Green Office Day: sostenibili anche sul lavoro
Alcuni già lo fanno, molti non ci hanno mai pensato. Eppure quando la filosofia green arriva in ufficio si inquina meno, si sprecano meno risorse e soldi, si lavora meglio. È questo il sentiment di “Green Office Day”, giornata di sensibilizzazione per l’ecosostenibilità in ufficio che cade proprio oggi.
Spegnere luci inutili, stampare sul retro di fogli già usati quando il testo è ancora in bozza, scegliere mezzi pubblici per andare al lavoro, sono solo alcuni dei comportamenti ecosostenibili suggeriti dalla campagna promossa, da quattro anni a questa parte, da un gruppo spontaneo di lavoratori di Bologna e diffusasi nel resto dello Stivale grazie al web. Sulle pagine Facebook dell’iniziativa ieri c’erano in poche ore mille adesioni e i “Mi piace” crescevano (e crescono) di minuto in minuto, così come i post con gli eco-consigli di singoli impiegati, aziende specializzate e associazioni. Altre idee viaggiano a colpi di tweet. «Nel luogo di lavoro si passa gran parte della giornata ed è quindi proprio lì che possiamo fare molto per aiutare l’ambiente» si legge sul sito ufficiale dell’iniziativa greenofficeday.it.
Convertire il proprio ufficio in un “green office”, del resto, è semplice. Il decalogo, lanciato in pillole nei giorni precedenti, permette non solo di rispettare l’ambiente ma anche di risparmiare sui costi, imprescindibile obiettivo per aziende e pubbliche amministrazioni. Se il mantra ambientale non funziona per fare proseliti dunque, gli eco-lavoratori potranno puntare su quello economico. Vediamo.
TRASPORTO - Il primo consiglio è quello di usare un mezzo di trasporto sostenibile per andare al lavoro. Bici in primis, anche come veicolo da integrare al trasporto pubblico (in alcune città esiste un sistema di bike-sharing pubblico con postazioni fuori dalle stazioni), autobus di linea, treni e metrò. Agli oltranzisti delle quattro ruote (spesso per motivi logistici) si può suggerire il car pooling.
LIMITA LE STAMPE – Molte azioni concrete si possono fare seduti alla scrivania. Preferire alla carta, principale impattante a livello ambientale, documenti digitali letti a schermo farà ridurre il consumo di risme, inchiostro, spazio per l’archivio ma anche costi. Ca’ Foscari, una delle due Università veneziane, introducendo obbligatoriamente il formato digitale per i libretti degli studenti, risparmia 20mila euro, mentre i laureandi hanno abbattuto i costi di stampa e rilegatura tesi.
STAMPA GREEN SE SERVE - Si può optare per la modalità fronte-retro (si risparmia il 50% della carta e dei relativi costi), per la modalità bozza che riduce l’inchiostro, per font (caratteri) che fanno risparmiare il 20% di inchiostro con programmi, come Ecofont, scaricabili gratuitamente.
ELIMINA FILE INUTILI E SPAM – Pochi lo sanno ma eliminare i file inutili dal pc, messaggi obsoleti e di spam dalla posta elettronica fa risparmiare energia. Secondo i promotori di “Green Office day” ogni spam genera 0,3 grammi di biossido di carbonio, come un’auto che percorre un metro di strada, 33 miliardi di kwh sarebbe invece l’energia sprecata annualmente per l’invio e il filtraggio dei milioni di mail “indesiderate” che ci arrivano.
RICICLA – Se l’azienda cambia logo e corporate image si possono riciclare carta intestata, cartelline, block notes e raccoglitori a uso interno o per prendere appunti. Anche il retro delle buste è ottimo per i memo.
RISPARMIA ENERGIA – Molti sprechi in azienda sono di energia elettrica, spesso da fonti non rinnovabili. Si può impostare lo spegnimento automatico del monitor in caso di non utilizzo prolungato (modalità “energy saving”), spegnere le luci quando ci si sposta dall’ufficio, stampanti e fotocopiatrici se non si usano per diverse ore o alla sera, finito l’orario di lavoro. Frequente l’uso di luci artificiali anche se fuori splende il sole: spegnere l’interruttore e preferire luce naturale aiuta anche i nostri occhi.
“UFFICIO DI GABINETTO” ECO – Anche la necessaria pausa-bagno è occasione di sostenibilità ecologica. Ad esempio con fotocellule per azionare le luci solo quando c’è una persona, usando meno acqua per lavarsi le mani e meno carta per asciugarle, chiedendo saponi e detergenti biodegradabili per le pulizie.
DIFFERENZIARE – Come in casa, anche nei luoghi di lavoro si può e deve differenziare carta, plastica, lattine e vetro. Occhio al tecno-pattume! Toner, cartucce per le stampanti, pile, lampadine sono pericolosi e vanno raccolti tra i rifiuti RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), prima tipologia di rifiuti in crescita.
CANCELLERIA GREEN – C’è da sbizzarrirsi. Classici ormai fogli, cartelline, blocchi, post-it in carta riciclata, ma esistono anche raccoglitori, temperini e porta penne in legno, vaschette per la corrispondenza o portariviste in plastica riciclata, pastelli naturali ed evidenziatori ecologici, persino il righello biodegradabile.
PAUSE ECO-FRIENDLY – Perché non usare piatti in ceramica durante il break della riunione o nella pausa pranzo in ufficio, abolendo l’usa e getta, o bere acqua “del sindaco” con caraffe e bicchieri di vetro? Semplici mosse che riducono l’impatto ambientale e favoriscono anche il portafogli dell’imprenditore o le casse dell’ente pubblico.
Navigando nei siti specializzati e nei social network si scoprono decine di consigli da replicare tutto l’anno. Se ognuno di noi preferisse le scale all’ascensore ad esempio si risparmierebbero, secondo gli esperti, tonnellate di Co2. Per Legambiente è meglio non usare stampanti laser ma a getto d’inchiostro, programmare lo spegnimento delle macchine del caffè eternamente accese, intervenire sulla climatizzazione: inutili, costosi e dannosi per la salute termosifoni accesi in base al calendario invece che alle temperature esterne o climatizzatori a 18 gradi in piena estate. Se la legge impone a grandi imprese e pubbliche amministrazioni con consumi elevati l’Energy Manager per raggiungere l’efficienza energetica, anche imprese e uffici più piccoli, pubblici o privati che siano, possono optare per la gestione green e promuovere comportamenti consapevoli tra lo staff. Al di là di interventi strutturali, la prima regola del green – per di più a costo zero – è un nuovo stile di vita anche sul lavoro. E voi oggi lo avete fatto in ufficio?
Alessandra Sgarbossa