Dal telefono a gettoni alla Cabina Intelligente: a Torino il primo prototipo
La cabina telefonica si evolve. E, manco a dirlo, diventa intelligente. Se l’installazione della prima cabina telefonica stradale se l’aggiudicò Milano, giusto 60 anni fa, il primato per la sua evoluzione “smart” è toccato invece a Torino. Ieri, 2 aprile, il Sindaco Piero Fassino ha inaugurato il primo prototipo italiano di Cabina Intelligente, attivato non a caso davanti alla sede del Politecnico di Torino, che collabora con il Comune nello sviluppo del Progetto Europeo “Smart Cities”.
Per ora in fase sperimentale, la cabina è stata realizzata da Telecom Italia in partnership con la startup Ubi Connected ed è un esempio di infrastruttura urbana riprogettata per coniugare funzioni tradizionali e nuove tecnologie, perfettamente in linea con la filosofia “smart”. «Perché buttare via, quando è possibile recuperare?”, ha domandata retoricamente David Nespoli, amministratore delegato di Ubi Connected, in conferenza stampa. “La nostra idea è di partire da oggetti urbani di uso comune (oggi la cabina, domani le fontanelle, le panchine, i cassonetti, le facciate degli edifici, i chioschi) per farne strumenti nuovi, in grado di cambiare, grazie alla tecnologia e al design, l’aspetto e il modo di vivere delle nostre città».
Alla possibilità di effettuare chiamate telefoniche (con la classica moneta, con tessera magnetica o carta di credito), si aggiunge quindi una serie di funzioni fruibili tramite il touchscreen: informazioni su servizi pubblici, mobilità, commercio, social network, turismo e tempo libero (c’è persino un’applicazione per creare percorsi di visita personalizzati). Chi ha con sé il proprio tablet o portatile, può inoltre sedersi tranquillamente sulla panchina accanto alla cabina e navigare in rete con l’accesso Wi-Fi gratuito e libero.
Ma la nuova postazione non sarebbe veramente smart se non pensasse anche alla sicurezza dei cittadini: sullo schermo interno si trova infatti un tasto SOS per le emergenze e in vari punti della cabina sono presenti telecamere di videosorveglianza collegabili con la sala di controllo della Polizia Municipale, così da creare una zona franca a cui ricorrere in caso di pericolo. Infine, sul piano dell’eco-sostenibilità, la Cabina Intelligente fa la sua parte grazie a un pannello fotovoltaico che contribuisce al suo fabbisogno energetico. È inoltre dotata di un sensore per rilevare il grado di inquinamento atmosferico e, sulla pedana esterna, di sei colonnine per la ricarica di bici e scooter elettrici, predisposte in collaborazione con il circuito di bike-sharing della città.
«Si tratta comunque di un progetto ancora in progress, aperto – ha sottolineato Daniela Conti, responsabile della Telefonia Pubblica per Telecom Italia – e in quest’ottica abbiamo avviato un contest rivolto a studenti universitari e sviluppatori per “riempire” di contenuti e servizi la cabina del futuro». Sul piano della progettazione dei contenuti anche il Politecnico di Torino ha fatto la sua parte – come ha spiegato il Rettore Marco Gilli – promuovendo un workshop con studenti italiani e cinesi sulla progettazione smart di un metro quadrato di spazio urbano (la superficie occupata da una cabina telefonica) e, inoltre, sviluppando per la nuova cabina una bacheca online e un portale della didattica dedicato agli iscritti dell’Ateneo, che saranno i primi veri sperimentatori del prototipo.
La fase di test, che durerà per tutto il 2012, già nelle prossime settimane sarà estesa ad altre città italiane e sarà fondamentale sia per definire la forma finale del progetto (funzioni, ubicazioni, usabilità, ecc.) che per stabilire gli investimenti in termini industriali. «Del resto una città veramente smart è tale solo se i cittadini vengono coinvolti direttamente nel suo graduale processo di trasformazione», ha aggiunto Enzo Lavolta, assessore all’Ambiente e all’Innovazione e presidente della Fondazione Torino Smart City, a cui aderisce, come partner, anche Telecom Italia.
«La Cabina Intelligente è parte integrante del progetto Torino Smart City, che è diventato una delle priorità nel governo della città – ha dichiarato Piero Fassino – Si tratta di una concezione opposta a quella ormai superata della città fordista, statica e rigida. La Smart City sarà una città flessibile e aperta, capace di cambiare in meglio le abitudini quotidiane dei suoi abitanti. E per costruirla vogliamo ridefinire le regole d’ingaggio tra pubblico e privato, creando una rete di enti, aziende, università e persone portatori di un’innovazione fondata sul principio della sostenibilità».
Giorgia Marino