle eccellenze agricole (il recupero delle Cascine, appunto, come punti di informazione, ospitalità e esposizione durante Expo) sono i punti cardine del programma voluto dalla nuova Amministrazione. Le cascine di Milano potranno, in questo modo, non solo consolidare una loro autonoma attività di coltivazione, ma divenire il terminale, verso il cuore della metropoli, delle molteplici forme che un’agricoltura di prossimità può oggi offrire: spazi per la vendita di prodotti ortofrutticoli; orti urbani e vivai; agenzie per l’inserimento nel mercato del lavoro rurale; luoghi di formazione e studio sull’agricoltura biologica e biodinamica; momenti di gioco e educazione alla biodiversità vegetale e animale per i bambini e gli alunni degli asili e delle scuole materne; spazi per una ristorazione di qualità che recuperi non solo le culture tradizionali dell’alimentazione.
L’atteso piano di riqualificazione della Darsena di Milano e dell’area contigua è invece il fiore all’occhiello del più generale progetto delle Vie d’Acqua, il complesso di interventi di valorizzazione paesaggistica e ambientale degli spazi aperti nella cintura Ovest della città, dei Navigli e della rete irrigua che Expo 2015 lascerà in eredità a Milano e alla Lombardia.
Undici azioni “obbligatorie” e sette “qualificanti e strategiche” saranno il piano d’azione anticipato dal sindaco Pisapia. Si tratta di uno strumento di pianificazione integrata che passerà subito (visti i ritardi) alla fase operativa in quanto strumento principale del coordinamento dei progetti e delle attività che Milano intende realizzare per offrire un’immagine della città coerente con la visione dell’amministrazione: attrattiva per i turisti, efficiente nei servizi, vicina ai cittadini e capace di porre le basi per massimizzare i benefici derivanti dall’eredità di Expo 2015. “Milano si prepara a Expo 2015 e il progetto City Operations testimonia l’impegno di tutta l’Amministrazione e mio personale come Sindaco – voglio ribadirlo con forza – per fare dell’Esposizione Universale un successo. Un successo che dovrà essere anche della città, non solo perché tornerà a rivestire una dimensione internazionale che la collocherà al livello delle grandi capitali del resto del mondo, a maggior ragione se saprà trasformarsi in centro di dibattito sui grandi temi cui è dedicata Expo 2015, ma anche perché sarà più attrattiva per chi ci vivrà e per quanti arriveranno per affari, studio o turismo. Ed è proprio questa una delle grandi eredità che Expo lascerà a Milano”, ha dichiarato il Sindaco Giuliano Pisapia. “I progetti per Milano ai quali stiamo lavorando con il Comune – ha aggiunto Giuseppe Sala, Amministratore Delegato di Expo 2015 SpA – sono interventi necessari non solo in vista dell’Expo, ma serviranno a migliorare la qualità di vita in città e a potenziare i servizi a disposizione del cittadino. Sono qualcosa che rimarrà oltre Expo”.
Francesca Fradelloni