Al via il Quinto Conto Energia, ed è già bufera
Sono stati presentati ieri dal Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, di concerto col Ministro dell’Ambiente e quello dell’Agricoltura, i due attesissimi schemi di decreti ministeriali in materia di energie rinnovabili che definiscono il Quinto Conto Energia fotovoltaico e gli incentivi per le altre rinnovabili elettriche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse e biogas). I due provvedimenti dovranno successivamente passare all’esame dell’Autorità dell’Energia e della Conferenza Stato-Regioni, così da poter entrare in vigore il 1° luglio 2012, salvo il raggiungimento del “tetto” di 6 miliardi di Euro di spesa in data successiva.
“L’energia rinnovabile continua a essere un pilastro fondamentale della nostra strategia, – hanno dichiarato i Ministri Passera, Clini e Catania nel comunicato stampa congiunto – ed è per questo essenziale supportarla in modo efficace, favorendo le fonti verdi che possono sviluppare una filiera industriale e produttiva nazionale.” I fortissimi tagli agli incentivi apportati dai decreti, comunque, non sembrano andare esattamente in questa direzione; tanto che le associazioni di categoria e ambientaliste sono già sul piede di guerra.
Nel nuovo Conto Energia si assisterà infatti, per il fotovoltaico, a una drastica riduzione degli incentivi. Le nuove tariffe omnicomprensive vedono una riduzione dell’incentivo del 36% per un impianto da 200 KW installato su un edificio (da 313 a 199 Euro/MWh), mentre per un impianto a terra da 1 MW si scende del 32% (da 236 a 161 Euro/MWh). Ma il taglio agli incentivi sui piccoli impianti da 3 KW, ovvero quelli normalmente installati per soddisfare il bisogno delle famiglie, è di ben 33%, con una tariffa che passa da 352 a 237 Euro/MWh.
Le tristi novità per il settore non finiscono qui: il Ministero ha deciso di contingentare i nuovi impianti, che per accedere alle tariffe dovranno accedere a un registro. Il contingentamento riguarderà tutti gli impianti superiori a 12 KW di potenza, introducendo delle regole per aggiudicarsi gli incentivi: avranno un miglior punteggio, ad esempio, gli impianti su edifici con il miglior attestato energetico, quelli ubicati in siti contaminati e in discariche, quelli realizzati in comuni con meno di 5.000 abitanti.
Anche per le altri rinnovabili elettriche gli incentivi risultano significativamente ridotti, con un tetto di spesa di 5-5,5 miliardi di Euro annui. Si prevedono delle aste, a cui gli impianti superiori a 50 KW dovranno accedere per aggiudicarsi gli incentivi; l’entrata in vigore sarà il 1° gennaio 2013.
Il WWF ha commentato aspramente, senza mezzi termini, i registri, i tetti massime e le procedure del decreto, ritenendoli “non solo sbagliati ma, nel caso dei 12 kW per il solare, inapplicabili, un modo per gettare il settore nella burocrazia e nell’incertezza, ponendolo a serio rischio”. Mariagrazia Midulla, Responsabile Policy Clima & Energia del WWF Italia ha dichiarato: “tra le vittime ci sono addirittura le famiglie e i condomini. In questo modo si rischia di uccidere la generazione distribuita, futuro dell’energia e della sicurezza energetica del Paese. Una responsabilità che il Governo, e in particolare il ministro Passera, si assumerà per intero”.
Veronica Caciagli